L’EXPORT DELL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE DEL 2024 E’ IN CRESCITA. LO CONFERMA ANCHE UNA INDAGINE CONDOTTA DAL CENTRO STUDI E RICERCHE DI Co.N.A.P.I. NAZIONALE

I dati dei primi tre mesi del 2024 confermano l’andamento riscontrato nell’ultima parte del 2023 ed evidenziando come ci sia stato un aumento delle esportazioni rispetto all’anno 2023 a fronte di un calo delle importazioni. Tutto questo va a vantaggio dell’ agroalimentare che sta aumentando la produzione di prodotti di qualità tanto da risultare positiva nel primo trimestre. Il Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I.Nazionale , ha condotto un’indagine dalla quale emerge che le esportazioni di conserve di pomodoro crescono, in valore e quantità,di oltre il 10% rispetto al primo trimestre 2023 e questo anche grazie al reclutamento della manodopera straniera a cui le aziende hanno dato la possibilità di lavorare reperendo personale qualificato per particolari e specifiche mansioni, dopo una precedente formazione. In generale, tutti i principali prodotti di esportazione segnano aumenti del valore e dei volumi venduti all’estero, che vanno dai formaggi ai dolci, dal vino ai salumi, mettendo in risalto il nostro Paese che continua a conquistare i palati di tutto il mondo. Se sarà confermato infatti il trend dei primi sette mesi dell’anno, l’export di settore raggiungerà a fine 2024 un nuovo record assoluto.

Dunque possiamo dire che l’export dell’industria alimentare, dopo un 2023 in cui ha raggiunto un quota di introiti economici molto elevata, ha raddoppiato in dieci anni il suo valore e ciò conferma quindi una spinta vigorosa per l’intera economia nazionale, con una crescita che a fine 2024, sempre secondo l’indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale, può raggiungere i 57 miliardi dell’industria alimentare , con una quota aggiuntiva di 4,8 miliardi.
Un risultato straordinario in un contesto internazionale debole, in cui il commercio esprime un modesto +1,6% sull’anno precedente.
Se le stime dell’industria alimentare saranno confermate, ci si sta  avvicinando ad un traguardo mai raggiunto prima. Guardando gennaio-luglio 2024, emerge che fra i prodotti più ricercati all’estero, risultano quelli appartenenti all’enologico, al dolciario, al lattiero caseario, all’oleario, al pastaio, alla trasformazione degli ortaggi.  Mangiare italiano è sinonimo di qualità, raffinatezza, gusto e queste sono doti che mettono d’accordo i Paesi più importanti del mondo. Tra i mercati che amano in modo speciale i nostri prodotti, svettano gli Stati Uniti. In ogni caso primeggia ancora comunque Germania con alcuni prodotti agroalimentari.Le esportazioni di settore 2024 si consolidano anche nei paesi come la Spagna,il Regno Unito e la Francia. L’indagine vuole mettere in evidenza come l’industria agroalimentare stia avendo successi grazie alla qualità dei prodotti che salvaguardano i valori di immagine di un patrimonio inestimabile di cultura, qualità e bontà del Made in Italy.

CENTRO STUDI E RICERCHE Co.N.A.P.I. NAZIONALE

FINALITÀ´ E OBIETTIVI STRETTAMENTE LEGATI ALLE RICERCHE SCIENTIFICHE DELLE REALTÀ´ ECONOMICHE E SOCIALI NELL’AMBITO DELLA PRODUZIONE. SARA´ IL DOTTOR ANTONIO ZIZZA A GUIDARE IL CENTRO.

È nata una nuova realtà all’interno di Co.N.A.P.I. Nazionale che si occuperà di ricerche scientifiche sugli aspetti economici e sociali di tutte le realtà produttive a livello nazionale.
Sarà il dottor. Antonio Zizza a capo del CENTRO STUDI E RICERCHE a guidare il centro, che si occuperà dell’andamento di alcuni fenomeni strettamente legati all’economia del Paese con una forte incidenza sui rapporti sociali, politici ed istituzionali.

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“LE FINALITA’

del Centro Studi e Ricerche – spiega Zizza – riguarda l’esecuzione di studi, analisi, monitoraggi e interpretazioni relative al sistema economico-sociale nell’ambito della produzione nazionale. Particolare attenzione è riservata ai settori dell’artigianato e delle piccole imprese, compresi i rami del terziario, dell’agricoltura, dell’industria, dell’edilizia, della sanità privata, della logistica e dei trasporti, nonché, in generale, a tutti quei settori rientranti nell’ambito d’interesse nazionale della Confederazione”.
“Inoltre – continua il Direttore – le attività del Centro Studi presentano una notevole varietà, spaziando dalla redazione di studi periodici su questioni di particolare rilevanza fino all’ambizioso obiettivo, che mi propongo di realizzare già dal primo anno, di redigere un Rapporto annuale.
Con lo scopo di attuare tali iniziative, finalizzate soprattutto a fornire supporto alla Confederazione, alle istituzioni pubbliche e private, si prevede altresì la proposizione di convenzioni con Scuole Professionali, Università, Fondazioni, Unioni sindacali e altri Enti, sia pubblici che privati”.
Il Centro Studi e Ricerche, è composto dal Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, il dottor Basilio Minichiello, dal Direttore nella persona di Antonio Zizza e da un certo numero di persone (che varia da 4 a 8) di alto profilo umano, accademico e/o professionale che periodicamente sono chiamati a collaborare nelle attività del Centro.
“Tra i membri di quello che e ‘stato definito il “Comitato tecnico-scientifico”, tengo a precisare – aggiunge il dottor Zizza – vi sarà una buona rappresentanza femminile; poi abbiamo un imprenditore e/o artigiano e, infine, un qualsiasi lavoratore subordinato, la cui azienda è rappresentata da Co.N.A.P.I. Nazionale. L’obiettivo è quello di fornire un servizio più vicino alle esigenze concrete della gente in quanto assume particolare rilevanza l’ascolto ed il contributo di ciascuna persona della comunità lavorativa”.
Per ciascuna indagine condotta, si offre la possibilità di collaborare, anche mediante apposite convenzioni stipulate nel corso del tempo, con esperti provenienti sia dal mondo accademico che da quello professionale, tra cui docenti universitari e ricercatori.

Il direttore del Centro Studi e Ricerche ha inteso ringraziare il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, Dott. Basilio Minichiello, per il suo determinante sostegno nel promuovere e, attualmente, nell’affidare a Zizza la dirigenza del Centro Studi e Ricerche con la determinazione di intercettare, attraverso indagini che saranno condotte ‘sul campo’, le esigenze della comunità lavorativa per metterle a disposizione della Confederazione, delle Istituzioni e della società intera.
Infine in questo percorso, una particolare attenzione sarà dedicata ai settori dell’artigianato e della piccola imprenditoria, da sempre considerati – dal Direttore – “vitali” nello sviluppo di una società. La loro capillarità – prosegue Zizza – consente di raggiungere in modo efficace quelle aree, talvolta impoverite, che altrimenti potrebbero finire per essere trascurate. In tal senso, tutto quello che è il settore dell’artigianato locale e della micro imprenditoria rappresenta di sicuro una via percorribile per generare occupazione, abitabilità del territorio, aumento della natalità, progresso, attenzione e prossimità ad uno sviluppo umano, libero e dignitoso”.
Infine, lasciando una testimonianza personale, Zizza concludere col dire che “Giorgio La Pira, un “maestro” visionario che ha ispirato gli anni della mia formazione, considerava l’impresa una “cellula essenziale” del corpo, della vita e della missione di una città. Partendo da questo presupposto e, sostenuti da tutti coloro che collaboreranno con noi, il Centro Studi e Ricerche si propone proprio l’obiettivo di favorire una sana cultura del lavoro, dell’artigianato e dell’imprenditoria, esaltandone la loro dimensione sociale, creativa e personale.”