UN DIPINTO RUBATO A BELLUNO NEL 1973, RITROVATO IN INGHILTERRA, NON VIENE RESTITUITO. L’ITALIA PUÒ TENTARE IL RECUPERO PER VIA LEGALE O CON UN ACCORDO.
La vicenda della Madonna del ’500 ritrovata nel Norfolk e non restituita all’Italia solleva questioni legali e morali complesse legate al patrimonio artistico trafugato. Questo caso si inserisce nel più ampio contesto della tutela dei beni culturali e della difficoltà di recuperare opere d’arte rubate, soprattutto quando finiscono in mani private.
L’opera in questione, un dipinto del XVI secolo raffigurante la Madonna, era stata trafugata nel 1973 da una chiesa o un collezionista di Belluno. Dopo decenni di silenzio, è stata recentemente individuata nel Norfolk, in Inghilterra, nella collezione di un privato. Tuttavia, l’attuale proprietaria inglese si rifiuta di restituire il dipinto, nonostante l’origine illecita dell’opera.
Ma perché la proprietaria non vuole restituirlo? Se il dipinto è stato acquistato senza sapere che fosse rubato, la proprietaria potrebbe ritenere di avere il diritto a detenerlo. In alcuni paesi, il principio della “buona fede” protegge chi ha comprato un’opera d’arte senza conoscenza della sua provenienza illecita. C’è da considerare anche che dopo molti anni, la legislazione di alcuni stati prevede che un bene d’arte, anche se rubato, diventi di proprietà dell’acquirente, specialmente se non vi è stata una tempestiva richiesta di restituzione.

L’Inghilterra, in particolare, ha normative che possono favorire chi possiede da lungo tempo un’opera d’arte. Anche se l’Italia ha strumenti giuridici per reclamare le opere rubate, la restituzione dipende da trattati internazionali e dalle leggi del paese in cui si trova l’opera. Alcuni precedenti mostrano che processi di recupero possono essere lunghi e con esiti incerti.
L’episodio potrebbe creare tensioni tra Italia e Regno Unito, specialmente in un contesto internazionale che spinge sempre più per la restituzione dei beni culturali rubati e l’unica opzione che resta all’Italia sarebbe quella di avviare un procedimento giudiziario per riottenere l’opera, il che comporterebbe spese legali e rischi per la proprietaria.
Tuttavia le soluzioni per risolvere il caso senza scontri legali potrebbero essere diversi, come un risarcimento alla proprietaria per compensarla dell’acquisto in buona fede o una donazione volontaria all’Italia che potrebbe garantire alla proprietaria un riconoscimento ufficiale.

Il caso dimostra quanto sia complesso il recupero del patrimonio trafugato e solleva questioni su come bilanciare giustizia storica e diritti di chi possiede oggi le opere e , considerando che non sappiamo con certezza l’autore, lo stato di conservazione e il mercato di riferimento, stimare il valore del dipinto della Madonna del XVI secolo risulta difficile. Se parliamo di un opera di un maestro noto del Rinascimento come Tiziano o Veronese il prezzo potrebbe arrivare anche a milioni di euro. Diverso sarebbe se l’artista è meno riconosciuto , dunque a quel punto parleremmo di centinaia di migliaia di euro. Ma la situazione cambierebbe del tutto se l’opera in questione è di grande rilievo museale: il valore potrebbe essere incalcolabile, perché non destinata alla vendita ma alla restituzione a uno Stato o a un museo.
Se l’Italia riuscisse a recuperarlo, probabilmente il quadro entrerebbe in un museo pubblico e non avrebbe più un valore commerciale, ma solo storico e artistico.