Dolce&Gabbana celebra l’Italia con una grande mostra e sfilate di alta moda a Roma durante il Giubileo 2025. Il brand omaggia la città eterna, simbolo di storia e tradizione, con un’esposizione al Palazzo delle Esposizioni che esplora l’evoluzione dello stile e dell’artigianalità italiana. L’evento, parte del “Grand Tour” del marchio, porta le sue collezioni nelle location più iconiche d’Italia, con Roma come nuova meta dopo il Sud Italia. La scelta della capitale si inserisce nel contesto del Giubileo, creando un perfetto connubio tra moda, arte e storia.
Continua a leggereMINDFULNESS E ARTE-TERAPIA: VISITARE I MUSEI RIDUCE ANSIA E STRESS
RICERCHE RECENTI DIMOSTRANO CHE VISITARE I MUSEI PUÒ RIDURRE SIGNIFICATIVAMENTE LO STRESS E L’ANSIA, GRAZIE ALLA STIMOLAZIONE DI AREE CEREBRALI COINVOLTE NEL BENESSERE EMOTIVO. L’ESPERIENZA MUSEALE, SIMILE ALLA MEDITAZIONE, FAVORENDO UN RILASSAMENTO MENTALE CHE AIUTA A MIGLIORARE LA CONCENTRAZIONE E L’UMORE, MENTRE L’ARTE EMERGE COME STRUMENTO TERAPEUTICO PER IL BENESSERE PSICOFISICO.
Negli ultimi anni, sempre più ricerche scientifiche hanno evidenziato il legame tra arte e benessere psicofisico. Uno degli studi più recenti, condotto dagli studiosi dell’Università Statale e della Bicocca di Milano, ha coinvolto circa 400 persone e ha dimostrato che visitare un museo, come la Galleria d’Arte Moderna o il Museo di Storia Naturale, può avere un impatto significativo sulla riduzione dello stress. L’esperienza museale stimola diverse aree cerebrali, contribuendo a un generale senso di rilassamento e benessere. Studi in neuroscienze hanno dimostrato che l’osservazione di opere d’arte attiva il sistema limbico, responsabile delle emozioni, e riduce i livelli di cortisolo, noto come l’ormone dello stress. Questo meccanismo è simile a quello della meditazione e delle pratiche di mindfulness, che aiutano a calmare la mente e a migliorare la concentrazione. Visitare un museo implica un’esperienza di contemplazione e rallentamento rispetto ai ritmi frenetici della vita quotidiana. Immergersi nelle opere d’arte permette di distogliere l’attenzione dai problemi e dai pensieri negativi, favorendo uno stato di mindfulness spontaneo. Questo processo aiuta a ridurre l’ansia, migliorare l’umore e promuovere il benessere mentale. Non è un caso che sempre più studi confermino l’importanza dell’arte nella prevenzione e nel trattamento di disturbi legati allo stress e all’ansia. Alcuni ospedali e cliniche hanno iniziato a integrare percorsi di arteterapia nei programmi di supporto psicologico, riconoscendo il potenziale della fruizione artistica come complemento alle terapie tradizionali.

L’arteterapia nasce dall’incontro tra arte e psicologia, sviluppandosi nel corso del XX secolo come disciplina strutturata. Tuttavia, l’idea che l’arte abbia un valore terapeutico è molto più antica e affonda le sue radici nelle pratiche rituali e simboliche delle civiltà primitive. Fin dall’antichità, l’arte è stata utilizzata come strumento per esprimere emozioni, elaborare eventi traumatici e connettersi con la spiritualità. Le pitture rupestri, le danze tribali e le sculture totemiche avevano spesso una funzione terapeutica e comunicativa. L’arteterapia come disciplina moderna nasce dall’evoluzione della psicoanalisi e dall’interesse degli studiosi per i processi creativi come espressione dell’inconscio. Tra la fine del XIC secolo e l’inizio del XX Sigmud Freud teorizzò che le immagini e i simboli dell’inconscio potessero emergere attraverso l’arte, mentre Carl Gustav Jung approfondì il concetto di immagini archetipiche, suggerendo che il disegno e la pittura potessero rivelare aspetti profondi della psiche. O ancora Margaret Naumburg, artista, educatrice e psicologa americana, considerata la ‘madre dell’arteterapia’, introdusse l’arte come strumento terapeutico negli Stati Uniti, sottolineando come la creazione artistica potesse essere un’estensione del pensiero inconscio. Creò programmi in cui i pazienti esprimevano le proprie emozioni attraverso il disegno e la pittura. Fu poi negli anni ’70 che divenne una pratica consolidata in ambito clinico e riabilitativo, fino ad essere riconosciuta oggi come terapia a tutti gli effetti.

Le istituzioni culturali possono essere incisive in questo contesto sviluppando programmi e iniziative che promuovano il benessere attraverso l’arte. Ad esempio, organizzando visite guidate immersive, laboratori esperienziali e percorsi sensoriali dedicati al rilassamento e alla meditazione. Inoltre potrebbero collaborare con professionisti del settore sanitario per creare programmi di arteterapia accessibili a tutti. E spesso questo avviene!
Valorizzando il proprio patrimonio in chiave terapeutica, i musei e le istituzioni culturali non solo ampliano il proprio pubblico, ma rafforzano anche il loro ruolo sociale, trasformandosi in luoghi di cura e crescita personale oltre che di conservazione e studio.
In questo contesto, sia la persona che l’arte traggono beneficio grazie a un circolo virtuoso tra benessere e cultura. Più persone frequentano i musei per il loro valore terapeutico, più queste istituzioni vedono aumentare la loro rilevanza sociale. Questo porta a un maggiore coinvolgimento del pubblico, una crescita degli investimenti nella cultura e una valorizzazione continua del patrimonio artistico. L’arte, per sua natura, vive attraverso l’osservazione e l’interazione con il pubblico: un’opera non vista è un’opera dimenticata. Questo meccanismo crea una relazione vantaggiosa per entrambi: le persone trovano nell’arte uno strumento di benessere, mentre i musei e le opere d’arte ricevono maggiore attenzione e cura, diventando non solo spazi di conservazione, ma anche di esperienza e trasformazione personale.
DA DIOR A CHANEL, DA PRADA A VALENTINO: FILM E DOCUMENTARI DA NON PERDERE.
UN VIAGGIO NEL MONDO DELLA MODA ATTRAVERSO FILM E DOCUMENTARI CHE RACCONTANO LE VITE E LE CREAZIONI DEI PIÙ GRANDI STILISTI, TRA SUCCESSI, SFIDE E INNOVAZIONI CHE HANNO CAMBIATO PER SEMPRE L’ESTETICA E L’INDUSTRIA DEL FASHION.
La connessione tra cinema e moda è profonda e complessa, e ha evoluto nel corso dei decenni in molte direzioni. La moda, come forma di espressione culturale e sociale, ha avuto un impatto significativo nel plasmare l’estetica cinematografica, mentre il cinema, a sua volta, ha contribuito a definire le tendenze della moda stessa.
Il cinema ha esplorato il mondo della moda in vari modi, da film biografici su stilisti famosi a storie che raccontano l’universo dell’alta moda, delle sfilate e della cultura del fashion. A seguire alcuni dei film che si concentrano sulla moda e le sue implicazioni.
–The Devil Wears Prada, 2006. Un film simbolo del mondo della moda, che segue la giovane Andrea Sachs (interpretata da Anne Hathaway), assunta come assistente per la potente direttrice della rivista Runway, Miranda Priestly (interpretata da Meryl Streep). Il film offre una visione satirica della moda, dei suoi eccessi e delle dinamiche di potere all’interno del settore.
-Coco Before Chanel, 2009. Film biografico che racconta la vita di Gabrielle “Coco” Chanel (interpretata da Audrey Tautou) prima che diventasse la stilista iconica che rivoluzionò la moda femminile. Esplora le sue origini umili, la sua visione innovativa e come ha sfidato le convenzioni della moda del suo tempo.
-Yves Saint Laurent, 2014. Altro film biografico che racconta la vita del celebre stilista francese Yves Saint Laurent (interpretato da Pierre Niney), dalla sua ascesa nel mondo della moda all’incontro con il suo amante e partner commerciale Pierre Bergé. Il film esplora la sua carriera, i suoi tormenti e la sua influenza sulla moda del XX secolo.

–Diana Vreeland. The Eye Has to Travel, 2011. Un documentario che esplora la carriera di Diana Vreeland, leggendaria direttrice di Vogue e icona nel mondo della moda. Il film racconta la sua vita e il suo impatto sulla moda, la fotografia e la cultura visiva.
–Dior and I, 2014. Documentario che offre uno sguardo intimo e coinvolgente nel dietro le quinte della creazione di una collezione haute couture per Christian Dior. Diretto da Frédéric Tcheng, il film segue il debutto di Raf Simons come direttore creativo per la maison Dior, nel 2012, e il processo che ha portato alla sua prima sfilata di alta moda.
–Elio Fiorucci: Free Spirit, 2020. Documentario che offre una visione unica di uno dei più importanti innovatori della moda del XX secolo. La sua capacità di abbracciare il cambiamento e di fondere moda, arte e cultura popolare ha lasciato un’impronta indelebile sulla moda contemporanea. Il film è una celebrazione non solo di un designer, ma anche di una visione della moda che ha sfidato le convenzioni e ha dato spazio alla libertà espressiva. Fiorucci ha dato forma a una moda che non è mai stata solo estetica, ma un modo di vivere e pensare.

–Valentino: The last Emperor, 2008. non è solo un documentario sulla moda, ma anche un ritratto di un uomo che ha dedicato la sua vita a creare bellezza. La sua capacità di rimanere fedele alla sua visione estetica, pur affrontando le sfide del cambiamento e delle pressioni commerciali, è il cuore del film. La sua storia è anche una riflessione sul concetto di arte nella moda e sul modo in cui l’industria può evolversi senza perdere la sua essenza. Il film è una testimonianza di un’era che sta finendo, quella della couture tradizionale e dell’artigianato impeccabile, e segna anche la fine di una grande epoca nella moda. Valentino, con la sua eleganza senza tempo, resta un simbolo di un mondo che, pur essendo cambiato, ha lasciato una traccia indelebile nel panorama della moda mondiale.
–Becoming Karl Lagerfeld, 2023. Diretto da Ruth Fuchs, il film offre uno sguardo intimo sulla figura di Lagerfeld, non solo come stilista di fama mondiale, ma anche come persona complessa, affascinante e misteriosa. Lagerfeld è stato un personaggio che ha saputo navigare tra il mondo dell’arte, della moda e del business con una visione unica, e questo film cerca di raccontare l’uomo dietro il mito.
Il documentario non si limita a celebrare la sua carriera e il suo successo, ma offre anche uno spunto su come Lagerfeld sia stato una figura centrale nel modellare il panorama della moda moderna, influenzando le generazioni future di designer e appassionati.

–Cristóbal Balenciaga: The Art of Fashion, 2019. Tributo all’unico e inimitabile Cristóbal Balenciaga, una delle figure più affascinanti e significative della storia della moda. Il documentario non solo celebra la sua arte, ma esplora anche il contesto sociale, culturale e artistico in cui ha creato le sue opere. Balenciaga non era solo uno stilista, ma un vero e proprio artista che ha saputo combinare l’innovazione con la tradizione, rivoluzionando il concetto di eleganza e creando abiti che sono considerati ancora oggi esempi di perfezione sartoriale.
–High and Low: John Galliano, 2017. Documentario che non solo celebra il talento e l’arte di uno dei designer più innovativi e controversi della moda contemporanea, ma esplora anche il lato umano di Galliano. La sua carriera, fatta di alti e bassi, è un esempio di come il genio possa essere accompagnato da fragilità personali e lotte interne. Il film invita a riflettere sul confine sottile tra la genialità e l’autodistruzione, e su come la moda, in quanto industria, possa essere tanto spietata quanto ispiratrice. Galliano è mostrato come un artista che ha affrontato il suo lato oscuro e che, attraverso il suo processo di recupero, ha trovato una nuova prospettiva sulla sua arte e sulla sua vita. “High and Low: John Galliano” è una testimonianza potente e umana di un uomo che ha saputo rialzarsi dopo una delle cadute più spettacolari della moda.
NEXT – OSPITE: IRENE CAMPESE
Scrittrice appassionata di Thriller presenta il suo nuovo libro “Non pronunciare il mio nome” nell’intervista realizzata da Pasquale Minichiello in NEXT – Arte, Moda & Società.
Continua a leggereMOSTRE D’ARTE – AUTUNNO 2024
Con l’arrivo dell’autunno ed il ritorno nelle città è ora di godersi una stagione piena di arte e cultura.
Continua a leggereNEXT – OSPITE: MERCEDESZ HENGER
Modella, attrice, influencer e personaggio televisivo, scopriremo la sua carriera, curiosità ed altro nell’intervista realizzata da Pasquale Minichiello
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Ha seguito la sua passione fino a farla diventare un brand d’eccezione BAHIRA
Continua a leggereNEXT – OSPITE: IMPERATRICE BRUNO
una giovane poetessa di origini grottesi, Imperatrice Bruno, 23 anni studia Economia aziendale alla Bocconi di Milano presenta il suo quarto libro che è già un successo.
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