APICOLTURA BIOLOGICA. PER LA SALVAGUARDIA DEL SETTORE NASCE L’ASSOCIAZIONE CHE HA COME OBIETTIVO LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’ E DI UN’AGRICOLTURA PIU’ SOSTENIBILE.


IL MIELE ITALIANO SEMPRE PIU’ COMPETITIVO.

La salvaguardia dell’apicoltura biologica è fondamentale per la biodiversità e la sostenibilità agricola. Negli ultimi anni si stanno sviluppando nuovi modelli e strategie per tutelare le api e garantire una produzione biologica di alta qualità. Sono tante le innovazioni nel settore tra cui i Modelli di Apicoltura Rigenerativa che integra l’apicoltura con pratiche agricole sostenibili, favorendo la rigenerazione del suolo e la biodiversità, inoltre promuove l’uso di piante mellifere autoctone per nutrire le api in modo naturale ed evita l’uso di pesticidi e prodotti chimici nelle aree circostanti. Poi abbiamo i ⁠sistemi di Allevamento Naturale con l’uso di arnie alternative che rispettano il comportamento naturale delle api. Inoltre si va sempre piu’ verso una minimizzazione degli interventi umani per ridurre lo stress sugli alveari, usando tecnologie per il monitoraggio degli alveari, attraverso i sensori IoT per il controllo della temperatura, umidità e livello di infestazione da parassiti. L’apicoltura biologica in Italia sta affrontando una sfida cruciale: da un lato, la crescente necessità di pratiche più sostenibili, dall’altro le difficoltà strutturali del settore, tra cambiamenti climatici, perdita di pascoli melliferi e concorrenza sleale.

È in questo contesto che nasce un’iniziativa nazionale volta a sostenere gli apicoltori e promuovere un modello produttivo rispettoso dell’ambiente e del benessere animale. Nasce l’associazione che supporta nella transizione, con l’obiettivo di tutelare la biodiversità e promuovere un’agricoltura più sostenibile e rafforzare la competitività del miele italiano, avendo come scopo quello di fornire strumenti concreti per accompagnare gli apicoltori nella transizione verso il biologico. Non solo assistenza tecnica e formazione, ma anche rappresentanza istituzionale, per garantire che il settore abbia una voce nei tavoli decisionali. L’associazione di transizione in apicoltura è un modello gestionale che facilita il passaggio da metodi di apicoltura convenzionale a pratiche più sostenibili, come l’apicoltura biologica o naturale. Questo concetto si basa sulla collaborazione tra apicoltori, enti di certificazione e istituzioni per accompagnare gradualmente gli allevatori nell’adozione di tecniche rispettose dell’ambiente e della salute delle api.

Tra gli obiettivi dell’Associazione di Transizione vi è il ridurre l’uso di trattamenti chimici (es. acaricidi sintetici contro la varroa), promuovere l’uso di arnie e tecniche di gestione più naturali, favorire la biodiversità attraverso la creazione di ambienti ricchi di piante mellifere,garantire una certificazione progressiva per gli apicoltori che vogliono passare al biologico e supportare la formazione e la condivisione di conoscenze tra apicoltori in transizione. Ma come funziona? L’apicoltore si iscrive all’associazione e adotta un piano di transizione graduale, poi viene seguito da esperti che lo aiutano a modificare la gestione degli alveari e dopo un periodo (generalmente 2-3 anni), l’azienda può ottenere la certificazione biologica o naturale.In Francia e Germania esistono reti di apicoltori in transizione supportate da istituti di ricerca. In Italia, alcune associazioni locali promuovono la transizione per ridurre l’impatto dei pesticidi.

Questo modello è fondamentale per proteggere le api e migliorare la qualità del miele, senza mettere in difficoltà gli apicoltori. Esistono anche i sistemi di intelligenza artificiale per prevedere malattie come la varroa e intervenire tempestivamente, un’ app per la gestione dell’allevamento e la tracciabilità del miele biologico. Per la creazione di aree protette per l’Apicoltura Biologica, c’è necessità di collaborazioni tra agricoltori biologici e apicoltori per creare “zone sicure” prive di pesticidi, ma anche normative più rigide per il divieto di sostanze nocive in prossimità degli apiari. I ⁠nuovi standard e le certificazioni biologiche, richiedono maggiore trasparenza nella certificazione del miele biologico e tracciabilità completa della filiera. Per attuare tutto ciò e per una maggiore tutela e tracciabilità, c’è necessità di attuare programmi europei di finanziamento per incentivare la conversione all’apicoltura biologica. Questi modelli stanno contribuendo a proteggere le api e a garantire un miele biologico di qualità, sostenendo l’ambiente e gli apicoltori.