DECRETO FLUSSI: ESERCIZIO TEMPORANEO IN DEROGA AL RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE PROFESSIONALI SANITARIE CONSEGUITE ALL’ESTERO ED ESTESO FINO AL 2027

Al via il decreto flussi. Per quanto riguarda la sanità, si proroga dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2027 il termine entro il quale è consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario, in deroga alle norme sul riconoscimento delle predette qualifiche professionali. Contestualmente, viene prorogato dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2027 quanto disposto dal decreto-legge n. 34 del 2023 consentendo l’esercizio temporaneo di una professione medica o sanitaria o l’attività prevista per gli operatori di interesse sanitario, in base ad una qualifica professionale conseguita all’estero. Fino alla medesima data si applica inoltre quanto disposto dagli articoli 27 (ingresso in casi particolari in territorio italiano) e 27-quater (ingresso e soggiorno per lavoratori altamente qualificati) del decreto legislativo n. 286 del 1998 (Testo unico sull’immigrazione) anche al personale medico e infermieristico assunto presso strutture sanitarie o socio sanitarie, pubbliche o private, sulla base del riconoscimento regionale, con contratto libero-professionale ovvero con contratto di lavoro subordinato, entrambi anche di durata superiore a tre mesi, a carattere rinnovabile. Dopo il via libera della Camera al decreto Flussi, è stato necessario il passaggio del testo al Senato per l’approvazione definitiva. Rispetto alla formulazione originaria del testo sono diverse le misure che sono state aggiunte: dalla lista dei paesi sicuri, allo spostamento di competenza dalle sezioni specializzate in materia migratoria alle corti d’appello. Molte le novità della legge di conversione approvata dalla Camera, rispetto al testo originario del decreto legge entrato in vigore lo scorso 11 ottobre 2024 sono diverse le misure che si sono aggiunte.

Tra queste c’è la lista dei paesi di origine sicura, che sono stati ridotti a 19:Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. Un elenco che sarà aggiornato periodicamente con atto avente forza di legge. Una notifica sull’aggiornamento sarà inviata alla Commissione europea. Un ulteriore intervento riguarda il passaggio di competenze in relazione alla convalida dei trattenimenti per le persone che richiedono protezione internazionale. Tale competenza passerà dalle sezioni specializzate in materia di migrazioni alle Corti d’appello in composizione monocratica. La novità si applicherà dopo 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Flussi.

Ci sono poi le misure di rafforzamento delle tutele contro lo sfruttamento e il caporalato. Le vittime potranno ottenere permessi di soggiorno della durata di sei mesi, che saranno ulteriormente rinnovabili. Inoltre saranno previsti interventi di assistenza e di formazione, tra i quali rientrerà anche l’assegno di inclusione, per quanti contribuiscono a far emergere i reati (e per i loro familiari). Queste sono alcune delle principali novità che si aggiungono a quelle già previste dal testo iniziale del decreto legge. Sono stati previsti diversi click day, che variano sulla base delle tipologie di lavoratori che entreranno in Italia. Per il 7 febbrao 2025 è inoltre stabilito l’ingresso di 10.000 badanti, oltre alle quote già previste, che avverrà attraverso click day. I datori di lavoro che vogliono presentare la richiesta di nulla osta al lavoro, potranno farlo grazie a domande precompilate, attraverso il portale del Ministero dell’Interno.La prima domanda è partita lo scorso 1° novembre e potrà essere inviata fino alla fine del mese. Ciascun datore di lavoro potrà presentare fino a 3 richieste di nulla osta al lavoro. Il limite però non verrà applicato nel caso in cui sia garantito un numero di richieste proporzionale al volume d’affari o ai ricavi o compensi dichiarati.Sono state inoltre modificate le quote di riserva destinate al settore agricolo e a quello turistico. Il decreto ha inoltre stabilito uno specifico calendario per l’invio delle richieste. Un’ulteriore novità è l’ingresso di 10.000 lavoratori e lavoratrici stranieri per l’assistenza domiciliare e familiare, in particolare ad anziani e disabili, che si aggiunge alle quote già stabilite per raggiungere il totale di 19.500.