LA PROROGA DEL CREDITO D’IMPOSTA PER LE ZES NEL 2025 E’ UN INTERVENTO STRATEGICO

La proroga del credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES) nel 2025 rappresenta un intervento strategico mirato a sostenere le imprese agricole, forestali, della pesca e dell’acquacoltura operanti nelle aree del Mezzogiorno. La misura consente di agevolare investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025, supportando l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature e immobili strumentali, con una copertura fino al 50% delle spese ammissibili e un importo minimo di investimento fissato a 50.000 euro. Gli incentivi sono finalizzati anche a promuovere l’adozione di tecnologie innovative e sostenibili, come l’agricoltura di precisione, la gestione delle risorse idriche e l’uso di fonti rinnovabili.

Gli investimenti agevolati devono essere comunicati all’Agenzia delle entrate in due fasi: entro il 30 maggio 2025 per dichiarare le spese previste e entro il 2 dicembre 2025 per le spese effettivamente sostenute. La misura è destinata a rafforzare il tessuto produttivo locale, creare nuovi posti di lavoro qualificati e incentivare pratiche agricole più sostenibili, ma presenta anche criticità. Le tempistiche di comunicazione e la necessità di utilizzare un software dedicato possono rappresentare ostacoli per le piccole imprese, che spesso non dispongono di risorse tecniche o amministrative sufficienti. Inoltre, l’esclusione delle imprese attive nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli limita il potenziale impatto sull’intera filiera agroalimentare.

La capacità delle imprese di beneficiare del credito d’imposta dipende anche dalle difficoltà strutturali del settore agricolo, come l’accesso limitato al credito e la stagionalità dei ricavi. Le banche, spesso restie a finanziare le imprese agricole, potrebbero rappresentare un ulteriore ostacolo all’utilizzo delle agevolazioni. Nonostante ciò, l’introduzione di incentivi diretti nelle ZES rappresenta un’opportunità concreta per le imprese di migliorare la propria competitività, non solo a livello nazionale ma anche sui mercati internazionali. Tuttavia, è fondamentale garantire un adeguato supporto alle aziende, semplificando le procedure e offrendo assistenza tecnica per l’accesso al beneficio.

La misura avrà un impatto positivo anche sul piano sociale e ambientale. La creazione di nuovi posti di lavoro e il rafforzamento delle economie locali contribuiranno a ridurre le disuguaglianze territoriali, mentre l’adozione di tecnologie sostenibili favorirà la transizione ecologica del settore agricolo. Per massimizzare l’efficacia del credito d’imposta, è necessario affrontare alcune sfide operative. Tra queste, la necessità di rendere più accessibili gli incentivi, ampliare il perimetro dei beneficiari e creare sinergie con istituti bancari per facilitare l’accesso a finanziamenti ponte.
La proroga del credito d’imposta per le ZES è un segnale positivo per il settore agricolo, ma richiede interventi complementari per garantire che le imprese possano sfruttare appieno le opportunità offerte. Accompagnare il comparto agricolo nel processo di innovazione e sostenibilità è essenziale per costruire un futuro più competitivo, prospero e rispettoso dell’ambiente.

PARTE CON IL NUOVO ANNO IL BONUS ELETTRODOMESTICI CON LO SCOPO DI INCENTIVARE GLI ACQUISTI

Il Bonus Elettrodomestici 2025 è un’iniziativa della manovra economica volta a incentivare l’acquisto di grandi elettrodomestici di elevata efficienza energetica prodotti in Europa, con contestuale sostituzione di apparecchi meno performanti. Questo strumento si propone di coniugare la tutela ambientale con il sostegno economico alle famiglie e il rilancio dell’industria europea.
Il bonus prevede un contributo fino al 30% del costo d’acquisto, con un limite massimo di 100 euro per elettrodomestico, incrementato a 200 euro per famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro. Ciascun nucleo familiare può accedere all’incentivo per un solo elettrodomestico. La misura, valida per il 2025, mira a ridurre i consumi energetici e a incentivare la produzione interna, sostenendo al contempo le famiglie in un contesto economico complesso.
L’obiettivo principale è alleviare il peso economico dell’acquisto di elettrodomestici di fascia alta, con un supporto maggiore per le famiglie a basso reddito, riducendo al contempo i consumi energetici e le emissioni di CO₂ attraverso la sostituzione di apparecchi meno performanti.

La misura tutela promuove l’industria europea, rafforzando il mercato interno e creando opportunità per i produttori locali. Favorisce un modello di consumo più sostenibile, coerente con la transizione ecologica e il Green Deal europeo, garantendo equità sociale e aumentando la capacità di spesa delle famiglie più vulnerabili.
Nonostante le sue potenzialità, la possibilità di richiedere il bonus per un solo elettrodomestico per nucleo familiare potrebbe ridurne l’impatto, soprattutto per chi ha esigenze più ampie. La dotazione iniziale di 50 milioni di euro potrebbe non essere sufficiente a soddisfare la domanda prevista, e la necessità di un decreto attuativo potrebbe ritardare l’accesso ai fondi. Inoltre, il vincolo geografico sui prodotti realizzati in Europa potrebbe restringere la scelta dei consumatori, influendo sui prezzi. Il successo della misura dipenderà dalla definizione tempestiva dei criteri operativi e dalla capacità di adattare i fondi alla domanda effettiva.
Il beneficio atteso include un risparmio diretto per le famiglie sul costo degli elettrodomestici e uno indiretto sui consumi energetici, mentre l’industria europea potrebbe vedere un incremento della domanda per prodotti efficienti. A livello ambientale, si prevede una riduzione dell’impronta energetica del settore residenziale. Il decreto attuativo, previsto entro 60 giorni, definirà in dettaglio le modalità di erogazione e le condizioni di accesso, consentendo l’operatività del bonus. La misura rappresenta un passo significativo verso un modello di sviluppo più sostenibile e inclusivo, bilanciando obiettivi economici, ambientali e sociali.