AL VIA LA QUATTRO GIORNI DEL VINITALY A VERONA

AL VIA UNA QUATTRO GIORNI DEL VINITALY A VERONA. UNA VETRINA DELLA FILIERA DIVENTATA INTERNAZIONALE CON 4300 ESPOSITORI PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO. QUEST´ANNO LA NOVITA´ DEI VINI SUDAFRICANI. INAUGURATA DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI.

E´stato inaugurato domenica il salone del Vinitaly il piu´prestigioso salone della filiera vinicola globale. E ´stata la presidente del consiglio Giorgia Meloni a far tappa a Verona per una visita alla vetrina internazionale dei vini piu´rinomati , accolta con entusiasmo e alla presenza di un vasto pubblico nell´auditorium della fiera che han accolto gli studenti degli istituti agrari per discutere dell´importanza del settore e del grande apporto che i vini danno al panorama economico del Paese. Il Vinitaly, nasce in Italia a Verona, ma la sua vocazione e´internazionale ed e´presente da 55 anni divenendo sinonimo di coinvolgimento dell´intera filiera vinicola globale. Saranno quattro giorni dedicati allo sviluppo delle relazioni tra produttori, acquirenti e ciascun soggetto direttamente coinvolto in un progetto o nell´attivita´di un´azienda.



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Il Vinitaly rappresenta un comparto dell´economia solido

cresciuto anno dopo anno e ad oggi la zona fieristica di Verona, ospita 4300 espositori, con 1200 top acquirenti e 30mila operatori stranieri provenienti da oltre 140 Nazioni e il tutto mette in evidenza come si va a consolidare sempre piu´il ruolo cruciale della fiera per il business. Il programma della quattro giorni, e´ricchissimo e va dalla presentazione delle masterclass sui grandi vini italiani, dai cento anni del Chianti Classico a quello del Brunello di Montalcino, Barbaresco, Barolo etc. seguirano dibattiti e convegni sulla crisi dei rossi, sulle Donne del vino sommelier, sul consumo declinato a secondo delle generazioni. Inoltre si affronteranno temi riguardanti la flessione di vendite, dell´export e consumi, ma con una buona tenuta del valore. Infine seguiranno varie degustazioni con novita´ e curiosita´comprese numerose presenze dei vini sudafricani diventati anch´essi dei veri protagonisti. Sara´ una Vinitaly riflessiva e propositiva per affrontare esperienze affascinanti in un percorso di tradizioni che diventano delle culture da preservare





ESPLOSIONE ALLA CENTRALE IDROELETTRICA A SUVIANA MORTI DEGLI OPERAI


RIAFFIORA IL PROBLEMA DELLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO


Gravissimo incidente alla centrale idroelettrica dell’Enel Green Power di Bargi, sul lago di Suviana, nell’Appennino Bolognese al confine con la Toscana.

L’esplosione di una turbina della centrale, avvenuta all’ottavo piano ribassato, ha provocato un incendio, mentre al nono piano si è registrata un’inondazione dovuta a un tubo di raffreddamento della turbina che ha allagato il locale per parecchi metri.

La Prefettura di Bologna segnala che tre operai sono morti, altri cinque feriti e quattro ancora dispersi. Due dei feriti sono rimasti sul posto per stare vicini ai compagni di lavoro che hanno perso la vita.



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Le loro testimonianze

saranno fondamentali per capire cos’è successo.

Sempre dalla Prefettura, si apprende che i 12 lavoratori coinvolti nell’esplosione che ha interessato una turbina della centrale elettrica Enel del lago di Suviana sono quasi tutti appartenenti a ditte esterne alla società.

Risulterebbe solo un ex dipendente di Enel che lavorava come consulente per queste ditte.

Sul posto immediato e’ stato l’arrivo del prefetto e il sindaco di Bologna, Attilio Visconti e Matteo Lepore. Nella centrale idroelettrica erano in corso lavori di manutenzione alle turbine.

Torna prepotentemente il problema riguardante gli incidenti sul luogo del lavoro. Si registra un aumento dei decessi del 19% , un dato che deve far riflettere sulla necessità di dar vita a regole stringenti e a controlli serrati.


DIISOCIANATI – DIRETTIVE UE


LIMITI E REGOLE PIU´ RIGIDE PER IL PIOMBO ED INTRODUZIONE DI NORMATIVE SUI DIISOCIANATI A TUTELA DEI POSTI DI LAVORO.

Co.N.A.P.I. NAZIONALE TIENE ALTA L´ ATTENZIONE SULL´ USO DEI DIISOCIANATI E CONDIVIDE LA DIRETTIVA DELL´ UNIONE EUROPEA.


La recente revisione normativa dell’Unione Europea rappresenta un significativo miglioramento nella protezione dei lavoratori e nella tutela di responsabilità di ogni datore di lavoro, contro l’esposizione a sostanze pericolose sul luogo di lavoro.

I DIISOCIANATI sono composti di natura organica particolarmente reattivi la cui struttura molecolare è composta da altri due gruppi di isocianato particolarmente dannosi, la cui prolungata esposizione producono effetti dannosi sulla salute pertanto è fondamentale adottare misure di sicurezza adeguate durante la manipolazione e l’uso di questi composti chimici.

Le modifiche includono la riduzione drastica dei valori limite per l’esposizione al piombo e l’introduzione di normative specifiche per i diisocianati, con particolare attenzione alla tutela della salute riproduttiva delle lavoratrici.



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La nuova direttiva dell’Unione Europea

rappresenta un importante passo avanti nella protezione dei luoghi di lavoro contro l’esposizione a sostanze nocive.

Nello specifico è stata determinata la ⁠ ⁠revisione dei valori limite per l’esposizione al piombo e ai suoi composti inorganici che sono stati ridotti drasticamente, passando da 0,15 milligrammi per metro cubo a 0,03 mg/m³. Anche il valore limite biologico è stato abbassato da 70 a 15 microgrammi per 100 millilitri di sangue.

Ciò è cruciale perché il piombo può avere gravi effetti sulla salute riproduttiva e sul sistema nervoso. In realtà è stata introdotta per la prima volta una normativa specifica per i diisocianati, sostanze nocive che possono causare asma e malattie cutanee e per proteggere le lavoratrici in età fertile dagli effetti tossici del piombo sulla riproduzione, per una migliore misura di sorveglianza sanitaria.

I prossimi passaggi riguarderanno la firma della direttiva che sarà poi pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE e diventerà effettiva il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione.

Gli Stati membri avranno due anni per adeguare la loro legislazione nazionale e stabilire i nuovi valori limite e le misure di protezione previsti dalla direttiva.

La nuova direttiva modifica due atti legislativi esistenti sulla protezione dei lavoratori contro i rischi chimici sul luogo di lavoro, garantendo una migliore tutela contro l’esposizione a sostanze cancerogene e tossiche per la riproduzione.

A tal riguardo Co.N.A.P.I. Nazionale, è stata da sempre particolarmente sensibile a tale problematica, tanto che attraverso un gruppo di lavoro che si occupa di fare formazione in tal senso, tiene costantemente informati i lavoratori sui rischi e sulla necessità di adottare sistemi di protezione per la propria salute.



SICUREZZA SUL LAVORO, INSEGNARLA A SCUOLA.


L´INSEGNAMENTO SARA’ INSERITO NELL´EDUCAZIONE E CONSIDERATO UNO STRUMENTO DI FORMAZIONE DEGLI ALUNNI. Co.N.A.P.I. NAZIONALE CONDIVIDE L´INTRODUZIONE DELLA MATERIA DI SICUREZZA NEI VARI ISTITUTI SCOLASTICI.

Insegnamento della sicurezza sul lavoro, sarà inserito nell’educazione civica.

Dopo l’approvazione della Camera, ora si attende quella del Senato.

La proposta di legge introduce le conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, inoltre la stessa prevede una modifica all’articolo 3 della legge del 20 agosto 2019, n. 92, integrando l’educazione civica con lezioni dedicate alla sicurezza sul lavoro.



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L’obiettivo

è fornire agli studenti una solida comprensione dei diritti e dei doveri dei lavoratori, nonché delle tutele disponibili, arricchendo il curriculum con testimonianze dirette delle vittime di infortuni sul lavoro.

La proposta legge persegua la finalità di garantire la diffusione nelle istituzioni scolastiche delle conoscenze di base del diritto del lavoro e in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso le testimonianze di vittime di infortuni sul lavoro, per contribuire a formare cittadini consapevoli dei diritti, dei doveri e delle tutele del lavoratore, tali finalità sono raggiunte tramite l’introduzione delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica.

Nel dettaglio, l´art. 3 della legge n. 92 del 2019 dispone, al comma 1, che con decreto dell’attuale Ministro dell’istruzione e del merito siano definite linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica che individuano, ove non già previsti, specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento, in coerenza con le Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonché con il documento Indicazioni nazionali e nuovi scenari e con le Indicazioni nazionali per i licei.

Per il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, il dottor Basilio Minichiello: “se l’obiettivo, è quello di fornire agli studenti una solida comprensione dei diritti e dei doveri dei lavoratori, nonché delle tutele disponibili, allora bisogna accelerare sulla proposta di legge affinché diventi definitiva per formare i ragazzi. Co.N.A.P.I. Nazionale ¬ continua il Presidente Minichiello¬ e ´da sempre orientato a fare formazione e ad insegnare ad adottare tutte le misure necessarie per evitare incidenti, spesso mortali all’interno delle aziende”.



SI ENTRA NEL VIVO DELLA FESTIVITA’ PASQUALE


LE AZIENDE FANNO UN´ ANALISI SUI PRODOTTI MAGGIORMENTE VENDUTI. IL BILANCIO SUBITO DOPO LA RICORRENZA. METEO E SPOT PUBBLICITARIO AIUTANO A SPINGERE LO SHOPPING.

“BEN VENGANO TUTTE LE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI CHE CONTRIBUISCONO A FAVORIRE IL SISTEMA ECONOMICO” AFFERMA IL PRESIDENTE DI Co.N.A.P.I. NAZIONALE MINICHIELLO.

Siamo nel pieno della settimana che precede la Santa Pasqua e come ogni anno si fanno le previsioni sulle le vendite che già si attestano al 25% di aumento rispetto allo scorso anno, viste le richieste dei consumatori alle aziende che hanno una tradizione storica nell’ambito del dolciume, con un aumento della produzione.

Questo dato però nasconde differenze significative tra prodotti e categorie merceologiche, ed andamenti diversi legati a variabili quali il meteo e le promozioni.

Il meteo perché il maltempo, induce i consumatori ad uscire meno e lo shopping di prodotti pasquali può frenare, mentre gli spot rappresentano un elemento essenziale per gli acquisti diretti su particolari articoli legati ad aziende del settore. Per la vendita di vino e carne, si stima che nella settimana di Pasqua aumentano di gran lunga rispetto a periodi al di fuori della ricorrenza.

Infatti se entrambi i prodotti, sono messi in promozione nella settimana pasquale, le vendite aumentano vertiginosamente con esiti quadruplicati. Sono le Uova di Pasqua le vere protagoniste degli acquisti accanto ad essi le colombe e dolciumi legati alla tradizione che influiscono nettamente sulla commercializzazione di altri tipi di cioccolato, come quello dei cioccolatini non dedicati alla festività, il cui acquisto diminuisce notevolmente .

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Secondo gli operatori del settore,

le vendite pasquali del 2024 dovrebbero essere similari a quelle dell’anno scorso, nonostante il mercato stia vivendo dei momenti di incertezza dovuti anche allo scenario internazionale e alle sue problematiche e quindi all´aumento dei costi delle materie prime.

Aumenteranno le vendite di specialità realizzate con ingredienti tipici e processi artigianali ricercati, ma non mancheranno le proposte salutistiche.

Tra gli ingredienti novità per i cosiddetti prodotti pensati per la festività corso, spicca il pistacchio, scelto da molte aziende e che ha un giro di affari di oltre 175milioni di euro. Da non trascurare il commercio online cioè l´e–commerce di prodotti legati alla ricorrenza, che ormai occupa un ruolo generalmente importante anche peri comuni acquisti quotidiani riguardante altri articoli, in netto aumento le vendite legate a prodotti di dolciume legati alla tradizionale festa della Pasqua.

“L’aumento delle vendite non può che soddisfarci –afferma il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale il dottor Basilio Minichiello– segno che la strategia messa in campo dagli imprenditori risulta essere vincente soprattutto in un momento in cui si parla di occupazione legata all’aumento della produzione.

Ben vengano–continua Minichiello– le iniziative che vanno a contribuire alla crescita di tutto il tessuto economico e sociale pertanto come Co.N.A.P.I. Nazionale resteremo a fianco di tutte le aziende e degli imprenditori che in ogni periodo dell’anno contribuiscono a migliorare il sistema economico anche dei lavoratori”.


AL VIA IL REGOLAMENTO DELL´UNIONE EUROPEA IN TEMA DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE


NUOVE REGOLE PER IL MONDO DEL LAVORO.

L´ ITALIA PRONTA AD ADOTTARE MISURE PIÙ´ EFFICACI. IL REGOLAMENTO SARA’ ADOTTATO PRIMA DI GIUGNO 2024

Il governo ha predisposto un provvedimento di legge che ha come obiettivo quello di stabilire alcuni principi che determinano le regole complementari a quelle del regolamento europeo che è in via di approvazione e individua le misure più efficaci per stimolare il tessuto produttivo in tema di Intelligenza Artificiale.

Inoltre, si sta lavorando per individuare l’organismo più idoneo a svolgere il ruolo di autorità competente sull’uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale.

La Presidente del consiglio, Giorgia Meloni, crede che sia necessario percorrere una strada tutta italiana nell’ambito delle regole da applicare in tema di tecnologia avanzata, costruendo una strada con un unico obiettivo quello cioè di sostenere l’Intelligenza Artificiale come sostegno alla ricerca, alla sperimentazione, a quelle produttive che in Italia sono una realtà ben consolidata e che non hanno bisogno di essere realizzate.

Si tratta di un obiettivo ambizioso –sostiene la Meloni–che ha però bisogno del contributo di tutto il sistema Italia.

Il Regolamento che detta regole all’Intelligenza Artificiale, dovrebbe essere adottato definitivamente prima di giugno 2024, ovvero prima della fine della legislatura europea ed entrerà vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE e sarà applicato con una tempistica scadenzata.



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Si ricorda

che il testo definitivo è stato approvato il 2 febbraio 2024 dal Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea, il principale organo preparatorio del Consiglio Ue e ora dovrà essere approvato formalmente dal Consiglio e anche dalla plenaria del Parlamento europeo in aprile.

Ma quali saranno i soggetti interessati al Regolamento?

Esso si applicherà sia agli attori pubblici che privati all’interno e all’esterno dell’UE, purché il sistema di intelligenza artificiale sia posto sul mercato dell’Unione o il suo utilizzo interessi persone situate nell’UE.

ll regolamento, in aggiunta, non si applicherà alle attività di ricerca, sviluppo e di prototipi precedenti la commercializzazione. Inoltre, il regolamento esclude i sistemi di intelligenza artificiale a scopo esclusivamente militare, di difesa o di sicurezza nazionale, indipendentemente dal tipo di entità che svolge tali attività.

Saranno elencate in un apposito allegato tutte le norme al regolamento che comprenderanno settori come biometria, infrastrutture critiche, istruzione e formazione professionale, lavoro, servizi essenziali, attività di contrasto della criminalità, migrazione e controllo delle frontiere, giustizia e processi democratici.

Mentre per monitorare i sistemi ad alto rischio per l´utilizzo dell´Intelligenza Artificiale, verrà adottato il cosiddetto registro dei rischi che non è altro che uno strumento identificativo dei rischi, al fine di identificare, analizzare e risolvere collettivamente i possibili imprevisti in un progetto.



PARTE LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA PROMOSSA DAL MINISTERO DELL’INTERO DELL’ APP DELLA CARTA D’IDENTITÀ.


L’OBIETTIVO È DI DIGITALIZZARE I CITTADINI NEL RISPETTO DELLA PRIVACY E DI SNELLIRE LA BUROCRAZIA

Il Dipartimento per la Trasformazione digitale avvia una maxi campagna di comunicazione insieme con il Ministero dell’Interno e il Dipartimento per l’informazione e l’editoria con l’obiettivo di incentivare l’uso dell’App per la carta d’identità.

Si punta ad ottenere un’identità unica.


Il governo accelera sull’app per la Carta di identità elettronica tanto che è stata presentata proprio da poco la campagna di comunicazione promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale, realizzata per sensibilizzare il cittadino sull’uso della Carta d’identità elettronica, come strumento garantito dallo Stato, per accedere ai servizi pubblici.

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Lo scopo

è quello di creare una Pubblica Amministrazione sempre più semplice con una identità digitale unica.

Nel frattempo però lo Spid resterà attivo fino al 2026, e con questa proposta si punta a far comunicare meglio il cittadino con le amministrazioni.

La promozione di una App di Carta D’identità, permette di risolvere alcune problematiche inerenti alla identificazione dei cittadini in tempi brevi.

Il Ministero dell’Interno sta già attivando le procedure per l’applicazione e pian piano, aiuterà i comuni e le amministrazioni di tutto il territorio nazionale a rendere applicabile l’App in maniera sicura.

A breve partirà lo spot e l’annuncio sui social e canali Tv.

Ammontano a 43mila i rilasci delle Carte d’identità e questa App aiuterà anche le amministrazioni affinché l’identificazione avvenga in tempi record senza più il rilascio di attestati, per i quali ci vogliono giorni di attesa, soprattutto nelle grandi città, dove per la prenotazione al rilascio possono passare anche più di 30 giorni.

L’obiettivo Importante è diffondere la cultura digitale e imprenditoriale nelle imprese e pubbliche amministrazioni italiane ma al contempo si vuole rendere sicura l’identificazione dei cittadini nel pieno rispetto della loro privacy.


Imprenditori capaci di conquistare il mondo con la qualità

In Italia, 125mila micro e piccole imprese hanno adottato l’intelligenza artificiale per ottimizzare le attività, secondo il Centro studi Confartigianato.

Settori come manifatturiero, servizi e costruzioni sono i più coinvolti.

L’uso dell’ IA riguarda sicurezza informatica, manutenzione, logistica, automazione e altro.

L’Italia si distingue in Europa per l’adozione di robot nelle PMI. Confartigianato sottolinea l’importanza dell’innovazione per affrontare le sfide attuali.

In Italia sono 125mila le micro e piccole imprese che nel biennio 2021-2022 hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per ottimizzare la propria attività. Il dato emerge dall’analisi effettuata dal Centro studi Confartigianato in occasione della ‘3ª Giornata della Cultura Artigiana’.



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“Per noi artigiani e piccoli imprenditori l’intelligenza artificiale è un mezzo, non il fine”

spiegano Marco Granelli e Vincenzo Mamoli, presidente e segretario Confartigianato Imprese.

Le piccole e medie imprese pioniere nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale sono molto diffuse nel settore manifatturiero, seguono quelle delle attività dei servizi e del comparto costruzioni.

I piccoli imprenditori ricorrono all’intelligenza artificiale per esigenze di sicurezza informatica, controllo dell’accesso ai luoghi, a dati e servizi, ma anche per la manutenzione predittiva, o preventiva, di macchinari e automezzi, per ottimizzare l’utilizzo di energia, per ridurre o migliorare il consumo di materie prime e il trattamento dei rifiuti.

Ma sono in crescita anche le imprese che ne fanno uso nella logistica, automazione dei processi produttivi e vendita on-line, contabilità, finanza e per quanti riguarda prevenzione nella diagnostica e cure mediche.

L’Italia è il terzo paese in Europa per numero di piccole e medie imprese che usano robot, pari all’ 8,3%, contro il 5,6% della media europea.

“I nostri imprenditori – sottolinea Granelli – rappresentano la cultura produttiva made in Italy: profondamente radicati nelle comunità e, contemporaneamente, capaci di conquistare il mondo con l’eccellenza dei loro prodotti, incorporano saperi antichi ed esprimono la biodiversità delle tradizioni dei territori italiani, sempre pronti, però, a rinnovarsi e ad innovare per affrontare le grandi trasformazioni della nostra epoca ed essere attori delle transizioni green e digitale”.


FESTA DEL PAPA’


SONO TANTE LE RIFLESSIONI SUL RUOLO IN FAMIGLIA E A LAVORO.

È CRESCIUTO IL TASSO DI UTILIZZO DEL CONGEDO DI PATERNITA´.

Se oggi sono ancora le donne a dover rinunciare alla carriera o addirittura al posto di lavoro perché il carico di cura familiare, risulta spesso un impedimento alla loro vita professionale, anche nel mondo della paternità c’è qualche conquista in più ed anche in maniera costante.

Permane un forte squilibro di genere tra i due genitori nella cura dei figli, ma i dati mostrano che la percentuale di padri che usufruisce del congedo di paternità si è più che triplicata fra il 2013 e il 2022.

Nel 2013, infatti, poco meno di 1 padre su 5 ne ha usufruito cioè 51.745 padri, mentre, mentre nel 2022, sono stati più di 3 su 5 cioè 172.797 padri, con poche differenze a seconda che si tratti di genitori del primo secondo o successivo figlio.

Alla sua introduzione, nel 2012 il congedo di paternità prevedeva un solo giorno obbligatorio e due facoltativi, mentre oggi garantisce 10 giorni obbligatori e uno facoltativo ai neo-papà ed è fruibile tra i due mesi precedenti e i 5 successivi al parto.

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Esistono tuttavia ancora forti differenze nell’utilizzo del congedo di paternità, che varia a seconda dell’età, della tipologia contrattuale, della dimensione aziendale, del reddito e dell’area di residenza.

Sebbene l’incremento nell’utilizzo di questo diritto all’astensione lavorativa si registri in tutta Italia, chi ne usufruisce di più vive nelle province del Nord, mentre il tasso si abbassa in quelle del Mezzogiorno.

Dunque il coinvolgimento dei padri nella cura dei figli sta cambiando, seppur lentamente, anche in Italia, a favore di una maggiore condivisione delle responsabilità.

È necessario sostenere questo cambiamento, andare nella direzione di un congedo di paternità per tutti i lavoratori, non solo i dipendenti, garantendo che i datori di lavoro adempiano all’obbligo di riconoscere tale diritto, e fino ad arrivare all’equiparazione con il congedo obbligatorio di maternità.

Una misura, questa, anche a sostegno delle neo-mamme, in un periodo della vita che troppo spesso si rileva difficile e caratterizzato da sentimenti di inadeguatezza e solitudine, come emerge anche da una indagine campionaria promossa nel 2023 da Save the Children” l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.

È essenziale incoraggiare i nuovi padri nella piena condivisione della cura dei figli, eliminando, al contempo, i tanti ostacoli che ancora oggi bloccano l’ingresso e lo sviluppo professionale delle madri nel mondo del lavoro e questo lo si può ottenere solo attuando strategie nei rapporti coniugali equilibrati ed equi che danno la possibilità di organizzare il lavoro sia delle mamme che nei papà.


COMMERCIO IN CRISI


CONFCOMMERCIO E CONFESERCENTI DI FRONTE A NUMERI DI CHIUSURE DI NEGOZI SEMPRE PIU´ IN AUMENTO.

LE CAUSE: DESERTIFICAZIONE E VENDITE ONLINE

Secondo un’analisi condotta dal Centro Studi Tagliacarne, il bilancio di una crisi nel commercio è pesante tenendo conto del periodo tra il 2012 e il 2023.

Infatti l’attività commerciale ha perso oltre 111mila negozi al dettaglio di cui 31mila durante la recente crisi. Difficile anche la situazione del commercio ambulante che vede la cessazione di 24mila attività.

Due fattori che contribuiscono alla desertificazione dei centri urbani e alla riduzione del calo dei servizi ai cittadini. Parallelamente si registra l’aumento di 9.800 attività di alloggio e ristorazione, settore che è in evoluzione dal punto di vista dell’imprenditorialità.

Ma in effetti se consideriamo il quadro italiano emerge che tra commercio, alloggio e ristorazione si registra ancora un meno 8,4% delle attività italiane mentre quelle straniere vedono un +30%.

Una dinamica analoga si registra sul fronte dell’occupazione perché la metà degli addetti nell’intera economia, oltre 242mila occupati, impiegati in questi settori sono stranieri.

Questi i principali risultati dell’analisi «Demografia d’impresa nelle città italiane», realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.

Le chiusure si concentrano soprattutto nei centri storici.

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Secondo l’analisi

nei 120 comuni più grandi negli ultimi 10 anni sono definitivamente spariti oltre 30mila negozi al dettaglio e il commercio ambulante.

Così la densità commerciale è calata da 12,9 negozi a 10,9 negozi per mille abitanti. Un calo del 15,3%. A chiudere sono soprattutto i distributori di carburante, librerie e negozi di giocattoli, ferramenta e arredamento, abbigliamento e calzature.

Le sole attività in controtendenza sono le farmacie e para farmacie, i negozi di telefonia e computer, la ristorazione e l’ospitalità sull’onda del successo di B&B e degli affitti brevi.

Un fenomeno che colpisce indistintamente sia il Nord che il Sud Italia. La crescita dell’e-commerce è la maggiore responsabile della riduzione del numero di negozi ma resta comunque un’opportunità per il commercio “fisico” tradizionale.

Secondo Confcommercio, per evitare gli effetti più gravi del fenomeno della desertificazione nel cuore delle città il commercio di prossimità deve puntare su efficienza e produttività, anche attraverso l’innovazione e la ridefinizione dell’offerta.

Resta comunque fondamentale, l’utilizzo anche di un canale online ben funzionante.

Complessivamente in Italia sono fallite e hanno chiuso 732.067 aziende e la chiusura dipende principalmente anche dalla vendita di prodotti o servizi online.

Infatti, il boom dell´e – commerce non ha certamente aiutato le botteghe tradizionali unitamente all’effetto dato dalla desertificazione dei centri storici sempre meno popolati.

Per il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, il dottor Basilio Minichiello, il momento poco favorevole per le piccole attività commerciali, sottolinea come esse vanno supportate ed infatti la Co.N.A.P.I. Nazionale, ha predisposto un piano per aiutare tale settore detto commercio di vicinanza, utilizzando le risorse degli Enti Bilaterali a favore di iniziative messe in atto da piccole attività commerciali segno evidente che si ha la volontà a far sopravvivere, in un momento di piena crisi, molti commercianti che si vedono costretti ad abbassare la saracinesca.