L’ERA DEL DIGITALE ED IL MULTITASKING


POSSONO GENERARE EFFETTI POSITIVI MA ANCHE NEGATIVI SIA PER LE AZIENDE CHE PER LE PERSONE CHE NE FANNO USO.


È oggetto di dibattito quotidiano l’argomento riguardante l’intelligenza artificiale, del suo uso e dell’abbandono definitivo dello scrivere con penna ormai sostituita dalla tastiera. Gli esperti però chiedono di fare attenzione sull’uso smodato della tecnologia, perché la scrittura in corsivo resta importante per lo sviluppo cognitivo con stimoli per il nostro cervello. “La scomparsa della scrittura con penna tra i giovani” resta un cruccio per tanti psicoterapeuti e conduttori di indagini, che considerano la scrittura in corsivo un elemento indispensabile per l’alfabetizzazione di tanti giovani che hanno sostituito la penna con tablet, smartphone e tecnologie sempre più all’avanguardia. Ma oramai anche gli adulti non possono fare a meno dei computer tanto da diventare dei veri e propri esperti nel campo della tecnologia.

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 Da un indagine condotta da esperti, si deduce che questi dispositivi come appunto tablet, telefono cellulari etc., possono certamente migliorare la capacità di prendere appunti ad esempio come per gli studenti, ma possono anche ostacolare alcuni processi cognitivi e rallentare un rendimento per effetto di un coordinamento di piu´attivita´che potrebbe comportare la perdita della capacità di concentrarsi su di un argomento con una maggiore frequenza a distrarsi con la conseguente perdita di tempo. Gli esperti lo chiamano MULTITASKING, un termine ormai in uso frequentemente e dalle ultime ricerche si evince che il multitasking peggiore del 30/40% l’efficienza lavorativa di una persona.

Anche le aziende sono sempre più consapevoli dei pericoli che si possono correre nel momento della produttività ed allora per incrementare l’attività produttiva dei lavoratori, i datori di lavoro applicano regole importanti e a tutela dei dipendenti come ad esempio rendere piacevole ed accogliente il posto di lavoro, consentire orari flessibili e fornire corsi di formazione. In conclusione la tecnologia se da un lato produce effetti positivi, in quanto se usata bene comporta un aumento della produttività nelle aziende e tutela alcuni aspetti della sicurezza nei luoghi di lavoro, da un altro punto di vista potrebbe comportare seri problemi a livello cognitivo se usata in modo inconsapevole.

INCIDENTI SUL LAVORO

CRESCE IL NUMERO DEI DECESSI NEI PRIMI MESI DEL 2024. IL DECESSO DEI QUATTRO OPERAI A FIRENZE PONE SERIE RIFLESSIONI. SERVE SOPRATTUTTO MAGGIORE FORMAZIONE

Cresce purtroppo ancora il numero delle notizie di cronaca che riguardano la morte di operai nei luoghi di lavoro. Dopo la notizia del decesso di un giovane operaio mentre effettuava la manutenzione sui binari, si verifica un altro incidente sempre nello stesso ambito e, a stretto giro, qualche giorno fa a Napoli cade dal ponteggio di un cantiere navale un altro operaio che dopo 4 giorni di agonia è deceduto. Ma mentre si piangono giovani vite spezzate e si inviano i dati territoriali sugli infortuni sul lavoro all´Inail per aggiornare le tabelle degli infortuni gravi, meno gravi o con decesso per poi stilare un elenco degli incidenti più frequenti o con maggiore esposizione a secondo del lavoro che si svolge, arrivano altre notizie che lasciano l´amaro in bocca come quella che riguarda il decesso di quattro operai a Firenze per il crollo di una trave di cemento del solaio dove si trovavano alcuni lavoratori che stavano effettuando le loro mansioni in un cantiere di periferia per la costruzione di un supermercato. Purtroppo l’elenco si allunga e resta sempre più elevato il numero dei decessi con un bollettino da guerra in continuo aggiornamento. Se ad ottobre di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -21,4% cresce invece nella gestione Industria e servizi un +0,4% in Agricoltura e un +0,8% manifatturiero. Gli esperti mettono in evidenza che i dati variano a seconda del tipo di lavoro e soprattutto dall’analisi territoriale inoltre si evidenzia che il numero degli incidenti è più consistente al Sud mentre tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio

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Ma qual è la causa della maggior parte degli infortuni sul lavoro?

Statisticamente parlando, esiste tutta una serie di cause che possono portare a infortuni e lesioni sul lavoro. Secondo le associazioni di categoria, gli scivolamenti, gli inciampi e le cadute rappresentano il 34.7% come prima causa di infortunio occupazionale. Mentre alla domanda quali sono i lavoratori più esposti agli infortuni si risponde che l’incidenza maggiore si registra nell’agricoltura, seguita dalle costruzioni, dai trasporti e comunicazioni e dall’industria manifatturiera. Le costruzioni sono il comparto che fa registrare il più elevato numero di infortuni fatali tra i giovani lavoratori. Ma anche nell’ambito del settore agricolo, troviamo la professione del bracciante al primo posto come pericolo infatti la percentuale degli incidenti mortali in questo settore è di circa il 37% del totale e 6 casi su 10 sono legati al ribaltamento di macchinari agricoli.

Per la Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori, Co.N.A.P.I Nazionale rappresentata dal Presidente Basilio Minichiello, non bisogna abbassare la testa è necessario fare continua Formazione in quanto un incidente, soprattutto se mortale, compromette un intero comparto lavorativo e quindi lo stesso datore di lavoro che sicuramente non risponde sempre in prima persona degli incidenti che si verificano in quanto vengono forniti tutti gli strumenti per un buon svolgimento di tutte le attività´produttive.

UNIONCAMERE ED ANPAL HANNO DIRAMATO IL BOLLETTINO DELLE ASSUNZIONI PROGRAMMATE


IN SALITA GIA´ NEL PRIMO TRIMESTRE DI GENNAIO. A GUIDARE IL MAGGIOR NUMERO DI ASSUNZIONI LA LOMBARDIA.

Oltre ai dati Istat che dimostrano come l´occupazione è salita, anche i dati dell´ultimo bollettino mensile realizzato da Unioncamere ed Anpal , mostrano che le assunzioni previste per il primo trimestre dell´anno sono anch´esse in salita. A gennaio, infatti il settore industriale ha in programma 172mila assunzioni, 121mila delle quali nel settore manifatturiero, le altre 51mila nelle costruzioni. I servizi prevedono di assumere in totale 336mila lavoratori +10,0% rispetto a gennaio 2023. Seguono commercio 68mila unità e costruzioni 51mila unità. In calo, invece, il turismo e l’industria manifatturiera, rispettivamente rispetto all’anno precedente.

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In generale

sono le piccole e le medie imprese tra i 10 e i 249 dipendenti a prevedere andamenti di crescita delle assunzioni. Positiva anche la previsione delle grandi imprese con oltre 250 dipendenti, assunzioni, mentre le microimprese prevedono una flessione. Tra le professioni, sono difficili da reperire sul mercato gli specialisti come, ad esempio, farmacisti, biologi e altri profili appartenenti a questo gruppo professionale, seguiti dagli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni, dai fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica, dagli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni e dai tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi. I contratti a tempo determinato, si confermano la forma più diffusa, pur registrando un breve calo rispetto all’anno precedente. In crescita invece i contratti a tempo indeterminato, con un aumento annuale di 7mila unità. Inoltre, il bollettino mette in evidenza che il 19% delle ricerche di personale è rivolto a laureati, il 30% a diplomati e il 32% a chi è in possesso di una qualifica o diploma professionale. Circa 7mila le richieste per i diplomati ITS. Per oltre 91mila delle assunzioni, le imprese prevedono di rivolgersi maggiormente a lavoratrici o lavoratori immigrati, soprattutto nei settori dei servizi operativi, della logistica, dei servizi di alloggio, della ristorazione, del turismo, delle costruzioni e delle industrie alimentari, bevande e tabacco.

Le assunzioni pianificate hanno un maggior numero di assunzioni al Nord soprattutto in Lombardia, segue il Lazio, il Veneto, l´Emilia e Romagna, il Piemonte e la Campania.
Il sistema informativo Excelsior è realizzato grazie al cofinanziamento dell’Unione europea, Programma operativo nazionale Sistemi di politiche attive per l’occupazione, a titolarità di Anpal.

FIRMATA LA CONVEZIONE


TRA L´ ISTITUTO NAZIONALE ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO E CONFERENZA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO.

È stata sottoscritta una importante convenzione in tema di sicurezza sui posti di lavoro, tra l’Inail ed il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che punta ad accrescere sempre più, attraverso una raccolta dati di informazioni, a rafforzare il sistema informativo Nazionale per la prevenzione e sicurezza sui posti di lavoro. La convenzione avrà una durata di 5 anni con lo scopo di limitare gli infortuni e le malattie professionali attraverso una condivisione dei dati con gli enti territoriali, per rafforzare ed aggiornare il registro degli infortuni. La convenzione sottoscritta, è un importante passo in avanti per cercare di limitare quanto più possibile gli infortuni e le malattie professionali grazie ad una raccolta dati che andranno a potenziare il SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE.

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In effetti la volontà di sottoscrivere la convenzione, è motivata dai crescenti dati registrati in tema di incidenti e morti sul lavoro, che mettono in risalto la necessità di applicare norme e procedure per rendere sicuri i posti di lavoro facendo rete tra le Regioni, Province autonome ed aziende collegate con il Sistema Informativo Nazionale per attuare politiche di intervento dopo aver appunto, raccolto i dati. Determinanti saranno sia il Registro delle esposizioni che quello degli infortuni, il primo contiene una raccolta di informazioni che riguardano le malattie che si verificano in ambito lavorativo per esposizioni ad agenti altamente inquinanti, il secondo invece raccoglie tutte le denunce di infortuni che arrivano all’Inail, da tutti i datori e i loro intermediari. L’accesso alle informazioni che l’Inail mette a disposizione avviene costantemente attraverso le piattaforme online. Si tratta di un importante passo in avanti che Co.N.A.P.I. Nazionale accoglie favorevolmente essendo un Ente datoriale la cui sicurezza sul posto di lavoro è alla base di tutta l’attività professionale, attraverso l´attuazione di corsi di formazione ed aggiornamenti costanti. in quanto il ruolo datoriale nella tutela della salute e sicurezza dei propri dipendenti, è fondamentale ed ogni datore, come già più volte sottolineato, ha la responsabilità di prevenire ogni forma di rischio o pericolo all’interno dell’ambiente lavorativo.

Pertanto il DOCUMENTO di valutazione dei rischi, che non è altro che uno strumento fondamentale per la gestione della sicurezza sul luogo di lavoro è molto importante. Esso deve contenere una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e deve essere costantemente aggiornato. In questa ottica si inserisce la figura del responsabile del servizio di prevenzione e protezione che sarà designata dal datore di lavoro e avrà come incarico assoluto quello di garantire la sicurezza sul lavoro, ecco perché´ tale convenzione firmata dall’Inail e dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è stata considerata importante e vantaggiosa da Co.N.A.P.I. Nazionale.

DATI ISTAT “BOOM DI OCCUPAZIONE PER IL TRIMESTRE”


IN ITALIA 500mila LAVORATORI IN PIÙ´. SCENDE IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE PER IL PRESIDENTE DI CO.N.A.P.I. NAZIONALE MINICHIELLO “BISOGNA FARE DI PIÙ´ PER LE DONNE”

Sono stati pubblicati all’inizio di febbraio 2024, i dati Istat che riguardano il tasso di occupazione per il trimestre 2023. L’indagine mette in evidenza un record di occupati salito già nel mese di dicembre, con una diminuzione del tasso di disoccupazione che raggiunse il suo massimo storico nel 2008. A dicembre la crescita dell’occupazione coinvolge soprattutto i dipendenti a termine con 2 milioni 986 mila e gli autonomi precisamente con 5 milioni e 45 mila. L’Istat, inoltre, precisa che il numero degli occupati, è superiore a quello di dicembre 2022 di 456 mila unità, con una diminuzione sempre crescente della disoccupazione. Sempre a dicembre 2023 rispetto al mese precedente, cresce il numero degli occupati e degli inattivi intendendo per quest´ultimi chi non ha cercato lavoro e comprendono le persone di 15 anni o coloro i quali non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione come studenti, casalinghe o pensionati. L’occupazione cresce tra gli uomini, i dipendenti a termine, gli autonomi e gli under 34, mentre è questo, sicuramente un dato negativo, cala tra donne dipendenti permanenti e tra chi ha almeno 35 anni.

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Il tasso di occupazione

sale dunque al 61,9% per cui scende del 7,7% la disoccupazione. Dalla lettura dei dati si evince che la situazione in Italia rispetto al 2022, dove i dati al contrario mostravano che l´Italia per tasso di disoccupazione risultava essere il terzo Paese UE ed il secondo paese dell´Unione Europea per tasso di giovani che non studiano, non lavorano e non sono in cerca di lavoro, che ad oggi la situazione riguardante l´occupazione è in crescita soprattutto dopo un lungo periodo di crisi determinatosi in seguito al COVID19, che aveva visto il tasso di occupazione scendere al 56,5 per cento. In sintesi, rispetto al 2019 alla fine del secondo trimestre del 2023 in Italia ci sono stati circa 500mila lavoratori in più´.

Soddisfazione ha espresso il presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, Basilio Minichiello, per il quale la lettura dei dati indica la voglia di raggiungere livelli occupazionali record e di abbattere definitivamente la crisi che ha coinvolto ogni settore lavorativo, pertanto esprime una grande soddisfazione, per la lettura positiva dei dati riguardanti la salita occupazionale. L’unico dato che mostra luci ed ombre, per il presidente Minichiello, riguarda ancora il basso tasso di occupazione femminile rispetto a quello maschile e la Co.N.A.P.I. Nazionale sensibile al tema che porta sempre all’attenzione degli imprenditori ogni qualvolta si presentano occasioni di dibattiti, essi però stanno lavorando alla clemente per abbattere un altro muro.

RIFLETTORI ACCESI SULL´ USO DEGLI STRUMENTI DIGITALI DA PARTE DEGLI ADOLESCENTI.


RICHIESTI MAGGIORI CONTROLLI E TUTELA DELLA PRIVACY ATTRAVERSO REGOLE DA RISPETTARE PER EVITARE L´ AUMENTO DI DISAGI ANCHE DI NATURA PSICOLOGICA.


E ‘da poco trascorsa la giornata mondiale per la Sicurezza in Rete che, i dibattiti su un problema cosi serio che coinvolge in modo particolare tanti genitori con figli che utilizzano in maniera sconsiderevole la rete, si stanno intensificando sempre più. Una ricorrenza istituita e promossa dall’Unione Europea per riflettere appunto sull’uso che deve essere consapevole degli strumenti digitali e sul ruolo attivo che hanno sia i giovani nell’utilizzo dei social che gli stessi adulti. Un’occasione importante per cercare sistemi atti a rafforzare le misure di protezione per i pre – adolescenti e potenziare un insegnamento che promuove sempre più un’attenzione verso strumenti che se non utilizzati bene procurano danni non indifferenti. un’educazione per l’utilizzo degli strumenti digitali deve essere prioritaria in una società che si sta uniformando ad un sistema digitale intenso, pertanto sono determinanti alcune figure di riferimento come i genitori visto il crescente aumento di giovani adolescenti che si avvicinano ad Internet. Da un’indagine effettuate risulta che è in diminuzione l’età media del primo accesso in rete, mentre è in aumento, il tempo medio trascorso online dai più giovani, specialmente dopo la pandemia. Nonostante la legge preveda che un utente possa avere accesso ai social media solo dopo aver compiuto 13 anni, la realtà mostra esattamente il contrario e cioè che gli adolescenti sono sempre più in aumento e che addirittura aprono un profilo indicando un’età maggiore o hanno usato quello di un adulto, spesso un genitore più o meno consapevole. Se per molti ragazzi stare in Rete, scambiarsi contenuti e messaggi, rappresenta un elemento di apertura al mondo, al tempo stesso, alcune rilevazioni sugli adolescenti di 11, 13 e 15 anni, mostrano che è soprattutto l´uso dei videogiochi in aumento.

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Il mondo virtuale

 è in evoluzione e i giovani risultano essere sempre al passo con i cambiamenti tanto che passano la maggior parte della loro giornata utilizzando social media o app di messaggistica, in cui discutono e si confrontano. Ma molto spesso Internet rappresenta una vera e propria trappola per essi che vanno dal rischio di bullismo a quello di non comprendere le regole della privacy o le modalità di interazione con gli altri. Sono sempre più in crescita gli atti di cyberbullismo nei preadolescenti, in particolare tra gli 11 e i 13enni rispetto ai 15enni e le vittime sono più frequentemente le ragazze, ma non solo sono in aumento anche i comportamenti di dipendenza tecnologica da social media o gioco online con un aumento di ansia e depressione o impulsività come anche il rischio a cui si va incontro di sovrappeso o obesità´. In Italia, le indagini sugli adolescenti di 11, 13 e 15 anni, mostrano che usano in maniera problematica i social e sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi con il rischio dell’autoisolamento. Di fronte a una vita sempre più online, c’è anche il rischio per gli adolescenti di incappare in attenzioni sessuali da parte di considerevoli adulti a rilevarlo è nel report costante della Polizia Postale. Tra i rischi, uno dei più seri riguarda la possibilità di entrare in contatto con adulti male intenzionati o malati. Se è vero che, come emerge dall’ultimo resoconto della Polizia Postale nel 2023 sono leggermente diminuiti i casi di adescamento online di minori, è anche vero che si è abbassata l’età delle vittime che sono sempre più preadolescenti tra i 10 e i 13 anni.

La maggior parte di questi episodi avvengono nella preadolescenza, età nella quale l’uso dei dispositivi dovrebbe essere fortemente mediato dalle figure adulte. Di fronte a tutto ciò´, l’Unione Europea ha avviato un processo di definizione e approvazione della proposta di regolamento sulla prevenzione e lotta conto gli abusi sessuali sui minori. Si attende l’adozione della nuova regolamentazione e a porre sei limiti per evitare che i fornitori di servizi di comunicazione non siano più autorizzati a utilizzare tecnologie per rilevare la circolazione sia di immagini già note sia di nuove immagini di abusi sessuali su minori, né i casi di adescamento di bambini e bambine a fini sessuali, e segnalarlo alle autorità pubbliche. Una tematica molto delicata che ci pone di fronte ad una serie di interrogativi che non trovano sempre risposte adeguate, visto che siamo dinanzi ad un fenomeno inarrestabile ed ormai parte integrante delle nostre vite.

“Spegni la luce, accendi il futuro”


La campagna di sensibilizzazione su risparmio energetico e uso intelligente e razionale dell’energia. Co.N.A.P.I. Nazionale condivide l’iniziativa.

L´ INAIL sta promuovendo molte campagne informative e dopo l’assicurazione sulla vita per gli incidenti domestici, è la volta della campagna di sensibilizzazione sul risparmio dell’energia elettrica dopo i numerosi provvedimenti adottati a livello Europeo. L’attenzione è rivolta in modo particolare all’incremento dell’efficienza energetica negli edifici pubblici facendo partire appunto la campagna sulla sostenibilità´. Una tematica che anche il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, Basilio Minichiello e tutto lo staff che lavora per l´ Ente, sta portando avanti già da qualche tempo unitamente a tematiche riguardanti la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. La campagna di informazione sul risparmio energetico, ha lo scopo di diffondere la consapevolezza di fare un uso razionale dell’energia a difesa dell’ambiente ed è un’iniziativa condivisa da tutti coloro che lavorano in luoghi dove il consumo energetico è alla base delle attività produttive ma molto spesso con un uso irragionevole e di spreco a danno dell’ambiente in cui si lavora.

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 “Spegni la luce, accendi il futuro”

 è una campagna che l´ Inail ha rivolto ai propri dipendenti ma che è stata accolta e condivisa da molti datori di lavoro a cui sta a cuore la sensibilizzazione ed un coinvolgimento di tutto il personale di lavoro, per sostenere comportamenti responsabili e diffondere l’uso intelligente e razionale dell’energia fuori e dentro il posto di lavoro. Inoltre l’istituto nazionale assicurazione sul lavoro, aderisce alla campagna “M’illumino di meno”.

Si tratta di una campagna pubblicitaria sul risparmio energetico e sugli stili di vita sostenibili, promossa da “Caterpillar” e Rai Radio2 dal 2005, in occasione della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili. Il 16 febbraio prossimo, saranno spente le luci nel posto di lavoro nelle sedi su tutto il territorio nazionale delle trasmissioni. “Si tratta di una iniziativa condivisa anche da Co.N.A.P.I.. Nazionale – sostiene il dottor Minichiello – in quanto il tema dell’ambiente legato al consumo spropositato dell’energia elettrica, resta fondamentale nella nostra azienda che da sempre cerca di trasferirla ai dipendenti, che le loro azioni sono determinanti per contribuire a tutelare l’ambiente e il nostro pianeta”.

MANIFESTAZIONI IN TUTTA EUROPA CON I TRATTORI

MOLTE LE RICHIESTE TRA CUI LA REVISIONE DELLE POLITICHE EUROPEE E LIMITAZIONI PER I “CIBI SINTETICI”

La protesta dei trattori, che blocca arterie in tutta Europa e che si sta protraendo da più giorni, ha come obiettivo proprio le istituzioni e le politiche comunitarie e in particolare l’agenda verde il cosiddetto Green Deal che riguarda il clima e la neutralita´climatica entro il 2050. Per raggiungere lo scopo l’Europa chiede agli agricoltori di eliminare i pesticidi dannosi (dovrebbero essere dimezzati entro il 2030), di aumentare la rotazione delle colture, di introdurre nuove tecnologie e di ridurre le emissioni e gli sprechi alimentari. Gli agricoltori chiedono sussidi più equi, soprattutto di rivedere i costi dei carburanti in Germania in particolare sono aumentate le tasse sul diesel agricolo, di snellire la burocrazia, di evitare l’introduzione sul mercato della carne sintetica prorogare l’ammissione sul mercato di carne sintetica, chiesto anche dall’Italia e di introdurre misure per regolare l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni produttivi. Esiste anche il problema, dell’alterazione del mercato per l’entrata di prodotti a prezzi bassissimi provenienti dall’Ucraina.

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Questo sta accadendo perché l’Unione, nel giugno 2022, ha liberalizzato il commercio con il paese invaso dalla Russia, cercando di favorire l’ingresso dei prodotti ucraini, in particolare grano, per solidarietà e sostegno economico. Questo mentre la Politica Agricola Comune, si fa sempre più rigida nello stabilire regole per il rispetto dell’ambiente, gli agricoltori lamentano la “slealtà” della concorrenza extra-europea che non ha l’obbligo di rispettare certi canoni. Divisa l’opinione politica da una parte c’è chi solidarizza con la protesta dei trattori come il Governo italiano e chi invece prende le distanze. Per la premier “la politica europea” in materia di agricoltura “va cambiata”. Gli agricoltori italiani chiedono che i prodotti stranieri vengano venduti come italiani e soprattutto chiedono a voce alta una revisione della politica Ue definite deleterie.

Insomma una protesta che si e ‘allargata a macchia d’olio contro i costi diventati insostenibili per le aziende agricole a fronte di minimi guadagni e contro i cibi sintetici e le farine di insetti. Essi chiedono anche al governo di Giorgia Meloni di mantenere in vigore altre agevolazioni fiscali di cui per anni hanno potuto beneficiare. Con la legge di bilancio per il 2024 il governo non ha confermato l’esenzione per i redditi agricoli dall’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, che era in vigore dal 2017: gli agricoltori dovrebbero quindi tornare a pagare l’aliquota ordinaria. Tuttavia secondo Battista, presidente di Copagri, è possibile che una proroga venga inserita nel decreto MILLE-PROROGHE, approvato dal governo a fine dicembre e ora in discussione alla Camera per la conversione in legge.

FONDI INTERPROFESSIONALI

COSA SONO, COME FUNZIONANO E CHI PUO´ ACCEDERE AI FONDI INTERPOFESSIONALI PROMOSSI DALLE ORGANIZZAZIONI DATORIALI E SINDACALI. OGGI ATTIVI 19 FONDI.


I Fondi Paritetici Interprofessionali Nazionali per la Formazione Continua sono il principale strumento di finanziamento della formazione aziendale in Italia. Essi possono essere classificati come quelli che favoriscono l’accesso alla formazione, attraverso la riduzione o l’azzeramento dei costi aziendali, come quelli che sostengono la qualificazione delle competenze dei lavoratori con maggiori garanzie di occupabilità e come quelli che promuovono la crescita e la competitività’ delle imprese e del sistema del Paese. I Fondi Interprofessionali sono associazioni promosse dalle principali Organizzazioni Datoriali e Sindacali e finanziano attività formative adeguate ai fabbisogni dei lavoratori occupati e al contesto di mercato delle aziende.

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La legge n.388 del 2000, stabilisce che siano alimentati dal versamento dello 0,30 per cento delle retribuzioni soggette all’obbligo contributivo quale “assicurazione contro la disoccupazione involontaria”. Le aziende italiane possono aderire liberamente senza costi aggiuntivi a uno dei 19 Fondi ad oggi attivi, e in qualsiasi momento rinunciare all’adesione o cambiare Fondo, anche trasferendo a determinate condizioni, le somme accantonate e non spese nel Fondo di provenienza. In seguito all’adesione è possibile presentare al Fondo prescelto, previa condivisione con le Parti Sociali costituenti, PIANI FORMATIVI composti da percorsi di qualificazioni e riqualificazioni di competenze dei lavoratori, in sintonia con le strategie aziendali. Le tipologie di Piano Formativo finanziabili, in tutto o in parte, dai Fondi Interprofessionali sono: PIANI FORMATIVI AZIENDALI, PIANI FORMATIVI TERRITORIALI, PIANI FORMATIVI SETTORIALI E PIANI FORMATIVI INDIVIDUALI. I finanziamenti dei Fondi Interprofessionali operano attraverso due principali modalità´, utilizzabili dalle aziende o dagli operatori della formazione per la presentazione dei Piani Formativi: il CONTO FORMAZIONE e L´ AVVISO. Con il Conto Formazione, ogni singola azienda accantona una quota generalmente sino all’80% dei propri versamenti dello 0,30 per cento da utilizzare per la presentazione, anche in autonomia, di Piani Formativi aziendali o interaziendali. L´Avviso opera secondo una logica mutualistica, e consente anche alle micro e piccole imprese di accedere a iniziative di formazione altrimenti difficilmente finanziabili a causa dell’esiguità delle proprie risorse accantonate, con il Conto Formazione.

L’Avviso utilizza procedure di evidenza pubblica e finanzia i Piani Formativi più meritevoli tra quelli presentati a gara da aziende o operatori della formazione.
La valutazione dei Piani Formativi verte sia su aspetti formali che di merito. L’operato dei Fondi Interprofessionali è dettato dal rispetto del principio di TRASPARENZA ed è vigilato, tra gli altri soggetti, dall’Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del lavoro.

CARTA CULTURA E DI MERITO I NUOVI BONUS DEDICATI AI GIOVANI

SOSTITUISCONO IL BONUS CULTURA, SARANNO EROGATI 500 EURO ED E´ ENTRATA IN VIGORE DAL 31 GENNAIO 2024.

RICHIESTI SPECIFICI REQUISITI

Dal 2024, i giovani nati nel 2005 che hanno compiuto 18 anni nel 2023, che risiedono nel territorio nazionale e, laddove richiesto, posseggono un permesso di soggiorno valido o fanno parte di famiglie con ISEE non superiore a 35.000 euro, potranno far richiesta della CARTA CULTURA E DEL MERITO che sostituirà ufficialmente il “Bonus cultura”. Si tratta di due VOUCHER di 500 euro che saranno spendibili per l’acquisto di beni e servizi culturali di vario genere. La CARTA CULTURA è rivolta a tutti i giovani che hanno presentato un ISEE inferiore a 35.000 mila euro mentre la CARTA DI MERITO potrà´ ottenerla chi si è diplomato con il massimo dei voti. Si tratta di una novità che va a rinnovare il BONUS CULTURA o detto Bonus di 18 anni, introducendo due nuovi bonus che si differenziano sia per il reddito che per il merito prendendo il posto della Carta elettronica associata al bonus cultura per i giovani, comunemente conosciuta come “18app”.

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Entrambe le misure prevedono l’erogazione di un voucher di 500 euro a tutti i giovani che hanno i requisiti richiesti. Inoltre, i due bonus sono cumulabili e non influiscono sul calcolo dell´ISEE. Le misure sostitutive del vecchio Bonus cultura, e dunque Carta della cultura e del merito, sono attive dal 31 gennaio 2024 appena trascorso e destinate a coloro che presentano tutti i requisiti individuati dal Decreto ministeriale 225/2023. La CARTA DELLA CULTURA equivale ad una carta elettronica con un budget di euro 500,00 da spendere per l´acquisto di libri, biglietti per il treno, per il teatro, cinema e musei, per abbonamenti a periodici, per musica e corsi di danza, lingua straniera e teatro. La carta può essere assegnata e utilizzata nell’anno successivo al compimento del diciottesimo anno di età.

Le novità introdotte per mezzo della Carta della cultura e del merito si applicano esclusivamente a coloro che hanno compiuto 18 anni dal 1° gennaio 2023, ovvero per tutti coloro nati nel 2005 e che potranno beneficiare dei nuovi bonus. Entrambe le carte saranno nominative e con l’importo da spendere per le sopracitate attività culturali secondo quanto stabilito dal Dm 29 dicembre 2023 n225 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio 2024. I giovani possono registrarsi su www.cartegiovani.cultura.gov.it