SICUREZZA SUL LAVORO. CHIARIMENTI SULLE SANZIONI E CONFORMITA’ DELLE MACCHINE CON LA NUOVA NOTA INL

Il 18 marzo 2025, l’INL ha pubblicato una nota congiunta con la Conferenza delle Regioni, chiarendo le sanzioni per violazioni omogenee e la gestione della sicurezza delle macchine precedenti alla direttiva 89/392/CEE. Le violazioni simili, appartenenti alla stessa categoria, ora sono sanzionate come un’unica infrazione, semplificando il sistema sanzionatorio. Inoltre, le aziende devono adottare misure di sicurezza aggiuntive per le macchine pre-89/392/CEE, documentando rischi e misure adottate. Questi chiarimenti mirano a garantire un’applicazione uniforme delle normative sulla sicurezza sul lavoro in tutta Italia.

Continua a leggere

IMMIGRAZIONE, FORMAZIONE E ACCOGLIENZA: ALLA REGIONE LAZIO Co.N.A.P.I. E CONFINTESA ORGANIZZANO UN CONVEGNO PER UN FUTURO INCLUSIVO.

Il convegno “Immigrazione, integrazione lavorativa e formazione: un dialogo per costruire un futuro inclusivo”, organizzato da Co.N.A.P.I. e Confintesa, ha affrontato il tema dell’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, con un focus sulla formazione professionale e le politiche di inclusione. Durante l’evento, è stato presentato il fondo FORMAINTESA, destinato a supportare la formazione dei lavoratori, italiani e immigrati. I relatori hanno sottolineato l’importanza di un approccio integrato tra istituzioni, sindacati e aziende per promuovere politiche inclusive e valorizzare le competenze dei migranti. Il convegno, tenutosi alla Regione Lazio, ha visto la partecipazione di esperti, istituzioni e operatori del settore, evidenziando il ruolo cruciale del lavoro come strumento di integrazione.

Continua a leggere

NASCE FORMAINTESA: IL NUOVO FONDO INTERPROFESSIONALE CHE RIVOLUZIONA LA FORMAZIONE IN ITALIA.

Il 21 febbraio 2025 segna la nascita ufficiale di FormaIntesa, un nuovo Fondo Interprofessionale che rivoluziona la formazione in Italia. Il progetto, frutto di un lungo percorso iniziato nel 2012, nasce grazie all’accordo tra Conapi Nazionale e Confintesa Nazionale, con il supporto del Ministero del Lavoro. FormaIntesa si distingue per un approccio innovativo e inclusivo, mettendo al centro gli operatori locali e garantendo una gestione vicina alle esigenze delle imprese, in particolare le PMI. Con una governance democratica e una visione orientata alla crescita economica e sociale, FormaIntesa punta a rendere la formazione uno strumento cruciale per l’innovazione e la competitività.

Continua a leggere

CONTRO LE CALAMITÀ NATURALI SONO OBBLIGATORIE LE ASSICURAZIONI DAL 14 MARZO

Dal 14 marzo 2025 entrerà in vigore l’obbligo di stipulare un’assicurazione contro i rischi catastrofali, come previsto dal decreto n. 18 del 30 gennaio 2025. La misura riguarda immobili e strutture esposte a eventi naturali, come alluvioni, terremoti e frane, e mira a garantire maggiore protezione economica, riducendo il peso degli interventi pubblici per la ricostruzione.

Continua a leggere

SIGLATO L’ATTO FORMALE DI FORMAINTESA PER LA FORMAZIONE CONTINUA DI IMPRENDITORI E LAVORATORI, ISTITUITO DALLA Co.N.A.P.I. NAZIONALE E CONFINTESA.


SODDISFATTO IL PRESIDENTE DI Co.N.A.P.I. NAZIONALE BASILIO MINICHIELLO E IL SEGRETARIO GENERALE DI CONFINTESA FRANCESCO PRUDENZANO.

Venerdì 21 febbraio a Roma è stato sottoscritto l’atto costitutivo del Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua nel comparto della Sanità privata e estendendolo ad altri settori. Il Fondo prende il nome di FORMAINTESA e nasce per volontà del Presidente di CO.N.A.P.I. Nazionale, Basilio Minichiello e del Segretario di Confintesa Francesco Prudenzano che hanno sottoscritto l’Atto alla presenza del notaio Luca Rossano.
Il Fondo, costituito ai sensi dell’art. 118 della Legge 23 dicembre 2000 n.388 , nasce al fine di promuovere la formazione professionale continua, per perseguire gli obiettivi di maggiore competitività delle imprese, della valorizzazione delle risorse umane e della crescita delle capacità professionali dei lavoratori. La costituzione del Fondo interprofessionale consolida e rafforza le sinergie tra le Parti Sociali e attua le volontà già espresse dalle stesse nell’accordo interconfederale sottoscritto il 6 luglio 2023, successivamente integrato dall’accordo interconfederale sottoscritto il 14 gennaio 2025.

FORMAINTESA è un Fondo Interprofessionale Paritetico per la formazione continua, istituito dalla Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori (Co.N.A.P.I. Nazionale) e dalla Confederazione INTESA per l’Autonomia Sindacale (CONFINTESA). Questo fondo è stato creato in conformità alla legge 388 del 2000, che consente alle parti sociali di costituire fondi interprofessionali per finanziare la formazione dei lavoratori dipendenti. I fondi sono alimentati dallo 0,30% del monte retribuzioni accantonato dall’INPS, che le aziende possono destinare al fondo prescelto senza costi aggiuntivi. FORMAINTESA è dedicato alla formazione continua di imprenditori e lavoratori, promuovendo lo sviluppo del capitale umano. Particolare attenzione potrebbe meritare il cosiddetto “conto di rete” che è uno strumento finanziario pensato per le Piccole e Medie Imprese (PMI) e le microimprese che partecipano a un contratto di rete. Questo tipo di conto è progettato per facilitare la gestione finanziaria condivisa tra le aziende aderenti a una rete, promuovendo la collaborazione e l’ottimizzazione delle risorse.

Caratteristiche principali di un conto di rete: è la gestione condivisa che permette alle imprese della rete di operare su un conto comune, facilitando la realizzazione di progetti collettivi e la condivisione delle spese. Poi vi è la trasparenza finanziaria che offre una chiara visione delle entrate e delle uscite legate alle attività della rete, migliorando la trasparenza tra i partner. La rete condivisa permette anche la semplificazione amministrativa, che riduce la burocrazia associata alla gestione di fondi tra diverse entità, centralizzando le operazioni finanziarie. Tra i vantaggi per le PMI e le microimprese, abbiamo l’accesso facilitato al credito: le reti di impresa possono avere una maggiore forza contrattuale nell’ottenere finanziamenti rispetto alle singole aziende. Mentre per la condivisione dei costi, le spese per servizi comuni, come formazione o marketing, possono essere ripartite tra le imprese della rete, riducendo l’onere per ciascuna. Incremento della competitività: la collaborazione in rete consente alle piccole imprese di affrontare progetti più ambiziosi e di competere in mercati più ampi. Per attivare un conto di rete, è necessario che le imprese formalizzino un contratto di rete, definendo obiettivi comuni e modalità operative. Successivamente, possono rivolgersi a istituti bancari che offrono prodotti specifici per le reti di impresa.

PATENTE A PUNTI STRUMENTO NECESSARIO PER LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO. LE ULTIME NOVITA’ E VANTAGGI DEL SISTEMA.


PER LA Co.N.A.P.I. NAZIONALE LA FORMAZIONE CONTINUA E’ FONDAMENTALE.

La sicurezza sul lavoro è una priorità fondamentale per garantire un ambiente lavorativo sicuro e produttivo e per la Co.N.A.P.I. Nazionale i percorsi di formazione per promuovere la sicurezza sul lavoro, restano elementi prioritari. Infatti la Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori, offre vari percorsi di Formazione professionale per promuovere la sicurezza sul lavoro erogando corsi attraverso piattaforme innovative, come UNABIT, assicurando la certificazione tramite l’Organismo Paritetico Nazionale (O.P.N. E.LAV.), rivolti ad imprenditori, dirigenti e lavoratori per migliorare le varie competenze. La Formazione è obbligatoria per i datori di lavoro ai sensi degli accordi Stato-Regioni coprendo vari aspetti della sicurezza sul lavoro , i corsi formativi sono obbligatori e si svolgono in varie modalità come in videoconferenza, in presenza oppure in e-learning. Va sottolineato che la Co.N.A.P.I. offre incentivi economici per le aziende che investono nella Formazione continua dei propri dipendenti in materia di sicurezza negli luoghi di lavoro e mirano ad incentivare e promuovere la cultura della prevenzione e ridurre il numero di infortuni verificando e assicurandosi in maniera obbligatoria che i lavoratori abbiano acquisito le competenze necessarie per svolgere i loro compiti in sicurezza in conformità alle normative vigenti.

Partendo da questi presupposti analizzando i numeri degli infortuni che, negli ultimi sei mesi del 2024 sono stati 3.600 casi di incidenti con un’alta percentuale di decessi, si avverte la necessità di un’attenzione particolare sulla prevenzione, ed ecco che la patente a punti sui posti di lavoro rappresenta un’innovativa misura di prevenzione degli infortuni, volta a promuovere comportamenti sicuri e responsabili tra i lavoratori e i datori di lavoro. Essa funziona con un punteggio iniziale dove ogni lavoratore e datore di lavoro parte con un punteggio di 100 punti, attribuiti in base alla conformità delle normative di sicurezza e alla formazione ricevuta, i punti vengono poi sottratti in seguito ad infrazioni delle norme di sicurezza o incidenti sul lavoro. Ad esempio, la mancata osservanza delle procedure di sicurezza può comportare la perdita di 10 punti, mentre un infortunio grave può portare alla decurtazione di 30 punti, in ogni caso può esserci il recupero di essi partecipando a corsi di aggiornamento e formazione sulla sicurezza, organizzati da enti certificati. Ogni corso consente di recuperare fino a 15 punti. Se un lavoratore o datore di lavoro perde tutti i 100 punti, sarà necessario frequentare un corso intensivo di formazione sulla sicurezza e superare un esame finale per poter riprendere l’attività lavorativa.

A partire dal 2024, ci sono stati importanti aggiornamenti riguardanti il sistema della patente a punti sui posti di lavoro come per l’edilizia che ora è diventato obbligatorio per le imprese edili e i lavoratori autonomi possedere una patente a punti specifica per operare nei cantieri temporanei o mobili. Questo sistema valuta la storia in materia di sicurezza e di formazione del personale. Saranno disponibili incentivi economici per le aziende che investono nella formazione continua dei propri dipendenti in materia di sicurezza sul lavoro, incentivi che, come spiegato in precedenza sono fondamentali per la Co.N.A.P.I. Nazionale, in quanto mirano a promuovere la cultura della prevenzione per ridurre il numero di infortuni. Tra i vantaggi del Sistema che migliora la sicurezza, ci sono i comportamenti sicuri e responsabili attraverso i quali si riduce il rischio di infortuni e incidenti sui luoghi di lavoro, poi ancora l’aumento della consapevolezza dove il sistema della patente a punti incoraggia a comprendere una maggiore consapevolezza dell’esistenza delle normative di sicurezza tra lavoratori e datori di lavoro. Per gli incentivi alla Formazione c’è la possibilità di recuperare punti e gli incentivi economici spingendo le aziende a investire nella formazione continua in materia di sicurezza. In conclusione, la patente a punti sui posti di lavoro è uno strumento cruciale per garantire un ambiente lavorativo sicuro e prevenire gli infortuni. Rispettare le normative di sicurezza e partecipare ai corsi di formazione sono passi essenziali per mantenere un punteggio elevato e garantire la sicurezza di tutti i lavoratori evitando sanzioni amministrative che vanno da 6.000 euro a 12.000 euro.

SICUREZZA E INNOVAZIONE : LE SFIDE DEL 2025 PER IL LAVORO LA Co.N.A.P.I. NAZIONALE INDIVIDUA I PUNTI FONDAMENTALI.


PER IL PRESIDENTE NAZIONALE BASILIO MINICHIELLO “LA FORMAZIONE E LA SICUREZZA SONO ELEMENTI IMPRESCINDIBILI”.

La Co.N.A.P.I. Nazionale (Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori) che offre diversi servizi di sicurezza e formazione per le imprese associate, supportando le aziende nell’adempimento degli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/08, ed offrendo: Valutazione dei rischi e redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, Formazione per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza,Formazione e aggiornamenti per addetti antincendio e primo soccorso come Consulenza per la sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro, occupandosi inoltre di Formazione Professionale erogando corsi di formazione e aggiornamento per imprenditori, artigiani e dipendenti, tra cui, Corsi obbligatori in materia di sicurezza sul lavoro, Corsi di specializzazione per diversi settori produttivi, Formazione finanziata tramite fondi interprofessionali Workshop e seminari su innovazione e sviluppo aziendale, è sempre piu’ interessata a concentrarsi su punti che portano ad individuare le sfide nell’ambito del lavoro e ne individua i punti più importanti come la digitalizzazione che continua a trasformare il mondo del lavoro attraverso l’intelligenza artificiale che gioca un rolo fondamentale per le aziende.

Per il Presidente della Co.N.A.P.I. Nazionale, Basilio Minichiello, l’AI può migliorare la sicurezza sul lavoro attraverso la previsione dei rischi e l’ottimizzazione dei vari percorsi formativi anche se ciò richiede una gestione attenta dei dati e della privacy dei lavoratori. Un altro punto fondamentale per un ambiente lavorativo sempre più all’avanguardia, riguarda l’attenzionare della salute di ciascun lavoratore in quanto negli ultimi tempi, si è andata sempre maggiormente attenzionando la salute mentale diventata nelle aziende e dunque per i datori di lavoro prioritaria in quanto fondamentale è diventata la gestione dei rischi psicosociali sul posto di lavoro. Le aziende, infatti dovrebbero adottare strategie per prevenire lo stress e promuovere il benessere dei dipendenti. Per Minichiello infatti, è un focus a cui la Confederazione Nazionale degli Artigiani e Piccole Imprese, tiene assolutamente conto, unitamente al cambiameno climatico che nel Focus sui punti riguardanti le nuove sfide per la sicurezza sul lavoro, come le condizioni metereologiche estreme e l’esposizione a sostanze chimiche, rappresenta un punto altrettanto indispensabile . “ Le aziende- afferma il Presidente- devono adottare pratiche sostenibili per proteggere sia i lavoratori che l’ambiente”. Negli anni e soprattutto dopo la Pandemia, si è avuto un’accelerazione di nuovi modelli di lavoro come ad esempio, la diffusione del lavoro remoto e dei contratti flessibili, questi nuovi modelli di lavoro, richiedono nuove misure di sicurezza e benessere per garantire che lavoratori ed aziende siano protetti , indipendentemente da dove lavorano e proprio su questi punti, che il Centro Studi e Ricerche della Co.N.A.P.I. Nazionale guidato dal dottor Antonio Zizza , sta orientando la propria attenzione per poter realizzare un lavoro rivolto alle aziende sottoforma di questionario.

Un altro punto fondamentale che riguarda le nuove sfide, riguardano le tecnologie emergenti nella prevenzione come l’Internet delle Coser (IoT) ed il monitoraggio in tempo reale che sta certamente rivoluzionando la gestione della sicurezza sul lavoro. Queste tecnologie consentono un monitoraggio continuo delle condizioni ambientali e delle esposizioni a rischi. Proprio per questa continua trasformazione “è essenziale- afferma il dottor Minichiello- una Formazione continua unitamente alla conformità normativa, ritenuti punti fondamentali per garantire che i lavoratori, siano sempre aggiornati sulle migliori pratiche di sicurezza”. Le aziende investono sempre più in programmi di Formazione per mantenere i propri dipendenti informati e preparati. In conclusione, l’adattamento ai cambiamenti e alle nuove normative richiede ecosistemi di lavoro flessibili e resilienti. Le aziende devono essere sempre più pronte a rispondere rapidamente alle sfide emergenti e ad implementare soluzioni innovative per migliorare la Sicurezza sul Lavoro, queste sfide analizzate richiedono un approccio integrato e collaborativo tra aziende, associazioni datoriali e tutte le parti interessate per creare un ambiente di lavoro sicuro e innovativo per il 2025 e oltre .

PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE LE MODIFICHE AL DECRETO 81 PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA

Disposizioni in materia di lavoro: modifiche al decreto 81 e nuova nota dell’ Ispettorato Nazionale del Lavoro. Il Governo con un disegno di legge, approvato prima alla Camera e poi al Senato, ha emanato nuove disposizioni sul lavoro che vengono a modificare in vari punti, non solo in materia di sorveglianza sanitaria, anche il decreto legislativo n. 81/2008. Il disegno di legge approvato è stato poi pubblicato, poco prima di fine anno (il 28 dicembre), in Gazzetta Ufficiale come Legge 13 dicembre 2024, n. 203 “Disposizioni in materia di lavoro con entrata in vigore del provvedimento il 12 gennaio 2025 appena trascorso”. Tra le principali novità apportate al Testo Unico, vengono fornite le prime indicazioni operative riguardanti la legge 203/2024 in tema di sorveglianza sanitaria e medici competenti. Infatti riguardo ai medici competenti all’articolo 38 del Testo Unico, dopo il comma 4 è stato aggiunto il comma 4-bis in cui si indica che il Ministero della salute, “utilizzando i dati registrati nell’anagrafe nazionale dei crediti formativi del programma di educazione continua in medicina, verifica periodicamente il mantenimento del requisito di cui al comma 3, ai fini della permanenza nell’elenco dei medici competenti di cui al comma 4”.

Riguardo alla sorveglianza sanitaria riprendiamo l’intero articolo 41 (Sorveglianza sanitaria) come modificato dalla legge 203/2024: La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente, nei casi previsti dalla normativa vigente, dalle indicazioni fornite dalla Commissione consultiva di cui all’articolo 6, qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi lavorativi. Inoltre la sorveglianza sanitaria comprende: visita medica preventiva, anche in fase pre-assuntiva, intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica, visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno. Tale periodicità può assumere cadenza diversa, stabilita dal medico competente in funzione della valutazione del rischio. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria differenti rispetto a quelli indicati dal medico competente, visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica, visita medica in occasione del cambio della mansione e verificare l’idoneità alla mansione specifica, visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente.

Visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi qualora sia ritenuta necessaria dal medico competente, al fine di verificare l’idoneità alla mansione. Qualora non ritenga necessario procedere alla visita, il medico competente è tenuto a esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. Inoltre il medico competente, nella prescrizione di esami clinici e biologici e di indagini diagnostiche ritenuti necessari in sede di visita preventiva, tiene conto delle risultanze dei medesimi esami e indagini già effettuati dal lavoratore e risultanti dalla copia della cartella sanitaria e di rischio in possesso del lavoratore stesso ai sensi dell’articolo al fine di evitarne la ripetizione, qualora ciò sia ritenuto compatibile dal medico competente con le finalità della visita preventiva. Le visite mediche non possono essere effettuate: se soppressa, per accertare stati di gravidanza, negli altri casi vietati dalla normativa vigente. Le visite mediche, a cura e spese del datore di lavoro, comprendono gli esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente. Nei casi ed alle condizioni previste dall’ordinamento, le visite sono altresì finalizzate alla verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti. Prima del 31 dicembre 2024, con accordo in Conferenza Stato-regioni, sono state rivisitate le condizioni e le modalità per l’accertamento della tossicodipendenza e della alcol dipendenza. Gli esiti della visita medica devono essere allegati alla cartella sanitaria e di rischio.

Quindi il medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche, esprime i seguenti giudizi relativi alla mansione specifica: idoneità, idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni, inidoneità temporanea, inidoneità permanente. Dunque, come ricordato nella Scheda di Lettura messa a disposizione sul sito della Camera, tra le varie modifiche operate viene previsto: “che l’ipotesi di visita medica preventiva in fase pre-assuntiva costituisce una delle modalità di adempimento dell’obbligo di visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro. L’obbligo di visita medica precedente alla ripresa del lavoro dopo assenza per malattia superiore a 60 giorni, sussiste solo qualora la visita è ritenuta necessaria dal medico competente. Qualora questi non ritenga necessario procedere alla visita, è tenuto a dichiararlo tramite il rilascio di apposito giudizio di idoneità alla ripresa della mansione specifica”. In conclusione riguardo alle modifiche del D.Lgs. 81/2008, operate dalla legge 203/2024, anche le novità dell’articolo 12 (Interpello) nel quale viene sostituito il comma 2 secondo il quale la Commissione per gli interpelli istituita presso il Ministero del Lavoro è composta, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, “da due rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di cui almeno uno con profilo professionale giuridico, da due rappresentanti del Ministero della salute, di cui almeno uno con profilo professionale giuridico, e da quattro rappresentanti delle regioni e delle province autonome, di cui almeno due con profilo professionale giuridico”.

IMMIGRAZIONE E LAVORO: UNA RISORSA STRATEGICA PER L’ ECONOMIA ITALIANA

La carenza di forza lavoro e il calo delle nascite rappresentano da anni una seria minaccia per l’economia italiana. A questo si aggiunge un disallineamento tra le competenze richieste dalle aziende e quelle offerte dal mercato del lavoro, generando un gap che ostacola la crescita economica. In questo contesto, una soluzione concreta e sostenibile potrebbe essere rappresentata dall’immigrazione regolare e ben organizzata, offrendo nuove risorse umane provenienti da paesi terzi.

Un approccio strategico prevede non solo la regolarizzazione dei flussi migratori, ma anche la formazione delle risorse direttamente nei paesi d’origine. Questo metodo permetterebbe di colmare il disallineamento delle competenze, garantendo una forza lavoro qualificata e pronta ad affrontare le esigenze del mercato italiano. Le prospettive di successo di un simile modello sono significative, contribuendo sia al benessere dei lavoratori immigrati che alla competitività delle imprese italiane.

La confederazione Conapi Nazionale ha abbracciato questa visione, promuovendo una serie di iniziative per affrontare il tema dell’immigrazione in modo costruttivo e pragmatico. Tra gli eventi recenti, spiccano il convegno organizzato ad Avellino presso la Camera di Commercio e quello tenutosi a Milano, nella prestigiosa sede del Palazzo Pirelli della Regione Lombardia. Un altro importante appuntamento è previsto per il 26 marzo prossimo a Roma, nella Sala Marco Biagi del CNEL, dove interverranno autorevoli relatori per discutere soluzioni innovative in materia di immigrazione e lavoro.

Un ulteriore passo avanti è rappresentato dal protocollo d’intesa siglato tra Conapi Nazionale e Confintesa, finalizzato alla promozione congiunta di progetti formativi nei paesi nordafricani. Questo accordo mira a sviluppare un modello di immigrazione controllata e di qualità, utile sia per i paesi di origine che per il mercato del lavoro italiano.

Investire in progetti formativi e immigrazione regolata non significa solo colmare la carenza di lavoratori, ma anche costruire un ponte di crescita economica e culturale. È il momento di riconoscere che l’immigrazione non è un problema da risolvere, ma una risorsa da valorizzare, per un’Italia più competitiva e inclusiva.

ANALFABETISMO DI RITORNO E LAVORO. NUOVI REGOLAMENTI E NORMATIVE DI SICUREZZA.


PERCENTUALE ALTA PER CHI DEVE COMPRENDERE TESTI , REGOLAMENTI E NORMATIVE DI SICUREZZA. LE AZIENDE SI ATTIVANO PER RENDERE ACCESSIBILI A TUTTI LA COMPRENSIONE DELLE REGOLE SULLA SICUREZZA.


L’analfabetismo di ritorno, o analfabetismo funzionale, si riferisce alla perdita delle competenze di lettura e scrittura acquisite durante l’istruzione scolastica, spesso a causa di un uso limitato di queste abilità nella vita quotidiana. Questo fenomeno ha implicazioni significative nella vita quotidiana ma in particolare per la sicurezza sul lavoro, poiché la comprensione delle informazioni e delle istruzioni acquisite durante corsi di formazione o direttamente sul posto di lavoro è cruciale per garantire un ambiente di lavoro sicuro. L’analfabetismo funzionale è un fenomeno ampiamente diffuso in Italia. L’OCSE definisce come analfabeta funzionale una persona che, pur avendo le abilità di lettura e scrittura basilari, non è in grado di comprendere e utilizzare in modo efficace le informazioni, scritte e/o orali, acquisite nella vita quotidiana e lavorativa. Secondo recenti studi, una percentuale significativa della popolazione italiana rientra in questa categoria, con cifre che variano tra il 25% e il 30%. Questo significa che circa un terzo della forza lavoro italiana può incontrare difficoltà nella comprensione di testi complessi, come regolamenti, procedure e normative di sicurezza. Le ragioni di questa situazione sono molteplici: fattori culturali, un sistema educativo che non sempre promuove lo sviluppo di competenze, pratiche di lettura e comprensione, e una certa discontinuità nell’apprendimento dopo l’uscita dal percorso scolastico. Questa realtà ha conseguenze dirette sulla sicurezza sul lavoro, poiché il rispetto delle normative è spesso subordinato alla comprensione dei rischi e delle procedure. Naturalmente sarà necessario adottare strategie formative e contenuti didattici mirati a garantire l’accessibilità e l’efficacia dell’apprendimento di soggetti con analfabetismo culturale, rispettando i bisogni specifici di ciascun individuo anche in relazione alle loro attività specifiche.

Su tali tematiche dovranno essere sensibilizzati e formati anche i docenti a cui spetterà il compito di valutare il livello di alfabetismo dei discenti affidati loro e adeguare, dopo attenta analisi, i contenuti e le didattiche secondo canoni che possano assicurare una efficace formazione tale da poter garantire, in particolare per la formazione sulla sicurezza sul lavoro. La sicurezza sul lavoro rappresenta un aspetto cruciale in qualsiasi azienda, poiché garantire un ambiente sicuro e privo di rischi è fondamentale per il benessere dei lavoratori. Ne deriva che la presenza di lavoratori con analfabetismo funzionale può rendere più complessa l’efficacia delle misure di sicurezza. Le norme di sicurezza sul lavoro, specialmente in un periodo di rapida e complessa ristrutturazione tecnologica, richiedono in continuazione la lettura e la comprensione di manuali, regolamenti e istruzioni. I lavoratori con analfabetismo di ritorno possono avere sicuramente difficoltà a comprendere questi documenti, aumentando il rischio di incidenti dovuti all’ignoranza delle procedure corrette nell’utilizzo di nuove e sempre più complesse attrezzature. Un punto cruciale riguarda la capacità dei lavoratori con analfabetismo funzionale nell’apprendere e assimilare i concetti relativi alla sicurezza sul lavoro. Il problema principale risiede nella difficoltà di comprendere contenuti complessi e specifici che utilizzano un linguaggio tecnico o astratto che il lavoratore con analfabetismo funzionale non riesce ad interpretare e ad applicare nelle normali procedure lavorative. Sebbene gli analfabeti funzionali possano acquisire conoscenze pratiche, è evidente che la loro capacità di apprendere norme astratte o di comprensione insieme al significato di determinati simboli o istruzioni scritte è ridotta.

Questo può tradursi in una carenza di conoscenza e attenzione riguardo ai potenziali rischi e alle modalità per prevenirli. In particolare, da quanto detto si possono ipotizzare diversi scenari, come:

1 Comprensione Inadeguata delle Norme di Sicurezza
Le norme di sicurezza sul lavoro spesso richiedono la lettura e la comprensione di manuali, regolamenti e istruzioni. I lavoratori con analfabetismo di ritorno possono avere difficoltà a comprendere questi documenti, aumentando il rischio di incidenti dovuti all’ignoranza delle procedure corrette.

2 Inefficacia della Formazione e Addestramento
La formazione sulla sicurezza solitamente prevede materiali scritti, presentazioni e quiz. I lavoratori con scarse competenze di lettura e scrittura possono trovare difficile seguire la formazione, risultando meno preparati a gestire situazioni di emergenza o a riconoscere i rischi.

3 Comunicazione insussistente
La comunicazione efficace tra i lavoratori e tra i lavoratori e la dirigenza è fondamentale per la sicurezza. L’analfabetismo funzionale può ostacolare la capacità di comunicare chiaramente ed efficacemente per comprendere le informazioni cruciali, come avvisi di pericolo, segnali di allarme e istruzioni operative.

4 Difficoltà nella Registrazione e Segnalazione degli Incidenti
La registrazione accurata degli incidenti e dei quasi incidenti è essenziale per analizzare i rischi e prevenire future occorrenze. I lavoratori con difficoltà di scrittura possono non essere in grado di segnalare correttamente gli incidenti, portando a una sottostima dei problemi di sicurezza.

5 Mancata Comprensione delle procedure di Sicurezza
Le procedure e le schede di sicurezza dei materiali (SDS) contengono informazioni cruciali sui rischi associati ai materiali pericolosi e le procedure per gestirli in sicurezza. L’incapacità di comprendere ed applicare queste informazioni può portare a esposizioni pericolose e conseguentemente ad incidenti sul lavoro.

6 Difficoltà nell’Uso di Attrezzature di Protezione Individuale (DPI)
L’uso corretto dei DPI richiede la comprensione delle istruzioni di utilizzo e manutenzione. I lavoratori che non comprendono queste istruzioni possono usare in modo errato i DPI, riducendo la loro efficacia e aumentando il rischio di lesioni. L’analfabetismo di ritorno rappresenta una delle problematiche educative più complesse della società contemporanea.

In un’epoca dominata dalla tecnologia, la diffusione delle informazioni e la necessità di aggiornarsi costantemente, è paradossale osservare un fenomeno che sembra contraddire i progressi raggiunti in campo educativo e della conoscenza. In particolare, nel campo della sicurezza sul lavoro è fondamentale l’esigenza che i lavoratori siano in grado di apprendere efficacemente le informazioni e nozioni che vengono loro trasmesse tramite un corposo programma di formazione ed addestramento finalizzato a garantire la loro incolumità nello svolgimento dei loro compiti. Appare evidente la necessità, in presenza di lavoratori che presentino segnali di analfabestismo di ritorno, di adeguare i contenuti e le metodologie delle attività formative alle loro esigenze. Ciò significherà rivisitare ed adeguare quanto previsto dagli Accordi Stato-Regione per la formazione alla sicurezza sul lavoro inserendo metodiche formative. In conclusione l’analfabetismo di ritorno rappresenta una sfida significativa per la sicurezza sul lavoro. È essenziale che le organizzazioni riconoscano questo problema e adottino misure proattive per assicurare che tutti i lavoratori, indipendentemente dalle loro capacità di lettura e scrittura, possano comprendere e seguire le pratiche di sicurezza. Tale esigenza appare oggi ancora più pressante per l’elevato numero di lavoratori stranieri che vengono impiegati nelle aziende italiane che, oltre a possibili profili di analfabetismo da ritorno o addirittura strutturale, possono evidenziare difficoltà di comprensione a causa di una approssimativa conoscenza della lingua italiana.

Questo non solo migliorerà la sicurezza, ma contribuirà a migliorare la comunicazione tra i lavoratori e tra i lavoratori e i vertici aziendali contribuendo a realizzare un ambiente di lavoro più inclusivo e produttivo. Dovrà essere cura di chi gestisce la sicurezza sul lavoro nell’azienda:organizzare sessioni di formazione continua per assicurarsi che le conoscenze di sicurezza dei lavoratori siano aggiornate, effettuare esercitazioni pratiche regolari per rafforzare la comprensione delle procedure di sicurezza, formare gruppi di lavoro omogenei che includano rappresentanti dei lavoratori per discutere e migliorare le pratiche di sicurezza,realizzare sondaggi e feedback: raccogliendo dai lavoratori impressioni, proposte e suggerimenti per identificare aree di miglioramento e adattare le strategie di formazione. Aderire a questa visione dell’ambiente di lavoro, implementare queste strategie ed essere consapevoli delle problematiche e della sussistenza delle criticità dei processi di apprendimento richiede impegno e risorse, ma è essenziale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. Adottare un approccio innovativo, variegato e personalizzato per la formazione sulla sicurezza, che non sia solo di facciata e di rispetto delle normative ma finalizzato realmente a rendere i lavoratori consapevoli e pronti a fronteggiare i rischi ed i pericoli, può aiutare a superare le barriere dell’analfabetismo di ritorno e ridurre significativamente i rischi di incidenti sul lavoro.