IMPRENDITORIA FEMMINILE 15 MILA EURO I FONDI PREVISTI E MESSI A DISPOSIZIONE DAL GOVERNO A SOSTEGNO DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE

Dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nuovi fondi per sostenere l’imprenditoria al femminile in Italia. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato la disponibilità di 15 milioni di euro per la misura “Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero”. Rifinanziata dalla Legge Made in Italy . Questa iniziativa mira a favorire l’imprenditorialità femminile e giovanile su tutto il territorio nazionale, offrendo un importante supporto a chi desidera avviare o rafforzare un’impresa. Le domande possono essere presentate tramite il portale di Invitalia per accedere a contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati a tasso zero, coprendo fino al 90% delle spese ammissibili. I fondi disponibili riguardano rifinanziamento della misura “ON – Nuove Imprese a Tasso Zero”, destinando 15 milioni di euro appunto al sostegno delle imprese femminili. La disponibilità di questa quota è stata confermata dal Mimit nella nota pubblicata lo scorso 22 novembre.

Questo incentivo, istituito dal decreto Mise del 4 dicembre 2020, è stato più volte rifinanziato negli anni, inclusi i 100 milioni aggiuntivi stanziati nel 2021 grazie ai fondi del Pnrr. L’obiettivo è favorire la creazione di nuove imprese composte da donne e giovani. In particolare, il Mimit specifica che i contributi sono riservati a micro e piccole imprese costituite da non più di 60 mesi, in cui oltre il 50% dei soci e delle quote di partecipazione appartengano a donne tra i 18 e i 35 anni, o a persone fisiche intenzionate a costituire una nuova impresa. Le attività imprenditoriali devono rientrare in uno dei seguenti ambiti: Produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione di prodotti agricoli, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, incluse innovazioni sociali, commercio di beni e servizi,turismo, con progetti volti alla valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, o al miglioramento dei servizi di ricettività e accoglienza. Le agevolazioni previste includono: finanziamenti agevolati a tasso zero con una durata massima di 10 anni, contributi a fondo perduto fino al 90% delle spese ammissibili, con un limite massimo di 1.500.000 euro per imprese costituite da non più di 36 mesi e 3.000.000 euro per imprese costituite da 36 a 60 mesi.

Come già sottolineato, la gestione della misura è affidata a Invitalia, che si occupa di ricevere le domande e fornire chiarimenti agli interessati. I piani di impresa devono essere avviati dopo la presentazione della domanda e completati entro 24 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento. Gli imprenditori possono inoltrare la propria candidatura o richiedere informazioni tramite i canali ufficiali dell’agenzia. Non ci sono graduatorie né scadenze. Le domande sono esaminate in base all’ordine di arrivo. L’iter di valutazione si articola in due fasi principali: colloquio di approfondimento per valutare le competenze tecniche, organizzative e gestionali del team imprenditoriale e la coerenza interna del progetto rispetto agli obiettivi e alle potenzialità di mercato. In caso di esito positivo, il proponente dovrà integrare la domanda sulla piattaforma online con un approfondito piano economico-finanziario del progetto. Secondo colloquio per esaminare la sostenibilità economico-finanziaria del progetto in base alle spese proposte e alle agevolazioni richieste. Al termine della valutazione, Invitalia concede i finanziamenti e monitora l’implementazione e il completamento dei progetti approvati.

“LA MIA STORIA”IL PRESIDENTE DI Co.N.A.P.I. NAZIONALE, BASILIO MINICHIELLO, RACCONTA IL PROPRIO PERCORSO DI VITA PER INCENTIVARE CHI HA UN SOGNO DA REALIZZARE NEL MONDO DEL LAVORO

La Co.N.A.P.I. Nazionale sta incassando giorno dopo giorno riconoscimenti e apprezzamenti anche nelle sedi Istituzionali, raggiungendo grandi traguardi nell’ambito del sindacato datoriale che detta linee guida per una Formazione aziendale a 360^continua e costante, con lo scopo di garantire ai dipendenti un posto di lavoro sicuro attraverso contini corsi di aggiornamento sull’ambiente e sicurezza. Questi due binomi (Formazione e Sicurezza) sono il perno principale su cui poggia la strategia aziendale unitamente al concetto di gruppo, fortemente voluto dal Presidente Basilio Minichiello, il quale in un incontro con i suoi Fallowers sulla piattaforma online, ha avvertito il bisogno di raccontarsi o meglio di indicare i punti su cui poggia oggi il suo successo come uomo, padre ed imprenditore, per incentivare tutti coloro che hanno il desiderio di raggiungere degli obiettivi. Il dottor Minichiello intitola il suo racconto, che non è nient’altro che il proprio percorso di vita, “ la mia storia” ed inizia proprio dalle sue origini che trovano radici a Melito Irpino , un piccolo borgo dell’Irpinia, considerato dal Presidente Minichiello, “il cuore e la cornice della mia vita. Vivo qui dalla nascita, legato profondamente a queste terre che mi hanno dato radici solide e che, in un certo senso, hanno influenzato il mio spirito imprenditoriale”. Il diploma in ragioneria , rappresenta un primo traguardo importante che sembra da subito aprirgli le porte al mondo del lavoro. A 44 anni, con la consapevolezza di voler arricchire ulteriormente le proprie competenze studia e consegue la laurea in Scienze Turistiche, una scelta che gli ha aperto una finestra sulle innumerevoli bellezze naturalistiche, paesaggistiche e patrimoniali di cui il territorio irpino ne è provvisto grazie alle quali il dottor Minichiello ha compreso come il territorio può offrire grandi opportunità. Minichiello nel suo racconto pone l’accento sulla chiave del successo che lo ha condotto ad essere poi quello che oggi è diventato e dice testualmente : “La formazione è stata una costante nella mia vita: nonostante le sfide, ho sempre creduto nel valore di apprendere e crescere. Sin da giovane mi sono sentito un imprenditore, ed è questa convinzione che ha guidato ogni mia decisione. Dopo il diploma, ho iniziato subito a lavorare per un’azienda leader nella vendita diretta. Ci sono rimasto per sette anni, un periodo che considero fondamentale per la mia formazione pratica. È stata un’esperienza intensa, durante la quale ho imparato cosa significa costruire relazioni, affrontare le difficoltà e mantenere alta la motivazione.

Questi anni mi hanno fatto “fare le ossa” e mi hanno preparato a tutto ciò che sarebbe venuto dopo”- continua dicendo-“ Dopo una breve parentesi come dipendente, ho compreso che il lavoro subordinato non faceva per me. Sentivo forte il desiderio di indipendenza, di creare qualcosa di mio. Ho iniziato così il mio percorso come consulente esterno nel mondo associativo, collaborando con diverse organizzazioni. Una delle esperienze più significative è stata quella nel settore delle associazioni di coltivatori di tabacco, dove ho approfondito la gestione e le dinamiche del mondo agricolo. Parallelamente, sono stato coinvolto in iniziative legate alle associazioni agricole, un impegno che mi ha portato a fondare l’Associazione Italiana Panettieri (A.P.I.). Questo progetto è stato un passo fondamentale per me, non solo per il suo successo, ma anche per l’impatto che ha avuto a livello nazionale. Nel frattempo, ho intrapreso altre attività nel commercio e nell’e-commerce, cercando sempre di innovare e diversificare”. “E’ nel 2010, l’A.P.I., già attiva in molte province italiane- continua il Presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale Basilio Minichiello- ha ottenuto il riconoscimento del Ministero del Lavoro come organizzazione maggiormente rappresentativa che-come egli stesso definisce- è un traguardo storico che ha portato alla sua trasformazione nella Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori (Co.N.A.P.I. Nazionale). “Nel 2011, insieme all’UGL Nazionale, abbiamo sottoscritto il primo contratto collettivo nazionale per il settore della panificazione. Poco dopo, abbiamo creato l’Ente Bilaterale Nazionale per la panificazione (E.Bi.N.Ar.T.) e il fondo interprofessionale Eurofondo, aprendo così nuove strade per il settore”. Per il dottor Minichiello “questi anni sono stati caratterizzati da un susseguirsi di progetti e successi: la firma di nuovi contratti collettivi, la nascita di altri enti bilaterali settoriali, la creazione di società di servizi e formazione e l’espansione con oltre dieci federazioni settoriali. È stato un periodo di grande crescita, ma anche di sfide”.

Ma nonostante la crescita ed i primi ma consistenti successi, ci sono state delle brusche frenate che hanno inficiato un percorso lavorativo fatto di grandi opportunità allorquando, una buona parte dell’organizzazione decise di seguire un progetto personale, portando con sé la maggior parte delle strutture che Minichiello con passione, sacrificio e dedizione aveva costruito. “È stato un colpo difficile da affrontare, ma non mi sono arreso. Mi sono rimboccato le maniche e ho deciso di ripartire. Ho fondato nuove strutture, stretto nuove partnership e ricostruito ciò che avevo perso. Rimanevano cenere e amarezza, ma il mio spirito imprenditoriale ha avuto la meglio. Senza rancore, con entusiasmo e sacrificio, ho dato vita a nuove realtà. Sono nate altre federazioni, nuovi accordi e enti bilaterali. È stato un processo di rinascita che mi ha permesso di raggiungere risultati che non avrei mai immaginato”. Con grande orgoglio unitamente ad una commozione trattenuta, afferma “Oggi, la mia organizzazione è di nuovo una realtà consolidata, con un team giovane, motivato e altamente professionale. Le prossime sfide che mi attendono includono il lancio del fondo interprofessionale Fondointesa e la creazione di una rete di servizi di alto profilo professionale.

Sono orgoglioso di quello che ho costruito. Non rimpiango nulla e, se tornassi indietro, rifarei tutto, errori compresi. Ho sempre agito seguendo il cuore, perché è nella mia natura essere un irriducibile romantico, capace di vedere opportunità anche nei momenti più difficili. Questa è la mia storia, e la vivo ogni giorno con passione e determinazione”. Accanto al Presidente Basilio Minichiello, c’è una famiglia che contribuisce al suo, oggi imprenditore affermato, che lavora con la stessa passione, dedizione e spirito di sacrificio. Il nucleo familiare compatto ed unito in tutte le scelte aziendali, è costituito dalla moglie Lucia Di Pietro manager del settore amministrativo dell’azienda, dal primogenito, Pasquale Minichiello editore di Co.N.A.P.I. Media fondatore di un Magazine che si sta sempre piu’ radicando nel panorama dell’informazione, anche la figlia Stefania Minichiello, nonostante sia ancora una studentessa, già muove i suoi passi nell’azienda familiare nei momenti di pause scolastiche, contribuendo al successo inarrestabile. In conclusione, il dottor Minichiello, in attivo ha numerosi riconoscimenti anche Istituzionali grazie alla propria lungimiranza che lo ha condotto ad individuare possibili sviluppi nel settore datoriale, proprio grazie ad una incessante capacità di comprendere ed intercettare situazioni favorevoli per il benessere aziendale.

AGEVOLAZIONI A SOSTEGNO DELLE IMPRESE OPERANTI NEL SETTORE DELLA RISTORAZIONE, PASTICCERIA E GELATERIA. LA MISURA SERVE A RAFFORZARE LA COMPETITIVITA’ DEL “SISTEMA ITALIA”

È stato pubblicato sul sito del Masaf il terzo decreto di concessione delle agevolazioni alle imprese operanti nei settori della ristorazione, pasticceria e gelateria, che hanno presentato domanda a valere sul Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano – Misura “Macchinari e beni strumentali” attraverso la piattaforma gestita da Invitalia. Le imprese beneficiarie incluse nel terzo decreto di concessione sono 313 per un contributo concesso pari a circa 7 milioni di euro a fronte di investimenti generati di oltre 10 milioni di euro. Nelle prossime settimane verranno pubblicati ulteriori decreti di ammissione alle agevolazioni a favore di ulteriori imprese beneficiarie fino all’esaurimento della dotazione finanziaria complessiva pari a circa 56 milioni di euro.

“Ad oggi sono state concesse agevolazioni ad un totale di 1.378 imprese per oltre 29 milioni di euro di contributi a fronte di investimenti generati di oltre 45 milioni di euro per l’acquisto di macchinari professionali e di altri beni strumentali durevoli. Attraverso questa misura rafforziamo la competitività del Sistema Italia e continuiamo a sostenere concretamente le imprese italiane che operano in questi settori simbolo del Made in Italy e che rappresentano una componente fondamentale del nostro tessuto produttivo e un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale”. Lo dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. In definitiva Sono beneficiari della misura ristoranti, pasticcerie e gelaterie. Saranno ammesse le imprese in possesso dei seguenti requisiti: se operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.11 (Ristorazione con somministrazione): essere regolarmente costituite ed iscritte come attive nel Registro delle imprese da almeno 10 anni oppure, in alternativa aver acquistato nei 12 mesi precedenti prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e prodotti biologici per almeno il 25% degli acquisti totali del periodo, se operanti nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.30 (Gelaterie e pasticcerie), se operanti con codice ATECO 10.71.20 (Produzione di pasticceria fresca), essere iscritte nel Registro delle imprese da almeno 10 anni. Sono spese ammissibili quelle sostenute per macchinari professionali e beni strumentali all’attività d’impresa, nuovi di fabbrica, organici e funzionali e acquistati alle normali condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’impresa.

I beni acquistati dovranno essere mantenuti nello Stato patrimoniale dell’impresa per almeno 3 anni dalla data di concessione del contributo. Per quel che riguarda i pagamenti, il decreto attuativo prevede l’obbligo di utilizzo di conti correnti dedicati intestati all’impresa. Dovrà essere garantita la piena tracciabilità. Restano fuori dalle spese agevolabili quelle sostenute prima della presentazione della domanda di contributo, così come quelle relative a componenti o ad esempio pezzi di ricambio, terreni e fabbricati, beni usati e utenze, come quelle di luce e gas. Non concorreranno al calcolo delle spese ammesse al bonus anche quelle sostenute da ristoranti, pasticcerie e gelaterie per imposte, tasse, contributi, buoni pasto o ad esempio spese per consulenze di qualsiasi genere.

AGEVOLAZIONI PER LE AZIENDE CHE ASSUMONO GLI UNDER 35 CON CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO NELLE ZES. INCENTIVI PREVISTI ANCHE PER LE DONNE DI QUALSIASI ETA’

Bonus contributivi per le aziende che assumono lavoratori con meno di 35 anni, donne e per le imprese che, in generale, faranno la loro parte per sostenere l’occupazione nelle regioni del Sud. Con la conversione in legge del Decreto coesione arrivano ufficialmente gli esoneri del 100 per cento per due anni previsti dal provvedimento emanato lo scorso maggio, con un finanziamento da 2,8 miliardi a supporto delle politiche di collocamento. E’ stato approvato in via definitiva, il Ddl di conversione in legge, con le modifiche apportate al Decreto Coesione. Gli sgravi sono rivolti alle aziende che sottoscrivano contratti a tempo indeterminato con determinate categorie di lavoratori ritenute fragili, nel periodo compreso tra l’1 settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. La decontribuzione totale è riconosciuta alle aziende che assumano a tempo indeterminato, come già detto, lavoratori under 35, mai occupati. Secondo quanto previsto dalle nuove norme, per potere ricevere lo sgravio dei contributi previdenziali fino a un massimo di 500 euro mensili, i datori di lavoro devono sottoporre ai nuovi impiegati contratti di tipo subordinato e tempo indeterminato. Sono escluse dalla misura le categorie che rientrano nel lavoro domestico, dalle baby-sitter alle colf e i rapporti di apprendistato. L’esonero diventa più alto per le aziende che assumono nelle regioni della Zes (la Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno) come Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, che possono arrivare anche a un bonus di 650 euro al mese, per ciascun dipendente assunto a tempo indeterminato dal primo settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025, sempre con validità di due anni.

In questo caso l’incentivo è garantito esclusivamente ai datori di lavoro privati che hanno un organico fino a 10 dipendenti nel mese di assunzione dell’impiegato per il quale è richiesto l’esonero, che dovrà essere disoccupato da più di 24 mesi e avere più di 35 anni. Lo sgravio del 100 per cento è rivolto anche alle donne che, se assunte a tempo indeterminato entro il periodo di riferimento, potranno far ottenere alle aziende l’esenzione del versamento dei contributi previdenziale fino a un importo massimo di 650 euro al mese. L’incentivo è valido per le lavoratrici di qualsiasi età, a condizione che rispettino i seguenti requisiti: per quanto riguarda le residenti nelle regioni Zes, devono risultare da almeno sei mesi senza un impiego regolarmente retribuito, per tutte le dipendenti residenti in tutte le altre regioni d’Italia si richiede, invece, di dimostrare di non avere un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti, anche in questo caso l’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato. Nella legge approvata sono state confermati, inoltre, le misure “Autoimpiego Centro Nord” e il “Resto del Sud 2.0”, che prevedono aiuti ai destinatari dei programmi di politica attiva garanzia di occupabilità dei lavoratori, agli under 35, in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, oppure inoccupati, inattivi e disoccupati. Altre risorse incluse nel decreto sono rivolte ai servizi di formazione e accompagnamento alla progettazione preliminare, il tutoraggio per l’incremento delle competenze o veri e propri sostegni all’investimento attraverso voucher ed interventi in regime de minimis. Infine, viene riconosciuto un incentivo ai disoccupati con meno di 35 anni che, tra il primo luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, avviano sul territorio nazionale un’attivita’ imprenditoriale nei settori strategici per lo sviluppo di nove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

PARMALAT AZIENDA LEADER NEL SETTORE ALIMENTARE E’ AL QUATTORDICESIMO POSTO TRA I FATTURATI DEL MONDO PIÙ IMPORTANTI. BENE IL SETTORE LATTIERO CASEARIO.

Parmalat si classifica tra le prime quindici imprese con il maggior fatturato nel corso del 2023. La nota azienda parmense del settore alimentare ha infatti fatturato 10.2 miliardi di euro nel 2023 e si presume che sia maggiormente elevato per il 2024, classificandosi in 14esima posizione. A rilevarlo è stato lo studio condotto dal Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale, che nell’analizzare l’andamento delle aziende che hanno fatturato in positivo mettendo in risalto il grande lavoro aziendale che viene svolto in Italia, dai nostri imprenditori, è risultata la Parmalat quella che domina lo scenario economico oltre ai tre colossi che appaiono nella classifica dell’industria e dei servizi come i gruppi energetico-petroliferi pubblici, con un cambio al vertice rispetto all’edizione precedente: Eni supera Enel ,seguita da Gse. La supremazia del colosso petrolifero è confermata anche dai dati del primo semestre 2024 con ricavi molto elevati, del principale operatore elettrico italiano. In un contesto caratterizzato dall’indebolimento delle quotazioni delle principali merci , l’energeticopetrolifero continua ad essere il settore più rappresentato.

La quarta posizione è occupata dal primo operatore manifatturiero, mentre al quinto posto, in salita di 5, si trova Telecom top player del comparto dei servizi. Rimanendo in ambito manifatturiero, l’azienda gomma e cavi è sesta, seguita dalla meccanica Leonardo. Il comparto energetico si ripresenta nei tre posti successivi con Edison ed altre tutte in regresso rispetto all’edizione precedente. Ferrovie dello Stato, undicesima con un ottimo giro d’affari guadagnando 2 posizioni seguita dall’impiantistica Saipem. A seguire, la petrolifera Saras tredicesima, Poste Italiane e Parmalat alimentare. In ventesima posizione si trova Superit una holding che controlla Esselunga e unica rappresentante del panorama della distribuzione moderna tra le prime venti aziende italiane dell’industria e dei servizi. .Inoltre possiamo ben dire che le aziende lattiero casearie in Italia, già dallo scorso anno hanno aumentato le esportazioni dei nostri formaggi, diventando fiore all’occhiello del made italy . A fare la parte del leone, almeno in valore, sono stati Grana Padano e Parmigiano Reggiano con vendite all’estero per un miliardo e 264 milioni, mentre in termini quantitativi è stata la mozzarella a prevalere, con 137.159 tonnellate che hanno conquistando gli altri mercati. Proprio la mozzarella, assieme alla burrata, alla ricotta, alla crescenza e agli altri formaggi freschi e molli, ha visto l’aumento delle esportazioni più ampio.

NELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, CO.N.A.P.I. NAZIONALE HA ADERITO ORGANIZZANDO UN WEBINAR AZIENDALE. AGIRE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE PER MINICHIELLO RAPPRESENTA UN IMPEGNO COLLETTIVO INDISPENSABILE.

Il 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne ed è dal 1999 che, per volere dell’ONU, ogni anno in questa data si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata simbolica, ma soprattutto un monito per ricordare che questa violenza è ancora realtà troppo diffusa. In tanti Paesi, tra cui l’Italia, sono state organizzate manifestazioni, mostre, cortei, sit-in, convegni e installazioni per ricordare le vittime e per affrontare il tema della violenza di genere. Anche Co.N.A.P.I. Nazionale in collaborazione con E.Lav. , ha organizzato un webinar aziendale trasmesso in diretta su tutte le pagine di Co.N.A.P.I. e sul canale You Tube, fortemente voluto dal Presidente dottor Basilio Minichiello che ha dato a tutti la possibilità di partecipare per aderire ad un momento di riflessione e consapevolezza partendo dal contesto aziendale, per affrontare il delicato tema riguardante il lavoro inteso come strumento di emancipazione a tutela di tante donne che subiscono violenza soprattutto tra le mura domestiche.

L’ evento ha avuto proprio come titolo : LOTTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE : IL LAVORO COME STRUMENTO. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, tra il 1° gennaio e il 17 novembre 2024, 51 donne sono state uccise dal partner o ex partner, rispetto a soli 7 uomini. Dati che sono stati confermati anche dal Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale. Questo significa che nell’87,9% dei casi di femminicidio, la vittima è una donna. La ricerca ha confermato che nei primi sei mesi del 2024, sono stati denunciati 8.592 atti persecutori cioè il 74% delle vittime tutte donne, 12.424 casi di maltrattamenti su familiari o conviventi, vale a dire l’ 81% tutte vittime donne e 2.923 violenze sessuali con un abbondante 91%di vittime sempre tutte donne. Sebbene si sia registrato un calo degli atti persecutori (-8%), delle violenze sessuali (-2%) e dei maltrattamenti (-5%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la quota di vittime donne rimane invariata, suggerendo che i dati potrebbero riflettere solo una diminuzione delle denunce, non degli episodi. Anche i reati introdotti dalla legge “Codice Rosso”, la n. 69/2019, mostrano tendenze preoccupanti. Nel primo semestre 2024 si sono verificati 698 casi di revenge porn(+12,6% rispetto al 2023) e un forte aumento delle violazioni dei provvedimenti di allontanamento o divieti di avvicinamento (+31,6%). Sono stati segnalati 40 episodi di deformazione del volto e 13 matrimoni forzati. Il 1522, numero gratuito per le vittime di violenza e stalking, ha ricevuto quasi 33.000 chiamate nei primi sei mesi del 2024, confermando l’importanza di strumenti di supporto in un contesto di emergenza persistente. Il 25 novembre si vogliono ricordare tutte le vittime, occasione questa per affrontare il tema della violenza di genere. Il lavoro , viene visto come un elemento fondamentale perché una donna possa sentirsi emancipata e quindi piu’ forte per affrontare situazioni di violenza all’interno delle mura domestiche in modo particolare di fronte ad uomini che fanno pesare la condizione di sottomissione economica del proprio partner che subisce vessazioni psico-fisiche. I dati sull’occupazione femminile fotografano però un’Italia ancora in fondo alla classifica europea. Eppure, come è stato sottolineato, il lavoro rimane la principale fonte di riscatto per le donne a cui si guarda nella battaglia contro la violenza di genere.

L’Italia si trova ancora agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda il lavoro delle donne, infatti i dati Istat, che trovano conferma nella ricerca del Centro Studi di Co.N.A.P.I., evidenziano che c’è un tasso di occupazione femminile al 55% (contro una media europea del 69,3%), di una differenza di genere con 19,8 punti percentuali a sfavore delle donne e che le donne occupate sono circa 9,5 milioni (contro circa 13 milioni di uomini) nonostante si ha la consapevolezza che il lavoro rappresenta una via d’uscita fondamentale per le donne che si trovano in situazioni di violenza domestica. La dipendenza economica dal partner ostacola spesso la loro possibilità di interrompere relazioni abusive. L’emancipazione socio-economica femminile diventa quindi un tassello fondamentale nella lotta contro la violenza di genere, perché la dipendenza economica dal proprio partner è uno dei fattori che spinge molte donne a non interrompere le relazioni violente nelle quali si trovano, ostacolando di fatto la loro uscita da situazioni di violenza domestica. Pertanto l’emancipazione socio-economica femminile rappresenta un tassello importante nella lotta alla violenza di genere e per evitare di imbattersi in questo tipo di violenza, ogni donna deve cercare di costruirsi la propria individualità senza mai permettere a un’altra persona di impossessarsi della propria indipendenza. Resta prioritario un percorso che coinvolga le aziende che devono prendere consapevolezza dell’inclusione di momenti formativi, di spazi di confronto e di sensibilizzazione così come come l’obiettivo che si è prefisso il webinar organizzato da Co.N.A.P.I. Nazionale, che ha dato l’opportunità a tutti i partecipanti di riflettere sul tema. Si avverte la necessità di formare ogni livello aziendale le quali potranno individuare segnali d’allarme, promuovere il rispetto e garantire un ambiente lavorativo sicuro e di supporto. Il Webinar ha avuto lo scopo di coinvolgere un vasto pubblico, in quanto la partecipazione ha significato unirsi in un movimento di cambiamento culturale che non lascia spazio al silenzio o all’indifferenza.

IL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE CORRE IN AIUTO ALLE AZIENDE DANNEGGIATE DALLA SICCITA’. CENTO MILIONI DI EURO PER LE AZIENDE AGRICOLE

Siccità, oltre 100 milioni di euro per le imprese agricole del Sud danneggiate Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha accolto con favore la richiesta del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, per attivare un cofinanziamento nazionale di 74,8 milioni di euro. Questa somma si aggiunge ai 37,4 milioni già stanziati dall’Unione Europea lo scorso 10 ottobre, destinati a sostenere le imprese agricole colpite dalla grave siccità che ha interessato il Sud Italia e le isole maggiori nel corso del 2024. Con un totale di oltre 112 milioni di euro ora disponibili, questo intervento rappresenta un passo significativo nel supporto alle aziende agricole e agli agricoltori, che stanno affrontando un drastico calo della produzione, in particolare nel settore cerealicolo. La situazione climatica ha messo a dura prova la resilienza del comparto, rendendo essenziali queste risorse. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Masaf), in collaborazione con la Conferenza Stato-Regioni, si impegnerà a definire rapidamente le modalità operative per la distribuzione degli aiuti, concentrandosi sulle aree e i settori più colpiti. Come previsto dal Regolamento, i dettagli specifici degli interventi saranno comunicati alla Commissione Europea entro il 31 dicembre 2024, mentre la distribuzione dei fondi ai beneficiari è programmata per essere completata entro il 30 aprile 2025. Queste misure non solo mirano a fornire un supporto immediato, ma anche a garantire la sostenibilità a lungo termine delle attività agricole, promuovendo la resilienza del settore di fronte alle sfide climatiche future. Purtroppo la siccità ha effetti devastanti sull’agricoltura, un settore fondamentale per l’economia italiana, che da anni sta subendo forti criticità proprio grazie al cambiamento climatico e a farne le spese sono gli imprenditori agricoli che sono in calo con le aziende.

La riduzione delle risorse idriche rende difficile l’irrigazione, compromettendo la produzione di colture come il grano, il mais, l’olio d’oliva e il vino. Nelle 5 regioni più colpite, ovvero Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, si è verificata una siccità severo-estrema nel 29% del territorio. Si tratta di una media che vede le situazioni più critiche in Calabria e in Sicilia, dove questa percentuale sale, rispettivamente, al 47 e al 69%. Il Masaf, il Ministero istituito nel 1946 e che si occupa dell’elaborazione e del coordinamento delle linee politiche agricole, agroalimentari, forestali, della pesca e dell’ippica a livello nazionale e internazionale, ha ritenuto opportuno sollecitare un intervento a favore delle imprese agricole, accogliendo la richiesta avanzata dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per l’attivazione di un importante cofinanziamento nazionale. A questo scopo sono stati stanziati 74,8 milioni di euro da aggiungere ai 37,4 milioni di euro già messi a disposizione dall’Unione Europea lo scorso 10 ottobre, con l’obiettivo di sostenere le imprese agricole italiane duramente colpite dalla siccità che ha flagellato il Sud Italia e le isole maggiori nel corso del 2024. Con questo intervento, il fondo complessivo destinato a fronteggiare i danni legati all’emergenza climatica ha superato i 112 milioni di euro. Questa somma rappresenta una risposta concreta per sostenere gli agricoltori, in particolare nel settore cerealicolo, che hanno subito significativi cali di produzione a causa della prolungata scarsità di piogge e delle alte temperature che hanno caratterizzato la scorsa estate. Il Ministero dell’Agricoltura,in conclusione, definirà a breve le modalità operative per la distribuzione dei fondi. Le risorse saranno assegnate, come già detto, prioritariamente alle aree e ai settori più colpiti, garantendo un supporto mirato per mitigare le perdite subite dagli operatori del settore agricolo.

STATI GENERALI DELLA SICUREZZA E SALUTE DEL LAVORO. PER LA MINISTRA CALDERONE: “TUTELA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO SONO PRIORITÀ IMPRESCINDIBILI”. Co.N.A.P.I. NAZIONALE CONCORDA CON LA MINISTRA

La ministra del lavoro ricorda gli articoli della Costituzione e aggiunge: “La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è una priorità imprescindibile che riporta tutti noi alle prescrizioni degli articoli 232 e 41 della Costituzione, nei quali si afferma il principio assoluto e incondizionato alla tutela della persona umana nella sua integrità psicofisica e che rappresentano i riferimenti per l’impegno che tutti noi assumiamo verso la protezione della salute e della sicurezza di chi lavora”. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, lo ha sottolineato agli Stati Generali della Salute e Sicurezza sul lavoro in un suo intervento alla Camera dei Deputati alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La ministra ha aggiunto: “Le condizioni di sicurezza che preservano la dignità e proteggono l’integrità dei lavoratori sono un nostro dovere, perché la sicurezza sul lavoro è una dimensione essenziale di quella solidarietà che ci unisce, ma è anche un interesse della collettività. Ogni infortunio tocca l’intera società, è una ferita che colpisce la persona insieme alle famiglie, ai colleghi e all’intero tessuto sociale”. Agli Stati Generali alla Camera è intervenuto anche Nicolas Schmit, commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali che ha definito quella della sicurezza sul lavoro una “tematica cruciale in l’Italia ed Europa”.  Il rispetto effettivo dell’obiettivo della sicurezza sul lavoro, ha proseguito il commissario europeo, “richiede l’impegno comune delle istituzioni europee, delle autorità nazionali e locali, degli imprenditori e, più in generale, delle parti sociali”.

È questo uno dei temi cruciali di Co.N.A.P.I. Nazionale il cui presidente, dottor Basilio Minichiello ne ha fatto una bandiera in quanto la prevenzione e formazione sono i primi elementi per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro. “Gli incidenti- afferma Minichiello-inclusi quelli fatali, sono purtroppo ancora numerosi in Europa e soprattutto in Italia e di fronte ai dati allarmanti di continui decessi sui luoghi di lavoro, davvero non ci sono più parole, è l’ora delle azioni”. Il ministro Calderone, che è un tecnico prestato alla politica, sta garantendo la sicurezza dei luoghi di lavoro con misure mai adottate prima, che vanno dall’incremento del quadro sanzionatorio alla patente a crediti all’assunzione di nuovi ispettori, alla copertura assicurativa a tutto il mondo della scuola. Inoltre il Ministro ha ribadito l’invito ad affrontare le criticità attraverso il dialogo, mettendo insieme le rispettive competenze, senza portare le categorie le une contro le altre. “Dobbiamo rapportarci a un tema che riguarda tutti, una responsabilità collettiva” ha affermato. Fare rete con le Istituzioni è determinante per poter trovare sinergicamente soluzioni innovative di fronte ad un problema che sta dilagando. Prioritario deve essere la messa in sicurezza del lavoratore ma anche del datore di lavoro, che certamente è interessato a tutelare il posto di lavoro per non incappare in spiacevoli situazioni. Bisogna pertanto attenersi ai principali interventi che riguardano l’ampliamento dell’obbligo di nomina del medico competente, le modifiche relative alla formazione dei lavoratori, all’ampliamento dei soggetti abilitati alle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro e i relativi obblighi dei noleggiatori ed in ultimo verificare la presenza della patente a punti che rapppresenta la novità in tema di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro.

IL CENTRO STUDI E RICERCHE DI CO.N.A.P.I. NAZIONALE PROMUOVE LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA VITICOLTURA E DELL’ENOTURISMO. PRONTO IL QUESTIONARIO CHE RACCOGLIE DATI RIVOLTO ALLE AZIENDE.

La sostenibilità nei processi di produzione è un argomento ampiamente discusso in vari ambiti, con l’urgenza di fornire risposte immediate ai consumatori e alle aziende per fini commerciali basate su una corretta e completa revisione del processo produttivo. L’accelerazione dei cambiamenti climatici registrata negli ultimi anni, impone una risposta immediata da parte di tutte le attività produttive che direttamente contribuiscono alle modifiche in corso, soprattutto nel settore vitivinicolo che ha sviluppato pratiche sempre piu’ all’avanguardia attraverso azioni sostenibili, intendendo per sostenibilità il produrre vino cercando di preservare le risorse naturali per le generazioni future e ricercare i migliori metodi per ottenere il minor impatto possibile sull’ambiente e con un turismo consapevole per il suo impatto sociale, economico e ambientale presente e futuro, in grado di soddisfare le esigenze dei visitatori, delle comunità locali, dell’ambiente e delle aziende. Una pratica sostenibile deve essere ecologicamente valida, economicamente vantaggiosa e socialmente gradita.

La gestione sostenibile del vigneto è cruciale per bilanciare la produzione vinicola con la tutela dell’ambiente. Dunque la sostenibilità deve essere al centro dello sviluppo enoturistico. Non è più possibile ignorare l’impatto ambientale delle attività enoturistiche. In un contesto in cui i consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità, determinate scelte aziendali, sono fondamentali. Il Centro Studi e Ricerche della Co.N.A.P.I. Nazionale, è impegnato a promuovere uno sviluppo sostenibile della viticoltura e dell’enoturismo, raccogliendo dati cruciali per comprendere le sfide e le opportunità del settore. L’obiettivo è esplorare il legame tra viticoltura, tradizione, territorio e biodiversità, risorse fondamentali per costruire un futuro inclusivo, competitivo e sostenibile. Le informazioni raccolte consentiranno di analizzare i bisogni delle aziende, i modelli di business e le opportunità di innovazione, per supportare la crescita del settore in armonia con il territorio. L’invito del Centro Studi di Co.N.A.P.I. Nazionale è rivolto a tutte le aziende vitivinicole ed enoturistiche a partecipare al questionario, in quanto il contributo delle aziende che partecipano a tale iniziativa è essenziale per tracciare la strada verso un futuro più solido e sostenibile per il settore vitivinicolo e dell’enoturismo. Per partecipare, deve essere compilato il questionario al seguente link: https://forms.gle/92K6PNyaYLDtiLUR7. Questa iniziativa mira a raccogliere dati essenziali sulle sfide e opportunità del settore, con particolare attenzione al legame tra viticoltura, tradizione, territorio e biodiversità. Questi elementi, oltre a rappresentare un patrimonio culturale da proteggere e valorizzare, costituiscono risorse strategiche per uno sviluppo sostenibile e per la creazione di nuove opportunità di lavoro.

Le risposte raccolte dagli operatori permetterà al Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale di comprendere meglio i bisogni specifici delle aziende, analizzare i modelli di business e individuare le potenzialità di innovazione, incluse le prospettive offerte dall’intelligenza artificiale nella gestione aziendale. Insieme, potremo delineare strategie di supporto mirate per favorire la crescita del settore, in armonia con le esigenze e lo sviluppo del territorio. Il turismo del vino è uno strumento potentissimo per lo sviluppo economico e culturale dei territori, ma solo se sostenuto da una visione strategica condivisa. È necessario un valido approccio che coinvolga tutti gli attori della filiera, dalle istituzioni pubbliche alle imprese private, dalle comunità locali alle organizzazioni internazionali. Un sistema che funzioni deve essere capace di promuovere il dialogo e la collaborazione, superando le barriere burocratiche e incentivando lo sviluppo di un’offerta turistica integrata e di qualità. Mentre alcuni casi di successo dimostrano che l’enoturismo può effettivamente fare da traino per l’industria vitivinicola e per quella turistica, è altrettanto chiaro che le singole iniziative locali non bastano. Per molti operatori del settore è necessario dar vita ad una vera e propria mappa del territorio, per rendere il settore competitivo a livello globale. C’è bisogno di innovazione, professionalità e una visione a lungo termine, che sappia guardare oltre le iniziative isolate e promuovere la creazione di ecosistemi turistici sostenibili e attrattivi.

INSEGNARE NELLE SCUOLE DI PRIMO GRADO LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO. APPROVATO IL DDL

Approvato in questi giorni il Ddl che prevede l’insegnamento della sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’educazione civica nelle scuole di primo grado. Con 1000 morti nel 2023 e 72.610 malattie professionali riconosciute da Inail, il presidente della XI commissione della Camera e primo firmatario della proposta di Legge, ha sottolineato l’importanza della diffusione, anche attraverso le scuole, della cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Dalla relazione annuale 2023, il 14 ottobre scorso, Inail ha presentato alla Camera i casi mortali denunciati oltre che alle malattie professionali. Anche se il trend è in calo, i numeri sono tutt’ora altissimi. Il 2023 si è chiuso con oltre 1000 vittime e 72.610 denunce di malattie professionali. L’idea che dal prossimo anno scolastico non si impari solo matematica, italiano, inglese o informatica, parte da l’On. Walter Rizzetto, Presidente della XI Commissione lavoro, che introduce l’insegnamento e il rispetto sulla sicurezza sui luoghi di lavoro ed i rischi che si incontrano se non si osservano certe norme. Era marzo quando la proposta di Legge del primo firmatario, l’On. Walter Rizzetto, introduceva la modifica alla L92/2019 prevedendo l’insegnamento delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica e del Diritto del Lavoro nelle scuole, che prevede anche il riconoscimento della testimonianza degli infortunati sul lavoro, passava alla Camera dei Deputati.

Pochi giorni fa, dopo l’analisi al Senato, il Ddl è stato approvato. Ad annunciarlo, lo stesso Rizzetto, in occasione di un incontro istituzionale, dove ha dichiarato: “Mi fa molto piacere annunciare che il 18 ottobre è stata approvata la mia proposta di Legge per l’introduzione, dal prossimo anno scolastico, di lezioni curriculari dedicate alla sicurezza sul lavoro nelle scuole. Questo darà origine anche al coinvolgimento con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e le associazioni impegnate nella diffusione della cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Nello specifico, sono gli articoli 2 e 3 quelli piu’ importanti e mirati cosi come l’art. 2 che introduce le conoscenze di base in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole secondarie di primo grado,prevede la modifica dell’art. 3 comma 1 della L. 92/2019 laddove stabilisce “con riferimento esclusivo alle scuole secondarie di primo grado: conoscenze di base in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. L’iniziativa viene garantita anche da un aumento di risorse per ciò che riguarda l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole secondarie di primo grado. Art. 3 che prevede un incremento delle risorse in materia di rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni.
“Agli oneri derivanti dall’articolo 2-bis, pari a 8 milioni di euro per l’anno 2024 e a 33,4 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025”