LE MOSTRE DI MODA DA NON PERDERE NEL 2025 | FARI ACCESI IN TUTTA ITALIA

L’Italia ha un legame indissolubile con la moda, una connessione che affonda le radici nella storia e si sviluppa fino a diventare un pilastro della cultura, dell’economia e del prestigio del paese nel mondo. Già durante il periodo rinascimentale ,l’Italia era il centro culturale e artistico d’Europa. Oggi , soprattutto in città come Firenze, Venezia e Milano la moda è considerata una forma d’arte e una parte essenziale dell’identità nazionale, celebrata e riconosciuta in tutto il mondo. La moda italiana rappresenta il perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, artigianalità e tecnologia, locale e globale. Questo mix unico ha reso l’Italia un leader indiscusso nell’industria della moda mondiale tanto da ospitare ogni anno le mostre dei più grandi marchi .
Quest’anno la nostra Italia ospiterà una serie di mostre dedicate alla moda, offrendo agli appassionati e non, l’opportunità di esplorare diverse sfaccettature di questo affascinante mondo.
Vediamone alcuni:

Gianfranco Ferrè dentro l’obiettivo
Gianfranco Ferrè, uno degli stilisti italiani più iconici e influenti, noto per la sua capacità di unire l’eleganza classica con un approccio architettonico al design, ha scelto la Valle d’Aosta (forte di Bard con precisione) per la sua mostra dal titolo ‘Gianfranco Ferrè dentro l’obiettivo’ accessibile fino al 9 marzo 2025. La mostra esplora il rapporto di Gianfranco Ferré con la fotografia, un mezzo fondamentale per raccontare la sua visione stilistica e creativa. Presenta una selezione di immagini iconiche, incluse campagne pubblicitarie e scatti editoriali, firmati da alcuni dei più grandi fotografi del mondo della moda, come Gian Paolo Barbieri, Guy Bourdin e Peter Lindbergh. Oltre alle fotografie, la mostra include una selezione di abiti originali, accessori e disegni, che mettono in evidenza l’approccio architettonico di Ferré al design. Un’intera sezione è dedicata alla camicia bianca, simbolo distintivo di Ferré, reinterpretata in infinite varianti. Questa icona rappresenta il suo equilibrio tra semplicità ed eleganza strutturale.

En Scène: Yves Saint Laurent. Costumi e Scene per Balletto, Teatro e Music-hall
La Fondazione Nicola Del Roscio a Roma fino al 7 marzo 2025 ospiterà la mostra dal titolo ‘En scène : Yves Saint Laurent’, esposizione che celebra il rapporto tra moda e arti performative attraverso il lavoro di uno dei più grandi stilisti del XX secolo. La mostra è dedicata ai costumi e agli schizzi realizzati da Yves Saint Laurent per il balletto, il teatro e il music-hall, esprimendo il suo legame con il mondo delle arti sceniche. Parliamo di 60 creazioni originali che includono costumi di scena, bozzetti e materiali d’archivio provenienti dalla Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent. Particolare attenzione all’esplorazione del processo creativo dove schizzi e bozzetti illustrano come Saint Laurent traduce la sua visione di abiti che valorizzano il movimento e l’emozione delle arti performative. Tra le opere esposte ci sono costumi per produzioni famose, come i balletti di Roland Petit, grande pioniere della danza classica, e spettacoli per Zizi Jeanmaire.

The creation of a Diva|Guess
La mostra “The Creation of a Diva”, ospitata presso il MUDEC – Museo delle Culture di Milano dal 17 gennaio al 3 marzo 2025, celebra l’universo creativo di Guess attraverso le sue campagne pubblicitarie iconiche e il ruolo delle modelle nel costruire l’immagine di una “diva” moderna. La mostra esplora l’evoluzione del marchio Guess, focalizzandosi sulle sue campagne pubblicitarie iconiche, realizzate dal direttore creativo Paul Marciano. Il focus è sulle modelle, diventate ormai il volto del marchio (Claudia Schiffer e Anna Nicole Smith per citarne alcune). Sono presenti una selezione di fotografie iconiche scattate da celebri fotografi di moda, che raccontano il processo creativo dietro le campagne pubblicitarie. La mostra include disegni preparatori e documenti che illustrano il dietro le quinte della creazione delle campagne. La mostra non è solo una celebrazione del marchio Guess, ma anche un’analisi culturale e artistica di come la moda e la fotografia possano costruire icone e raccontare storie.

Elio Fiorucci
La Triennale di Milano fino al 16 marzo 2025 ospiterà la mostra dedicata a Elio Fiorucci, omaggio alla figura emblematica del designer e imprenditore milanese, che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della moda e della cultura pop. La mostra include un’ampia selezione di materiali d’archivio, tra cui abiti, accessori, campagne pubblicitarie e documenti che raccontano la storia del marchio Fiorucci. La voce di Elio Fiorucci, tratta da registrazioni personali, accompagna i visitatori in un percorso narrativo intimo e immersivo. Il focus è sull’innovazione e sulla cultura pop, ed in particolare come Fiorucci rivoluzionato la moda introducendo elementi di cultura pop, streetwear e spirito libero. L’allestimento invita i visitatori a immergersi nell’universo Fiorucci, con un mix di visivo, audio e design evocativo.

Balenciaga | Shoes from Spain Tribute
In programma a Palazzo Morando a Milano dal 21 febbraio al 2 marzo 2025 la mostra dal titolo “Balenciaga | Shoes from Spain Tribute” , che celebra i 130 anni dalla nascita di Cristóbal Balenciaga, il leggendario stilista spagnolo, noto come “l’architetto della moda”. L’obiettivo della mostra sarà quello di evidenziare come le sue creazioni abbiano influenzato non solo l’alta moda, ma anche il design funzionale e artistico delle scarpe. Tra le creazioni originali saranno esposti 25 pezzi iconici del guardaroba di Balenciaga, selezionati per rappresentare la sua estetica inconfondibile. In omaggio allo stilista, 25 paia di scarpe realizzate da celebri brand spagnoli saranno presentate accanto ai suoi abiti, per mostrare un dialogo tra passato e presente. La mostra inserisce Balenciaga in un quadro storico e culturale, sottolineando come il suo lavoro abbia incarnato l’eleganza e il rigore tipici del Rinascimento spagnolo, pur rivoluzionando le convenzioni della moda del XX secolo. Durante l’esposizione sono previsti incontri con esperti di moda e design per approfondire la figura di Balenciaga.

CAPRI HOLDINGS VENDE VERSACE? PRADA ALL’ATTACCO!

Nel 2018 Capri Holdings, società multinazionale americana che opera nel settore della moda e del lusso, ha acquistato Versace per un valore di circa 2,12 miliardi di dollari. Prima dell’acquisizione, Versace era controllata principalmente dalla famiglia Versace, con Donatella Versace nel ruolo di direttore creativo e azionista, mentre il fondo americano Blackstone deteneva una partecipazione del 20%. Dopo l’acquisizione, Capri Holdings ha incorporato Versace nel suo portafoglio di marchi di lusso, che include anche Michael Kors e Jimmy Choo.
L’acquisizione aveva l’obiettivo di far crescere Versace, ampliandone la rete di negozi, migliorandone la visibilità globale e puntando a un fatturato di 2 miliardi di dollari all’anno, obiettivo che però non è stato completamente raggiunto.
Capri Holdings si posiziona come un concorrente dei grandi conglomerati del lusso, come LVMH, Kering e Richemont, ma con una struttura più focalizzata su un numero ristretto di brand. L’obiettivo è quello di bilanciare lusso accessibile (Michael Kors) e lusso di fascia alta (Jimmy Choo e Versace) per ottenere una maggiore diversificazione e crescita nei mercati globali.

Negli ultimi anni la società multinazionale americana ha affrontato diverse difficoltà, tra cui :
-un calo delle vendite di Micheal Kors, il suo brand principale
-prestazioni di Versace inferiori alle aspettative, nonostante la sua forte identità di lusso
-La necessità di competere con conglomerati più grandi e diversificati.
Questi fattori hanno portato a speculazioni su possibili ristrutturazioni aziendali, incluse cessioni di asset come Versace. Pare che ci sia stato un calo delle vendite con successiva perdita di 3 milioni di dollari solo nel secondo trimestre del 2024. Tra i candidati all’acquisizione Prada sta mostrando parecchio interesse , tanto da collaborare con Citi , una delle principali istituzioni finanziarie a livello globale, per presentare un’offerta.

COSA SUCCEDEREBBE SE CAPRI HOLDINGS VENDESSE VERSACE E PRADA FOSSE L’ACQUIRENTE?
Questa è la domanda che molti si pongono. Dunque Se Capri Holdings decidesse di vendere Versace e Prada fosse l’acquirente, le conseguenze nel mondo della moda sarebbero significative, sia dal punto di vista strategico che economico. L’acquisizione rafforzerebbe il peso dell’Italia nell’industria del lusso globale, con Prada che consoliderebbe la sua posizione come uno dei maggiori gruppi italiani, accanto a LVMH e Kering. Sotto un punto di vista gestionale, Prada e Versace potrebbero collaborare per ottimizzare la produzione, condividere canali di distribuzione e sfruttare la presenza di Versace negli Stati Uniti, dove è già forte. Inoltre considerate le loro identità molto diverse, un’integrazione armoniosa dei due potrebbe essere una bella sfida. Una mossa di questo tipo attirerebbe l’attenzione degli investitori, rafforzando l’immagine di Prada come player aggressivo e innovativo. Per i consumatori, un’eventuale acquisizione potrebbe portare a collezioni più curate e una maggiore espansione di Versace in mercati emergenti.
D’altro canto se Capri Holdings vendesse Versace, potrebbe concentrarsi su Michael Kors e Jimmy Choo, ridefinendo la propria strategia e bilanciando i profitti con marchi più accessibili. Anche se bisogna essere onesti: la perdita di un brand iconico come Versace potrebbe indebolire il posizionamento di Capri nel mercato del lusso.

BIRKENSTOCK: “I NOSTRI SANDALI SONO VERE E PROPRIE OPERE D’ARTE”

Il 9 gennaio 2025, presso la Corte Federale di Giustizia a Karlsruhe, in Germania, si è tenuta un’udienza cruciale riguardante Birkenstock, l’azienda tedesca nota per i suoi sandali.
Ma facciamo un passo indietro.
Birkenstock è un’azienda tedesca fondata nel 1774 da Johann Adam Birkenstock , nota per la produzione di calzature comode e di alta qualità, in particolare sandali e scarpe. L’azienda si distingue per l’iconico plantare ergonomico, che offre supporto all’arco plantare, stabilità e comfort. Le Birkenstock hanno origine da una lunga tradizione artigianale che risale al XVIII secolo in Germania. Nel 1774 Johann Adam Birkenstock viene registrato come calzolaio nella cittadina di Langen-Bergheim, in Germania, data che segna l’inizio della storia dell’azienda. Nei primi anni del 1800, Konrad Birkenstock, un discendente di Johann Adam, sviluppa l’idea di un plantare sagomato per offrire un maggiore comfort al piede. Si tratta di un’innovazione rivoluzionaria in un’epoca in cui la maggior parte delle scarpe aveva suole piatte e rigide. Nel 1964 Karl Birkenstock, un altro membro della famiglia, introduce il sandalo “Madrid”, il primo con il famoso plantare sagomato in sughero e lattice, sandalo che segna la nascita dei sandali per come li conosciamo oggi.

Negli anni ’70, le Birkenstock diventano popolari negli Stati Uniti, grazie all’interesse per il comfort e la salute del piede durante il boom del movimento per uno stile di vita naturale. A lanciarli tra lo stile della moda è stata la modella Kate Moss, ma anche le collaborazioni con Dior, Manolo Blahnik e Marc Jacobs – hanno favorito la diffusione del modello in tutto il mondo.
L’azienda Birkenstock , nata dunque come soluzione per il benessere del piede e considerate un’icona globale di stile e funzionalità, si ritrova oggi a lottare contro tre aziende concorrenti accusandole dell’imitazione dei suoi modelli più iconoci: Arizona, Boston, Gizeh e Madrid. L’azienda, che protegge i propri prodotti riconoscendoli come “ vere e proprie opere d’arte” , aveva presentato una tesi al tribunale della Colonia sostenendo che l’ideazione e la produzione dei sandali debba ricadere sotto la normativa del diritto d’autore, in quanto prodotto di un’espressione artistica e culturale che merita di essere tutelata come tale. I giudici di secondo grado non hanno considerato i sandali un’attività artistica e di conseguenza non esiste nessun nesso con il diritto d’autore. La decisione finale spetta alla Corte Federale di Karlsruhe che potrebbe trovarsi in difficoltà sui concetti di arte e design industriale e , dall’altra parte, dare il via a una nuova era per il marchio Birckenstock.

DU COEUR À LA MAIN: DOLCE&GABBANA-IL GRAND PALAIS DI PARIGI APRE LE PORTE ALLA MAISON ITALIANA

Dopo il grande successo a Palazzo Reale di Milano , il Grand Palais di Parigi ha aperto le porte alla mostra di Dolce&Gabbana con il titolo francese di “Du Coeur à La Main: Dolce&Gabbana”. La mostra di moda, ospitata ne La Ville lumiére, è un invito da parte dei due couturier Domenico Dolce e Stefano Gabbana, a seguire il processo creativo dei loro lavori raccontatI attraverso temi che mettono alla luce le varie influenze culturali italiane : dall’artigianato alle arti visive, dall’architettura alla musica, dal balletto al teatro, dalla musica all’opera. Omaggio alla cultura italiana, quello proposto da Dolce&Gabbana all’interno delle 10 sale del Grand Palais è un viaggio sentimentale dove il culto del bello è il fulcro di ogni lavoro. Quello del “culto del bello” è un concetto che da sempre è stato al centro dell’operato di Dolce & Gabbana, e che si riflette sia nella loro estetica che nei valori del marchio. Per Domenico Dolce e Stefano Gabbana, la bellezza non è solo un ideale visivo, ma anche un’esperienza sensoriale che abbraccia la cultura, la tradizione e la manualità. Il loro lavoro celebra la bellezza in tutte le sue forme, dall’arte della sartoria alla cura dei dettagli, passando per l’integrazione di riferimenti culturali italiani, come la sensualità, la passione e l’eleganza senza tempo.

La filosofia che muove i due stilisti va oltre la moda, coinvolgendo la creazione di un’esperienza estetica che è profondamente radicata nella tradizione e nell’artigianalità. Le loro collezioni sono spesso un omaggio a un’idea di bellezza senza tempo, che unisce il moderno e il classico, l’opulento e il sobrio, con un’attenzione maniacale ai dettagli.
“ Noi non siamo degli habitué parigini, ma abbiamo avuto questa grandissima occasione perché il direttore del Grand Palais, dopo aver visto la mostra organizzata a Milano ‘Dal cuore alle Mani, ha voluto averla a Parigi”, ha rilasciato Stefano Gabbana durante un’intervista. “La cosa che veramente ci inorgoglisce nel fatto di essere qui a Parigi non è che Dolce&Gabbana, Domenico e Stefano, sono a Parigi, ma l’Italia è a Parigi.” Dalla mostra si evince infatti la rivendicazione di una Italia orgogliosa

Ogni sala del Grand Palais è stata allestita in modo da accompagnare i visitatori all’interno del ‘laboratorio’ , luogo in cui i sogni prendono vita e diventano realtà. Saranno presenti oltre 200 creazioni , tra abiti e accessori di alta gioielleria e alta moda della Maison.
La mostra , iniziata il 10 Gennaio, sarà aperta al pubblico fino al 31 Marzo 2025, pronta ad ospitare ogni visitatore proveniente da tutta Italia. Ciò che riempie il cuore di gioia dei due stilisti è l’aver attirato un pubblico che con il mondo della moda non ha nulla a che fare, e di conseguenza essere stati in grado di riuscire a trasmettere l’amore per il loro lavoro .
“Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono riusciti a realizzare il proprio sogno perché sono tra i rari stilisti fondatori e proprietari della propria casa di moda, dunque liberi di creare ciò che vogliono. E ciò che amano è celebrare la passione di chi crea bellezza attraverso le proprie mani”, afferma Florence Muller, curatrice della mostra.

DA GUCCI A BULGARI, DA LOUIS VUITTON A GIVENCHY: VIA AI LOOK DELLE STAR AL GOLDEN GLOBE 2025

Lo scorso 5 gennaio 2024 si è conclusa la 52° edizione dei Golden Globe a Los Angeles al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills che ha visto trionfare nel cinema The Brutalist e Emilia Pèrez. Quale migliore occasione per le celebrità per sfoggiare sul red carpet i loro migliori look in perfetta sintonia con il loro stile e la loro bellezza.
Per il ritorno ai Golden Globe la bellissima Zendaya ha deciso di indossare un lungo abito in raso arancione, personalizzato da Louis Vuitton, sofisticato e d’impatto, coordinato al tacco a spillo, esattamente un paio di pumps in tinta. Al collo un collier Bulgari di diamanti e smeraldi che illuminava il suo viso sotto i riflettori. A richiamare l’attenzione è stato il suo anello di fidanzamento, un diamante da 5 carati, regalatogli dal suo Tom Holland durante le vacanze di Natale.
Emma Stone, protagonista del musical La La Land e non solo, debutta ai Golden Globe 2025 con un lungo abito rosso fuoco molto semplice firmato Louis Vuitton. Il suo punto forte è stato sicuramente un adorabile pixie cut, un taglio di capelli cortissimo e sbarazzino che ha messo perfettamente in risalto il suo dolce viso.

Ariana Grande, come non siamo abituati a vederla, ha indossato un elegantissimo abito giallo glitterato firmato Givenchy, ricco di Swarovski. Un abito vintage del 1966 di haute couture disegnato dallo stesso Hubert de Givenchy.
Cara Delevigne ha attraversato il Red Carpet con uno scintillante abito firmato Gucci: schiena scoperta, curve in risalto e infinto numero di paillettes coprivano l’abito blu metallico.
L’attrice e cantante Selena Gomez ha attraversato il tappeto rosso indossando un abito a colonna di raso blu ghiaccio, stile Cenerentola, personalizzato da Prada. L’abito , con spalle scoperte e una gonna a colonna con pannelli geometrici è stato accompagnato da una decolleté della stessa tonalità del vestito e gioielli di diamanti di Tiffany & Co.
Mikey Madison, nominata in assoluto come Migliore Interpretazione femminile in un film –Musical o Commedia, ha indossato per il grande evento un lungo abito a colonna color oro ricco di paillettes di Bottega Veneta con gioielli Tiffany & Co.

La cantante Miley Cyrus , nominata come migliore canzone originale con il brano “ Beautiful That Way” da The Las Showgirl, ha partecipato alla serata indossando un attillato abito nero di Celine, con una scollatura profonda e ritagli su tutto il corpetto decorati con scintillanti pailletes argentate lungo i bordi. La schiena scoperta metteva in evidenza la collezione di tatuaggi della cantante.
Il Golden Globe è una grande occasione per gli stilisti di alta moda per ottenere maggiore visibilità a livello mondiale. Le immagini degli abiti indossati sui red carpet vengono ampiamente diffuse sui media, nei social network e nelle riviste di moda. Questo non può fare altro che portare a un aumento della domanda per le loro creazioni.

VIA AI SALDI INVERNALI 2025

Anno nuovo, vita nuova, nuovi saldi in arrivo!
Sabato 4 gennaio 2025 si è aperta ufficialmente la stagione dei saldi invernali, appuntamento tanto atteso da milioni di consumatori italiani che aspettano impazienti di acquistare i loro prodotti preferiti a prezzi convenienti. Solo Bolzano non ha dato il via ai saldi decidendo di aspettare l’8 gennaio.
In genere, i saldi invernali durano 6 settimane. Tuttavia, la durata potrebbe variare a seconda della regione e delle disposizioni locali. Alcune regioni possono prevedere un termine per i saldi che va oltre la fine di febbraio.
Milano, capitale della moda italiana, terminerà il periodo di saldi il 5 marzo, così che le famose vie dello shopping come Via di Montenapoleone, Galleria Vittorio Emanuele, Via della Spiga, Via Sant’Andrea e Via Borgospesso potranno arricchirsi di clienti che arriveranno da ogni parte del mondo.
Nel Lazio saranno Via del Corso, Via dei Condotti e Via del Babuino le principali vie di shopping, anche se non bisogna sottovalutare Via Cola di Rienzo e Via Ottaviano nella zona del Vaticano.
A Torino, Via Garibaldi è da sempre il centro delle catene di abbigliamento più note , così come via Roma, Via Lagrange e via Carlo Alberto offrono negozi di alta moda .
I prodotti in saldo riguardano principalmente abbigliamento, accessori , articoli di calzature, biancheria intima, cosmetici e in alcuni casi, elettronica o altri prodotti non stagionali. Ma attenzione, non tutti i prodotti possono essere scontati durante i saldi. Gli articoli in saldo devono essere stagionali e già in vendita da almeno un mese prima dell’inizio dei saldi.

I negozianti sono obbligati a indicare il prezzo precedente di vendita dei prodotti, per consentire ai consumatori di capire l’effettivo sconto. Non è consentito vendere come “saldi” prodotti che sono stati scontati durante il periodo precedente ai saldi stessi.
I saldi si applicano anche agli acquisti online, ma è fondamentale controllare sempre le politiche di reso dei vari e-commerce, che possono variare.
I più esperti , ogni anno, pianificano una lista di cose da comprare per evitare acquisti impulsivi di prodotti non utili e confrontano i prezzi originali per assicurarsi che lo sconto sia reale.
Durante il periodo dei saldi invernali, i centri commerciali sono tra i luoghi più frequentati dai consumatori, in quanto offrono una vasta gamma di negozi che partecipano agli sconti e una maggiore varietà di prodotti. L’affluenza in questo periodo è molto elevata, ecco perché è consigliato recarsi nel posto nei giorni feriali e non nel weekend. Inoltre i centri commerciali di solito offrono grandi sconti su abbigliamento, calzature, elettronica e articoli per la casa. Potresti trovare sconti fino al 50-70% su articoli selezionati, specialmente verso la fine del periodo dei saldi. Alcuni organizzano eventi e promozioni extra durante i saldi, come buoni sconto aggiuntivi, offerte su più acquisti o concorsi con premi. I centri commerciale “pro” offrono il servizio di personal shopper per aiutarti a trovare i migliori affari, specialmente se hai un budget o uno stile specifico in mente.
I saldi invernali offrono un’ottima opportunità per fare acquisti a prezzi ridotti, ma è importante fare attenzione alle date, alle regole e alle offerte per ottenere il massimo risparmio!

FESTE NATALIZIE E RESOCONTI FINALI : LA REGIONE CAMPANIA REGINA DELLO SHOPPING

Le feste sono quasi finite ed è il momento di fare il resoconto con i nostri portafogli . Regali per familiari, amici e colleghi. Cena di Natale, pranzo di Capodanno, pranzi e cene con amici e parenti . Luci, candele, palline e addobbi vari. Vacanze, viaggi e trasporti. Biglietti per eventi, spettacoli, cinema, mercatini e concerti natalizi, sono le principali categorie di spese durante le feste natalizie dove, chiaramente, le cifre dipendono da quanto si sceglie spendere.
Le festività Natalizie rappresentano da sempre il momento di ritorno alle proprie radici di tutte quelle famiglie che durante l’anno vivono fuori per lavoro . In questo periodo tutto si ferma , tutto rallenta e la priorità assoluta viene data al tempo da passare con chi si ama. Parlare e dialogare davanti ad una tavola ricca di cibo, buon vino, aperitivi vari e panettoni artigianali è più importante di qualunque altra cosa, soprattutto per i residenti del Sud Italia e delle Isole, dove il cibo è considerato da sempre un collante.

Gli italiani hanno speso complessivamente quasi 11 miliardi di euro in regali, con una media pro capite di 256 euro, anche se 6,2 milioni di persone hanno ridotto il loro budget rispetto all’anno 2023 per fronteggiare l’aumento di altre spese . Organizzare un cenone in casa richiede un costo non indifferente , dove più è numerosa la famiglia, maggiore sarà la quantità di alimenti da comprare. Pare che il budget medio stimato a famiglia sia di 83 euro, per un totale di oltre 3,5 miliardi di euro. E’ stato notato che gli over 65 sono disposti a spendere più di ogni altra fascia d’età, con una media di 149 euro a testa, anche a causa del ruolo tradizionale del capofamiglia che si sente in dovere a offrire il pasto a figli e nipoti. Il settore della ristorazione , rispetto all’anno precedente, ha registrato una crescita non indifferente. La spesa complessiva per il pranzo di Natale al ristorante si è attestata intorno ai 420 milioni di euro, con un incremento del 5,8% rispetto al 2023.

Secondo il presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale il dottor Basilio Minichiello la ristorazione e tutto ciò che è collegato ad essa, nonostante i tempi sono critici per molte famiglie,resta trainante nell’economia odierna. Evidenzia nel frattempo come l’impegno dei professionisti della ristorazione che lavorano durante le festività per garantire questi momenti di convivialità.
La regione della Campania è stata incoronata regina dello shopping natalizio, con una spesa media per famiglia che supera i 1.000 euro. Sappiamo bene che al Sud le feste e le tradizioni sono sentite rispetto al Nord, ma il Natale per la regione campana è considerato un vero e proprio evento culturale : le famiglie campane dedicano ben 614 euro mensili alla spesa alimentare, dove piatti come capitone, struffoli e roccocò non possono assolutamente mancare a tavola durante le feste.
La classifica delle top 10 regioni italiane più spendaccione durante le feste è la seguente :
-Campania – 1.016 euro
-Sicilia – 989 euro
-Friuli-Venezia Giulia – 979 euro
-Lazio – 968 euro
-Lombardia – 957 euro
-Veneto – 945 euro
-Puglia – 938 euro
-Emilia-Romagna – 932 euro
-Toscana – 926 euro
-Piemonte – 919 euro.

FASHION NEUROSIS – IL PODCAST DI BELLA FREUD TRA PSICOANALISI E MODA

Se il mondo della moda e quello della psicoanalisi fino a qualche tempo fa potevano essere considerati distinti e separati, oggi Bella Freud, figlia del celebre pittore Lucian Freud e pronipote di Sigmund Freud, ha assolutamente smentito questa teoria in seguito al suo podcast intitolato “Fashion Neurosis”. Bella Freud è una stilista britannica di grande talento, nota per il suo lavoro distintivo nel mondo della moda. Il suo patrimonio familiare , sia artistico che intellettuale, ha influenzato profondamente il suo stile e la sua visione creativa. Negli anni ’90 fonda il suo marchio omonimo, guadagnandosi rapidamente una reputazione per i suoi maglioni iconici e le collezioni che mescolano influenze artistiche, culturali e storiche. Alcuni dei suoi design più famosi includono maglioni con scritte come “1970”, “Ginsberg is God” e “Je t’aime Jane”, che richiamano l’epoca della controcultura, il mondo letterario e icone pop.
Nel podcast la stilista esplora il legame tra il mondo della psicoanalisi e della moda. Il progetto intende esaminare come gli aspetti psicologici influenzano il nostro modo di vestire, oltre a come la moda, a sua volta, possa riflettere desideri inconsci, identità e dinamiche culturali. Attraverso il podcast, Bella Freud offre una prospettiva unica sulla relazione tra psiche e stile, attingendo sia alle teorie psicoanalitiche di suo nonno, Sigmund Freud, sia alla sua esperienza nel mondo della moda. Riflette l’attenzione su come la moda contribuisca a costruire la nostra identità e come i desideri e le pulsioni psicologiche emergano attraverso l’abbigliamento. Gli episodi sono anche un’opportunità per riflettere sul modo in cui la moda può fungere da “specchio” della società, rivelando tendenze, dinamiche culturali e cambiamenti psicologici collettivi.

Nelle puntate vengono invitati ospiti provenienti da vari ambiti, tra cui moda, arte, sport e letteratura, per discutere del rapporto tra stile e identità. Freud , nei panni di psicoterapeuta, rompe il ghiaccio ponendo una serie di domande agli ospiti, sdraiati sul divano (in riferimento alla psicoanalisi) , sul significato degli abiti , fino ad arrivare a temi più ampi come amore, cultura, ansia e politica. In questo modo si viene a creare un’atmosfera intima che favorisce conversazioni personali e profonde, rivelando il lato emotivo e simbolico della moda. Nell’episodio del podcast “Fashion Neurosis” in cui Bella Freud intervista Kate Moss, una delle supermodelle più iconiche e influenti del mondo, le due esplorano il rapporto di Kate con la moda, la sua carriera iconica e il significato degli abiti nella sua vita. La conversazione si sviluppa in modo intimo e rilassato, toccando temi come la vulnerabilità, i momenti di trasformazione personale e il ruolo della moda come forma di espressione. L’episodio rivela lati più personali e meno noti della supermodella, offrendo un ritratto profondo del suo mondo interiore attraverso il prisma dello stile. “Quando ho iniziato a fare foto in topless ero molto consapevole del fatto che ho un neo sul mio seno destro. E lo odiavo cosi tanto. Piangevo. Non volevo mai mostrarlo, non volevo mai fare le foto in topless. Sapevo che dovevo superarlo perché il fotografo mi diceva : -se non lo fai, non ti sceglierò per il prossimo lavoro-. Quindi dovevo superarlo. E poi ho pensato che come modella non puoi essere troppo insicura” afferma Kate Moss durante l’intervista con Freud.
Con Fashion Neurodis, Bella Freud porta avanti un dialogo interessante tra il mondo della psicoanalisi e quello della moda, portando l’ascoltatore a riflettere su come questi due universi apparentemente separati siano, in realtà, profondamente intrecciati.

ITALIA PRIMA NELLA VENDITA DI PROFUMI DI ALTA QUALITÀ. L’ ACQUA DI COLONIA RAPPRESENTA BENE IL MADE IN ITALY

Il settore della profumeria in Italia rappresenta un ambito di mercato significativo, sia dal punto di vista economico che culturale. L’Italia è uno dei principali produttori e consumatori di profumi di alta qualità, con una forte tradizione artigianale e una reputazione internazionale che fa leva sul “Made in Italy” nel settore della cosmetica e dei profumi. La nostra Italia, con città come Milano e Firenze, è stata una delle prime nazioni a sviluppare marchi di profumeria che sono diventati noti a livello mondiale. Acqua di Colonia. Uno degli antichi profumi italiani più celebri, fu creato nel 1709 dal profumiere Giovanni Maria Farina a Colonia (in Germania) , ma il nome “Acqua di Colonia” è legato al prodotto che ebbe grande successo anche in Italia.
Nel 2023 il mercato della profumeria in Italia ha visto una crescita sostenibile, con un volume di vendita che si aggira intorno ai 2,5-3 miliardi di euro. Quello della profumeria è un settore che include fragranze di lusso ma anche prodotto di fascia medio-alta , oltre che quella di massa.

Il settore è in continua evoluzione e negli ultimi anni l’industria della profumeria ha registrato una crescente domanda di fragranze uniche, di nicchia e personalizzate. La maggior attenzione alla sostenibilità e agli ingredienti naturali sta influenzando la produzione e la vendita dei profumi. Inoltre come in molti altri settori, l’e-commerce ha avuto un ruolo crescente, soprattutto durante e dopo la pandemia, con un aumento delle vendite online di fragranze, spesso accompagnato da un’offerta di campioni o prodotti esclusivi.
L’Italia ospita alcuni dei marchi di profumeria più noti a livello mondiale , come Giorgio Armani, Dolce&Gabbana o Prada, marchi che oltre a rappresentare l’eccellenza della moda, godono di grande successo a livello internazionale. Soffermandoci sul marchio di Giorgio Armani, è difficile ottenere una cifra esatta e aggiornata sui guadagni specifici provenienti esclusivamente dalla fragranze, perchè l’azienda non fornisce dati dettagliati e separati riguardo le sue linee di prodotto.

Tuttavia secondo alcune stime di mercato e rapporti annuali dell’industria della profumeria, si stima che la divisione beauty e profumeria di Giorgio Armani rappresenti circa il 10-15% delle vendite complessive del marchio. Nel caso del gruppo Armani, che solo nel 2023 ha registrato alte vendite globali, le vendite nel settore della profumeria potrebbero aggirarsi intorno ai 250-375 milioni di euro annuali.
Secondo quanto riportato da ANSA , Il mercato delle fragranze sta registrando un’impennata straordinaria, con una crescita del 13% nel 2023 e a livello globale un valore di 50 miliardi di euro. Il mercato della profumeria in Italia dovrebbe continuare a crescere, con un focus sulle fragranze personalizzate, l’uso di ingredienti naturali e l’e-commerce. Inoltre, l’espansione del concetto di “fragranze unisex” e il sempre maggiore interesse verso prodotti eco-friendly sono tendenze che plasmeranno il settore nei prossimi anni.
In sintesi, la profumeria in Italia non solo è un mercato con radici profonde, ma sta anche evolvendo in risposta alle nuove esigenze di consumo, con una forte enfasi su sostenibilità, innovazione e qualità.