IL CAMBIAMENTO DEI SAMPLE SALE, CRESCE IL BUSINESS CONQUISTANDO IL MERCATO ONLINE

I SAMPLE SALE NON SONO PIÙ QUELLI DI UN TEMPO

La moda nel tempo ha attirato sempre più gente: se fino a qualche tempo fa prettamente stilisti, modelle e chi lavorava nel settore era realmente interessato a pezzi unici e di marca, oggi , grazie anche al ruolo centrale dei social media, quasi tutta la popolazione presta particolare attenzione al proprio abbigliamento, considerato anche un’espressione del proprio essere. I sample sale, eventi organizzati da vari brand che propongono pezzi unici a prezzi accessibili, sono occasioni importanti sia per l’evento in sé ma anche perché permettono di far incontrare modelli, studenti, PR ed editor e tutti coloro che si aggirano attorno alla moda. Più nello specifico si tratta di eventi commerciali – in genere della durata di pochi giorni- che si tengono in showroom o spazi dedicati , dove è possibile acquistare articoli con sconti significativi sul normale prezzo in commercio, addirittura fino al 70%-90%. Proprio durante queste situazioni di scambio verbale è emerso fuori come i sample sale siano cambiati rispetto a quelli di un tempo. Dettaglio importante da sottolineare è quello che spesso questi appuntamenti , organizzati anche da noti brand come Tom Ford e Yohji Yamamoto , sono segreti ma la cultura del sample sale è ormai così tanto diffusa che esistono pagine web che informano chiunque faccia una ricerca sugli eventi in calendario : chi vuole rimanere sempre aggiornato ha la possibilità di iscriversi alla community in modo tale da ricevere in tempo reale tutte le news.

E’ chiaro che non tutti gli eventi di sample sale sono aperti, perché più il brand ha una certa notorietà, maggiore è la possibilità che è necessario un invito. Il dubbio nasce dal fatto che spesso vengono organizzate svendite miste, ovvero svendite di merce mai venduta di varie boutique particolarmente importanti, mixando varie marche in un unico evento . Le svendite miste per esempio ne approfittano per vendere quei prodotti mai venduti anche di anni passati che per molto tempo sono rimasti in magazzino . Al contrario, a volte i prezzi dei prodotti vengono aumentati anche di 1/3 rispetto al prezzo originale. Ecco perché si sostiene che non siano più “sample sale” ma occasione di vendita di tutti quei prodotti mai acquistati. Questa situazione , ormai diventata un business, sta portando i brand ad alzare i prezzi anziché ridurli, tanto che secondo quanto rilasciato da NSSMagazine, il sample sale organizzato da The Row a Milano ha proposto, come pezzo più economico, un semplicissimo cappello bianco ad un costo di 125 euro. Ma quanto questa situazione può essere di giovamento per i brand ? Se da un lato questa strategia di marketing inganna il cliente credendo di aver risparmiato qualche soldo acquistando un capo firmato ad un prezzo “apparentemente” molto più basso rispetto a quello iniziale, dall’altro molti altri decidono di non acquistare nessun prodotto proprio perché coscienti del cambiamento del sample sale di oggi rispetto a quelli di un tempo. In realtà questa situazione sta generando ulteriore crisi del settore della moda dove l’alta domanda si scontra con costi sempre più alti.

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