LAVORO, DECRETO FLUSSI

 MENO BUROCRAZIA E MAGGIORE STABILITÀ

Fari puntati sul lavoro in agricoltura dei lavoratori extracomunitari.


In un momento storico in cui la mancanza di manodopera rappresenta una delle principali emergenze strutturali anche per l’agricoltura, i lavoratori migranti si confermano una risorsa insostituibile. Quasi un prodotto agricolo su due viene raccolto da mani straniere, un dato che sottolinea il ruolo cruciale di questa forza lavoro nell’economia di molte regioni.

Dalla Toscana alla Campania e Puglia molte delle aziende agricole si affidano a lavoratori stranieri, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi. La durata del rapporto di lavoro varia, ma in molti dei casi raggiunge almeno sei mesi, con punte fino a un anno. Secondo le indagini sul fenomeno condotte dal Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale sono un numero considerevole i lavoratori provenienti da 136 Paesi che operano regolarmente nelle campagne italiane, garantendo moltissime ed intense giornate di lavoro all’anno. Si tratta soprattutto di lavoratori stagionali, che ogni anno arrivano per sostenere le imprese agricole durante i periodi di maggior richiesta, come la raccolta di pomodori, frutta, uva e olive.


Dai dati preliminari raccolti dal Centro Studi tramite il questionario “Integrazione e Formazione dei Lavoratori Immigrati” emerge che il 29,3% delle imprese che impiegano lavoratori immigrati opera proprio nel settore agricolo, mentre più di un terzo dei rispondenti (pari a circa 35 punti percentuali) dichiara di avere operai agricoli immigrati nel proprio organico.

Si registra, inoltre, un incremento delle difficoltà segnalate dagli imprenditori agricoli nel reperire forza lavoro qualificata, inclusa quella proveniente da Paesi Terzi che costituisce una vera e propria risorsa per il Paese.

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Che effetti avrà il nuovo decreto flussi sull’agricoltura?

Ebbene la risposta è nella ridotta burocrazia con una maggiore stabilità per i lavoratori e questi sono solo alcuni dei benefici del provvedimento che molte Regioni italiane hanno adottato accogliendo positivamente le modifiche introdotte in quanto rappresentano un passo importante verso la semplificazione e il rispetto dei tempi di ingresso dei lavoratori stranieri. In particolare, sottolinea la Co.N.A.P.I. Nazionale, che ha redatto un documento sull’introduzione dei lavoratori stranieri nel mondo del lavoro aziendale e quindi interessato al fenomeno migratorio, il non doversi recare più a sottoscrivere il contratto di soggiorno allo sportello unico, ma in modalità digitale, consentirà di velocizzare la conclusione dell’iter burocratico.

Molto importante anche il superamento delle quote per le conversioni dei permessi di soggiorno da stagionale in permessi a tempo determinato o indeterminato. Questa misura, insieme all’iscrizione nella piattaforma del ministero del Lavoro da parte dei lavoratori che hanno terminato il contratto ma che si trovano legalmente ancora nel territorio italiano, rappresenta un elemento utile per sopperire alla mancanza di manodopera. Significativa anche la previsione di uno speciale permesso di soggiorno di sei mesi rinnovabile, per chi denuncia casi di sfruttamento come il caporalato un fenomeno monitorato dall’attuale Governo che si basa sulla legalità nei rapporti di lavoro con gli extracomunitari.

Tra le novità dovrebbero esserci la possibilità dei cosiddetti “click day plurimi” e settoriali, l’abolizione della presentazione di istanze di nulla osta al lavoro conto-terzi da parte di soggetti privati, la precompilazione delle richieste con ampio anticipo rispetto al passato, il numero di lavoratori richiesti proporzionato alla capacità economica del datore di lavoro.

Tutte procedure, che aiutano a fare impresa, ad avere trasparenza nei rapporti di lavoro, ad ottimizzare i costi di gestione perché una pratica che non si chiude velocemente genera incertezza, complicazioni in azienda e spesso impedisce di poter fare le operazioni nei tempi previsti ed auspicati.

Sono soprattutto gli imprenditori agricoli toscani ad accogliere positivamente le novità. Positivo soprattutto il riconoscimento del permesso di soggiorno per le vittime di caporalato e la possibilità di convertirlo in permesso per lavoro, nonché il percorso di accompagnamento per la loro inclusione sociale e lavorativa anche con il riconoscimento dell’assegno di inclusione.

Inoltre si dà la possibilità per gli stagionali di stipulare un nuovo contratto con lo stesso o altro datore di lavoro nel periodo del nulla osta, le misure più severe contro le imprese che attivano la procedura di ingresso senza attivare contratti o utilizzando manodopera in nero, l’interoperabilità delle banche dati, rappresentano un a vera e propria garanzia attuata dal Governo per garantire la legalità nei rapporti di lavoro per gli extracomunitari.


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