IL CENTRO STUDI E RICERCHE DI Co.N.A.P.I. NAZIONALE GUIDATO DA ANTONIO ZIZZA, HA CONDOTTO ED APPROFONDITO UNA RICERCA SUL TEMA DELL’INTEGRAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI IMMIGRATI

IL RICERCATORE HA PORTATO ALL’ ATTENZIONE DEL PARTERRE IL SUO LAVORO

Interessante la relazione del dottor Antonio Zizza attuale direttore del Centro Studi e Ricerche di Co.N.A.P.I. Nazionale per il quale “Il fenomeno migratorio rappresenta una risorsa fondamentale per le dinamiche demografiche, sociali, economiche e aziendali. In particolare, il suo impatto sul mercato del lavoro è fondamentale per rispondere alla domanda di forza lavoro e di competenze qualificate, rendendo i migranti un elemento chiave per il sistema occupazionale. In tale contesto, le imprese, sostenute da sinergie tra associazioni datoriali e sindacali, nonché da politiche e buone pratiche inclusive, mirano a favorire un’integrazione effettiva dei lavoratori immigrati, promuovendo il loro inserimento professionale e garantendo condizioni di vita dignitose per sé e la propria famiglia. “
Zizza continua
Partendo da questo presupposto, come Centro Studi e Ricerche della Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori (in sigla “Co.N.A.P.I. Nazionale”) lo scorso 19 agosto 2024 abbiamo pubblicato un questionario rivolto principalmente ad artigiani e imprenditori che già impiegano, o quantomeno intendono farlo a breve tempo, personale immigrato nella propria attività. Il questionario, suddiviso in sei aree tematiche che spaziano dalle esigenze occupazionali alla formazione e allo sviluppo delle competenze, è ancora in corso e rimarrà aperto fino al 30 ottobre 2024. Colgo l’occasione, dunque, per invitare le aziende che non lo hanno ancora fatto a partecipare all’iniziativa, contribuendo così a una migliore comprensione delle dinamiche del mercato del lavoro.

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Il ricercatore ha collaborato

all’organizzazione del Convegno unitamente al Presidente di Co.N.A.P.I Nazionale dottor Basilio Minichiello e dice testualmente:”In occasione del Convegno “Cooperazione, Sviluppo, Formazione e Inserimento Lavorativo delle Persone Immigrate. Opportunità e Sfide per il Presente” svoltosi il 26 settembre presso la Camera di Commercio Irpinia-Sannio, abbiamo presentato una prima elaborazione dei dati raccolti. L’evento ha visto un’ampia partecipazione di artigiani, imprenditori, consulenti ed esperti del settore, con la presenza di un tavolo istituzionale e tecnico di alto livello. Conclude il dottor Zizza :”Al momento, come Centro Studi abbiamo registrato 47 partecipazioni al questionario, i cui risultati sono stati inclusi nel documento informativo “Immigrazione e Lavoro: Sfide e opportunità per l’integrazione”, pubblicato sul sito ufficiale della Co.N.A.P.I. Nazionale.
A motivo della vastità dei dati raccolti, in questo contesto mi limito ad analizzare due aree di particolare rilievo: le esigenze occupazionali e la formazione del personale in azienda.Partendo dalle esigenze occupazionali, da una prima elaborazione dei dati emerge che le figure maggiormente richieste dalle aziende intervistate riguardano soprattutto operai generici, con quasi il 30% delle risposte. Seguono autisti di camion e di pullman (circa 20%) e i professionisti altamente qualificati. Quest’ultimo gruppo ricopre una particolare importanza: oltre ai lavori manuali, come falegnami ovvero operai agricoli, si registrano richieste per ingegneri, operatori sanitari, medici, farmacisti e programmatori. Questo trend evidenzia una progressiva evoluzione del ruolo occupazionale del personale immigrato, sempre più coinvolto in settori tecnici e qualificati, come la green economy o la cybersecurity. In merito, l’11,9% dei rispondenti ha dichiarato che i lavoratori immigrati nelle proprie aziende possiedono un titolo di studio accademico corrispondente alla laurea nel nostro Paese. Una simile caratteristica rappresenta un vantaggio competitivo per le imprese, che possono attingere a competenze avanzate, favorendo al contempo un’integrazione più completa e qualificata.
Un altro dato di rilievo emerso dall’indagine riguarda la formazione professionale dei lavoratori immigrati. Alla domanda se questi ultimi fossero già qualificati al momento dell’assunzione, solo il 13,6% ha risposto in maniera affermativa, mentre il 34,1% ha indicato una mancanza di qualifiche e il 52,3% ha riferito che la formazione è solo parziale. Questi dati indicano la necessità, come è stato chiarito anche nel corso del convegno del 26 settembre, di investire in percorsi specifici di formazione professionale. Le imprese, infatti, evidenziano il bisogno di percorsi formativi mirati, che spaziano dalla sicurezza sul lavoro a competenze specialistiche in settori come l’agricoltura avanzata o l’intelligenza artificiale.

In sintesi-continua nelle sue conclusioni Antonio Zizza- “i risultati preliminari dell’indagine suggeriscono che l’integrazione dei lavoratori immigrati nel mercato del lavoro richiede un impegno congiunto tra imprese, associazioni e istituzioni. Il settore aziendale svolge un ruolo fondamentale nella promozione dell’integrazione sociale ed economica, contribuendo così allo sviluppo di un mercato del lavoro più equo.”

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