NOCCIOLE IN CAMPANIA

UN MERCATO TRA POTENZIALITÀ, CRITICITÀ E PROSPETTIVE DI SVILUPPO. LA CONCORRENZA CON LA TURCHIA DIVENTA SEMPRE PIÙ EVIDENTE

Il mercato delle nocciole è un pilastro strategico per l’economia agricola globale, con forti implicazioni culturali e sociali, soprattutto in regioni come la Campania, dove la coltivazione della nocciola vanta una tradizione secolare.

Grazie alle condizioni ambientali ideali, la Campania è tra le principali protagoniste nella produzione di nocciole in Italia e in Europa, con il Piemonte che segue tale pratica riguardante appunto la produzione. In un contesto economico caratterizzato dalla crescente attenzione verso prodotti naturali e sostenibili, è importante mettere in evidenza lo stato attuale del settore e identificare le sfide e le opportunità che accelerano lo sviluppo nel distretto produttivo della nocciola, la cui storia campana risalgono all’epoca romana, quando le zone interne della regione, in particolare le province di Avellino, Benevento e Caserta, cominciarono a essere conosciute per la qualità dei loro prodotti agricoli.

La Nocciola di Giffoni IGP, una delle varietà più pregiate a livello internazionale, è simbolo di questo ricco patrimonio. Questo riconoscimento IGP non solo testimonia l’eccellenza del prodotto, ma anche l’importanza di tutelare le tradizioni locali, consolidando il legame tra agricoltura, territorio e identità culturale.

Il settore delle nocciole offre prospettive di crescita rilevanti a livello globale con un incrementato del consumo di nocciole, particolarmente apprezzate per le loro proprietà nutritive. Le nocciole trovano largo impiego in settori diversificati, come l’industria dolciaria, la cosmetica e l’alimentazione, infatti è un prodotto alimentare inserito anche nelle varie diete. Questo amplia il mercato potenziale, rendendo le nocciole un ingrediente fondamentale per la produzione di cioccolato.

Le certificazioni di origine, come la IGP, stanno acquisendo sempre più valore nel panorama internazionale. La crescente attenzione verso prodotti locali e tracciabili offre un’opportunità per i produttori campani di differenziarsi e conquistare mercati internazionali.

Ma ciononostante il settore, pur avendo grandi potenzialità, risente di alcune criticità come ad esempio la concorrenza internazionale di Paesi come la Turchia che dominano il mercato globale con volumi di produzione superiori rispetto a quelli italiani.


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Questo crea

una pressione significativa sui prezzi, che rende difficile per i produttori campani competere a livello internazionale basandosi solo sulla quantità.

Le nocciole in Campania sono spesso soggette a parassiti, malattie e alle conseguenze dei cambiamenti climatici, come siccità e precipitazioni irregolari e questo non solo riduce la quantità del raccolto, ma incide anche sulla qualità, che è uno dei principali punti di forza del prodotto locale.

Le piccole dimensioni delle aziende agricole rappresentano un ulteriore ostacolo, infatti la frammentazione del tessuto produttivo limita la capacità di accesso a tecnologie moderne, rendendo difficile l’innovazione e la competitività nei mercati esteri.

La Turchia rappresenta il più grande produttore mondiale di nocciole, con oltre il 70% della produzione globale. Altri paesi emergenti, stanno rapidamente incrementando la loro capacità produttiva, esercitando ulteriore pressione sui produttori europei, compresi quelli italiani.

Il vantaggio competitivo della Turchia si basa su costi di produzione più bassi e volumi maggiori, una concorrenza che i produttori campani possono contrastare solo puntando sulla qualità e l’unicità del loro prodotto. Per mantenere e rafforzare la competitività del settore delle nocciole in Campania, occorre adottare strategie precise, che vanno individuate soprattutto nella tecnologia in quanto l’introduzione di tecniche agricole innovative può migliorare la qualità e la quantità del raccolto. La ricerca può fornire soluzioni per contrastare parassiti e malattie, oltre a ottimizzare l’uso delle risorse naturali, riducendo l’impatto ambientale. A tal proposito bisognerebbe puntare sull’aggregazione tra i piccoli produttori che diventa essenziale per superare la frammentazione del settore. La creazione di consorzi o cooperative permetterebbe di ridurre i costi di produzione, migliorandone l’efficienza per accedere a mercati più ampi.

Pertanto bisognerebbe investire nel marketing, con un forte accento sulla qualità e sulla tracciabilità, elemento fondamentale per affermare il prodotto campano sui mercati internazionali. L’uso di marchi di qualità come la IGP e la DOP offre un’ulteriore garanzia per i consumatori e un’opportunità di differenziazione.

Il settore delle nocciole in Campania ha tutte le carte in regola per crescere, grazie alla sua lunga tradizione e alla qualità indiscussa del prodotto. 

In conclusione, per affrontare la concorrenza internazionale e le sfide locali, è fondamentale un impegno collettivo volto a innovare il settore, promuovere la cooperazione e valorizzare le eccellenze locali. Solo con un approccio strategico e integrato sarà possibile garantire uno sviluppo sostenibile del settore, preservando al contempo il patrimonio culturale e agricolo della Campania.



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