DOPO L´ APPROVAZIONE A MARZO DELLA LEGGE SULL ´ AI , VIA LIBERA ALLA LEGGE EUROPEA SULL´ INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE E´ ENTRATA IN VIGORE PER LA REGOLAMENTAZIONE E PER RIDURRE I RISCHI . L´ UE IMPONE UNA SUPERVISIONE PREVIA IL PAGAMENTO DI UNA MULTA SE NON CONFORME ALL´AI ACT IMPOSTO DAL LEGISLATORE.
La SIMEST e´una società che si occupa dal 1991 di sostenere la crescita dee imprese italiane attraverso la internazionalizzando tutte le loro attivita´. A farne È entrata in vigore la legge europea sull’Intelligenza artificiale: si applicherà a tutti i sistemi di AI già esistenti o in fase di sviluppo. L’atto è considerato da molti come la prima legislazione al mondo che tenta di regolamentare l’AI in base ai rischi che essa comporta. I legislatori hanno approvato la legge a marzo, ma la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Commissione europea a luglio ha messo in moto le ruote per la sua entrata in vigore. La data del primo agosto dà il via a una serie di date e scadenze nei mesi e negli anni a venire per preparare le aziende che utilizzano l’AI a qualsiasi titolo a familiarizzare con la nuova legislazione e a conformarsi.”La legge guiderà lo sviluppo dell’AI di cui gli europei possono fidarsi. E fornirà supporto alle PMI e alle startup europee per portare sul mercato soluzioni di intelligenza artificiale all’avanguardia”.La legge sull’AI valuta le aziende in base al rischio. L’AI Act dell’Ue assegna le sue regole a ogni azienda che utilizza sistemi di intelligenza artificale in base a quattro livelli di rischio, che a loro volta determinano le scadenze applicabili. I quattro tipi di rischio sono: nessun rischio, rischio minimo, rischio elevato, sistemi di AI vietati. Inoltre l’Ue vieterà completamente alcune pratiche a partire dal febbraio 2025. Tra queste, quelle che manipolano il processo decisionale dell’utente o espandono i database di riconoscimento facciale attraverso lo scraping di Internet.Altri sistemi di AI ritenuti ad alto rischio, come le AI che raccolgono dati biometrici e quelle utilizzate per le infrastrutture critiche o per le decisioni in materia di occupazione, saranno soggetti a norme più severe. Queste aziende dovranno mostrare i loro dati di addestramento dell’AI e fornire la prova della supervisione umana, tra gli altri requisiti. Secondo il portavoce della Commissione europea, circa l’85% delle aziende di AI rientra nella seconda categoria, quella del “rischio minimo”, che richiede una regolamentazione minima vale a dire tra i 3 e i 6 mesi per la conformità delle aziende e si sta già lavorando con clienti internazionali per adeguare l’uso dell’intelligenza artificiale alla nuova legge. Le aziende potrebbero prendere in considerazione l’istituzione di comitati interni di governance dell’AI, con esperti legali, tecnologici e di sicurezza per effettuare una verifica della correttezza dei dati e delle procedure di un´azienda in modo completo delle tecnologie utilizzate e di come queste debbano aderire alla nuova legge. Se un’azienda non dovesse risultare conforme all’AI Act entro le varie scadenze, potrebbe incorrere in una multa fino al sette per cento del suo fatturato annuo globale.
La Commissione e l´ufficio AI controllerà
il rispetto delle regole per i modelli di intelligenza artificiale per scopi generali. Sessanta membri del personale interno della Commissione saranno trasferiti a questo ufficio e altri 80 candidati esterni saranno assunti nel corso del prossimo anno. Un comitato per l’AI, composto da delegati di alto livello provenienti da tutti i 27 Stati membri dell’Ue, ha “gettato le basi” per l’attuazione della legge nella sua prima riunione di giugno.Il consiglio lavorerà con l’ufficio AI per garantire che l’applicazione della legge sia armonizzata in tutta l’Ue. Oltre 700 aziende hanno dichiarato che sottoscriveranno un Patto per l’AI: un impegno a conformarsi tempestivamente alla legge.Gli Stati dell’Ue hanno tempo fino ad agosto per istituire autorità nazionali competenti che supervisionino l’applicazione delle norme nel loro Paese. La Commissione si sta inoltre preparando ad aumentare gli investimenti nell’AI, con un finanziamento di 1 miliardo di euro nel 2024 e fino a 20 miliardi di euro entro il 2030.