CRESCE IL NUMERO DEI DECESSI NEI PRIMI MESI DEL 2024. IL DECESSO DEI QUATTRO OPERAI A FIRENZE PONE SERIE RIFLESSIONI. SERVE SOPRATTUTTO MAGGIORE FORMAZIONE
Cresce purtroppo ancora il numero delle notizie di cronaca che riguardano la morte di operai nei luoghi di lavoro. Dopo la notizia del decesso di un giovane operaio mentre effettuava la manutenzione sui binari, si verifica un altro incidente sempre nello stesso ambito e, a stretto giro, qualche giorno fa a Napoli cade dal ponteggio di un cantiere navale un altro operaio che dopo 4 giorni di agonia è deceduto. Ma mentre si piangono giovani vite spezzate e si inviano i dati territoriali sugli infortuni sul lavoro all´Inail per aggiornare le tabelle degli infortuni gravi, meno gravi o con decesso per poi stilare un elenco degli incidenti più frequenti o con maggiore esposizione a secondo del lavoro che si svolge, arrivano altre notizie che lasciano l´amaro in bocca come quella che riguarda il decesso di quattro operai a Firenze per il crollo di una trave di cemento del solaio dove si trovavano alcuni lavoratori che stavano effettuando le loro mansioni in un cantiere di periferia per la costruzione di un supermercato. Purtroppo l’elenco si allunga e resta sempre più elevato il numero dei decessi con un bollettino da guerra in continuo aggiornamento. Se ad ottobre di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -21,4% cresce invece nella gestione Industria e servizi un +0,4% in Agricoltura e un +0,8% manifatturiero. Gli esperti mettono in evidenza che i dati variano a seconda del tipo di lavoro e soprattutto dall’analisi territoriale inoltre si evidenzia che il numero degli incidenti è più consistente al Sud mentre tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio
Ma qual è la causa della maggior parte degli infortuni sul lavoro?
Statisticamente parlando, esiste tutta una serie di cause che possono portare a infortuni e lesioni sul lavoro. Secondo le associazioni di categoria, gli scivolamenti, gli inciampi e le cadute rappresentano il 34.7% come prima causa di infortunio occupazionale. Mentre alla domanda quali sono i lavoratori più esposti agli infortuni si risponde che l’incidenza maggiore si registra nell’agricoltura, seguita dalle costruzioni, dai trasporti e comunicazioni e dall’industria manifatturiera. Le costruzioni sono il comparto che fa registrare il più elevato numero di infortuni fatali tra i giovani lavoratori. Ma anche nell’ambito del settore agricolo, troviamo la professione del bracciante al primo posto come pericolo infatti la percentuale degli incidenti mortali in questo settore è di circa il 37% del totale e 6 casi su 10 sono legati al ribaltamento di macchinari agricoli.
Per la Confederazione Nazionale Artigiani e Piccoli Imprenditori, Co.N.A.P.I Nazionale rappresentata dal Presidente Basilio Minichiello, non bisogna abbassare la testa è necessario fare continua Formazione in quanto un incidente, soprattutto se mortale, compromette un intero comparto lavorativo e quindi lo stesso datore di lavoro che sicuramente non risponde sempre in prima persona degli incidenti che si verificano in quanto vengono forniti tutti gli strumenti per un buon svolgimento di tutte le attività´produttive.