WELFARE AZIENDALE BENEFICI PER I DIPENDENTI OFFERTI DAL DATORE DI LAVORO PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA

Il welfare aziendale rappresenta un insieme di benefici, beni, prestazioni e servizi offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti, con l’obiettivo di integrare la componente monetaria della retribuzione e migliorare la qualità della vita privata e lavorativa. Questi strumenti, forniti in natura o sotto forma di rimborsi, hanno finalità sociali e possono essere esclusi, totalmente o parzialmente, dal reddito da lavoro dipendente, secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS.

I beneficiari del welfare aziendale sono i dipendenti, ai quali i beni e servizi devono essere offerti alla generalità o a categorie omogenee di lavoratori per godere dell’esenzione fiscale e contributiva. Possono essere coinvolti anche i familiari del lavoratore, come definiti dall’articolo 12 del TUIR, includendo coniuge, figli, ascendenti, fratelli, sorelle, generi, nuore, suoceri e partner uniti civilmente. È inoltre possibile includere stagisti e lavoratori somministrati nei piani di welfare aziendale, poiché percepiscono redditi assimilati al lavoro dipendente. Tuttavia, l’attribuzione dei benefici a un singolo lavoratore non è ammessa, in quanto farebbe perdere i vantaggi fiscali e contributivi.

Tra i beni e i servizi messi a disposizione rientrano le spese per l’istruzione, l’assistenza agli anziani e ai familiari non autosufficienti, i contributi per la sanità integrativa o la previdenza complementare, la mensa aziendale o i buoni pasto, gli abbonamenti per il trasporto pubblico e altri servizi di utilità sociale. Questi strumenti possono essere erogati sulla base di contratti collettivi, regolamenti aziendali o per decisione volontaria del datore di lavoro.

Dal punto di vista fiscale, il welfare aziendale consente ai lavoratori di beneficiare dell’esclusione dal reddito imponibile di determinate somme e dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Alcune prestazioni, come i contributi sanitari, prevedono un limite di esenzione fiscale pari a 3.615,20 euro annui. Per le aziende, le spese sostenute per il welfare sono generalmente deducibili dal reddito d’impresa, ai sensi dell’articolo 95 del TUIR, sebbene per le opere di utilità sociale volontarie si applichi un limite pari al 5 per mille del costo complessivo del personale dipendente, come previsto dall’articolo 100 del TUIR.

Nonostante questi vantaggi, in Italia il welfare aziendale è ancora sottoutilizzato. Questo avviene principalmente a causa dell’alto costo del lavoro, che rappresenta un ostacolo significativo per le imprese, soprattutto per le piccole e medie aziende. Molte imprese, infatti, trovano difficile adottare strumenti di welfare aziendale, in quanto il peso fiscale e contributivo generale riduce le risorse disponibili per finanziare tali iniziative. Di conseguenza, il welfare aziendale, pur essendo uno strumento con un grande potenziale per migliorare la qualità della vita dei lavoratori e incentivare la produttività, rimane limitato nella sua diffusione pratica. Una maggiore sensibilizzazione e interventi normativi mirati potrebbero favorirne un uso più ampio ed efficace.

Co.N.A.P.I. NAZIONALE FIRMA IL CCNL PER GLI ENTI DI PATRONATO CHE REGOLAMENTA I RAPPORTI DI LAVORO

A Roma, il presidente di Co.N.A.P.I. Nazionale, il dottor Basilio Minichiello, ha apposto la firma al CCNL che coinvolge gli Enti di Patronato i quali avvertono sempre più l’esigenza di disciplinare in modo specifico i rapporti di lavoro, soprattutto si intende disciplinare in maniera equilibrata e strutturata, rapporti di lavoro all’interno di un determinato settore che un lavoratore svolge attraverso un ruolo fondamentale nel sistema di welfare, intendendo per esso, l’insieme delle iniziative di natura contrattuale o unilaterale da parte del datore di lavoro volte a incrementare il benessere del lavoratore e della sua famiglia attraverso beni e servizi in natura che non concorrono a formare reddito da lavoro dipendente, come attestato dalla sentenza pronunciata dalla Corte Costituzionale la n. 42/2000 la quale ha inteso dare un riconoscimento ed una specifica connotazione pubblicistica, connessa alla funzione svolta e stabilendo che i lavoratori unitamente ai datori di lavoro,integrano il sistema pubblico per la garanzia dei diritti di cui al’art.36 della Costituzione con cui si stabilisce che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

I Patronati, dunque tutelano e garantiscono assistenza, consulenza e tutela ai cittadini nei rapporti con gli enti previdenziali, assistenziali e amministrativi, svolgendo anche una insostituibile funzione di orientamento ai servizi ed ai diritti dei cittadini.
Inoltre gli Enti di Patronato, sono ritenuti fondamentali presidi di protezione sociale, operando in un contesto sempre più crescente affrontando la complessità e la mole normativa oltre alla grande responsabilità professionale ed etica a cui si attengono. I Patronati, considerano necessario porre in essere un contratto specifico che va a valorizzare le competenze dei lavoratori, assicurandone la qualità dei servizi che vengono erogati alla comunità lavorativa.
Quindi con il presente CCNL si intende definire in modo puntuale e preciso le mansioni proprie dei lavoratori di un determinato settore, stabilendo una chiara articolazione dei compiti e delle responsabilità che saranno suddivise per ambiti operativi e settori di attività.

Inoltre si intende regolamentare i livelli di inquadramento contrattuale in base alla complessità delle attività che sono svolte, alle competenze richieste e all’esperienza maturata al fine di valorizzare la professionalità e garantire percorsi di crescita attraverso una formazione continua, poi ancora si vogliono tutelare i diritti dei lavoratori che svolgono mansioni in un ambito settoriale specifico , prevedendo condizioni di lavoro eque, dignitose e sicure, nonché strumenti di aggiornamento e formazione obbligatoria essenziali per affrontare le sfide di un settore in costante evoluzione.


Promuovere la centralità del ruolo sociale del Patronato, riconoscendone l’importanza come servizio gratuito e accessibile per i cittadini, in modo particolare per soggetti più fragili.
Le parti firmatarie del presente CCNL si sono impegnate a collaborare attivamente per garantire la corretta applicazione del contratto, monitorandone l’evoluzione delle esigenze che un determinato settore richiede e assicurare il giusto equilibrio tra la tutela dei lavoratori e la sostenibilità economica degli Enti di Patronato.
Il contratto firmato, rappresenta un punto di riferimento essenziale per il consolidamento e lo sviluppo del comparto, contribuendo al miglioramento continuo dei servizi che si intendono assicurare alla collettività valorizzandone le risorse umane impegnate nell’ambito di uno specifico settore.

Il Presidente Minichiello si dice soddisfatto del risultato raggiunto, dichiarandosi aperto alle novità e alla regolamentazione dei rapporti contrattuali al fine di garantire la massima tutela aziendale nell’erogazione dei servizi . “La firma apposta oggi- dichiara il presidente Minichiello- ha un significato ben preciso quello di garantire la massima tutela ai lavoratori e ai cittadini che hanno bisogno di assistenza essendo il patronato un istituto presente in Italia, che esercita funzioni di assistenza e di tutela in favore dei lavoratori, dei pensionati e di tutti i cittadini presenti sul territorio dello Stato”. E’ bene precisare che mentre al CAF è possibile rivolgersi per ottenere assistenza in materia tributaria e fiscale, il Patronato sbriga le pratiche di carattere sociale e previdenziale, attraverso un’emanazione diretta di una organizzazione sindacale, datoriale o associativa, sia essa di lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi o di entrambe le categorie.

IRPEF 2025: LE NOVITA’ DELLA LEGGE DI BILANCIO E GLI IMPATTI SULLE BUSTE PAGA. LA RIFLESSIONE DEL CONSULENTE

Come consulente del lavoro, ho analizzato le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2025), che rappresenta una svolta significativa in ambito fiscale e contributivo per i redditi di lavoro subordinato. Le modifiche apportate avranno un impatto diretto sulle retribuzioni nette e richiedono un’attenta valutazione da parte di datori di lavoro e professionisti del settore per garantire una corretta applicazione delle norme e una gestione ottimale delle buste paga.
Ecco le principali novità in evidenza:
Aliquote IRPEF 2025
Le aliquote restano confermate come segue:
• 23% per redditi fino a 28.000 euro;
• 35% per redditi da 28.000 a 50.000 euro;
• 43% per redditi superiori a 50.000 euro.

Detrazioni IRPEF 2025
Le formule per il calcolo delle detrazioni IRPEF rimangono invariate, con una modifica significativa:
• Per redditi fino a 15.000 euro, l’importo massimo della detrazione aumenta da 1.880 euro a 1.955 euro.

Esonero Contributivo 2025
L’esonero generalizzato sulla quota IVS non è più applicabile dal 2025. Invece, diventa strutturale l’esonero parziale per le lavoratrici madri:
• Valido per lavoratrici con due o più figli;
• Esteso fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo, e dal 2027, fino al diciottesimo anno per madri di tre o più figli.
• Limite reddituale: 40.000 euro annui imponibili.
Indennità Aggiuntiva
Viene riconosciuta un’indennità non imponibile ai redditi fino a 20.000 euro:
• 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
• 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro;
• 4,8% per redditi tra 15.000 e 20.000 euro.
Detrazione Aggiuntiva
Per redditi tra 20.000 e 40.000 euro, è prevista una detrazione aggiuntiva:
• 1.000 euro per redditi fino a 32.000 euro;
• Formula proporzionale per redditi da 32.000 a 40.000 euro.

Le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 evidenziano una tendenza a premiare le fasce di reddito medio-basso, favorendo in particolare i lavoratori con figli a carico e i redditi fino a 20.000 euro. In questo contesto, gli esoneri contributivi per le lavoratrici madri rappresentano una misura di sostegno strutturale significativa, ma con limiti di applicazione in base al reddito annuo imponibile.
Per i datori di lavoro, queste novità comportano la necessità di rivedere con attenzione la gestione delle buste paga e di valutare l’impatto delle nuove disposizioni su eventuali accordi contrattuali, evitando di basarsi esclusivamente sul netto in busta paga a causa delle specificità fiscali e contributive introdotte.
È inoltre importante sottolineare che i lavoratori con redditi complessivi fino a 20.000 euro beneficiano di un incremento diretto grazie all’introduzione dell’indennità aggiuntiva non imponibile. Per i redditi superiori, la detrazione aggiuntiva rappresenta un incentivo significativo, soprattutto per chi si colloca nella fascia tra 20.000 e 32.000 euro.
La Legge di Bilancio 2025 si presenta come un importante strumento di ridefinizione delle politiche fiscali, con l’obiettivo di semplificare il sistema e favorire determinate categorie di lavoratori. Tuttavia, l’applicazione delle nuove norme richiede un’attenta pianificazione da parte di datori di lavoro e consulenti per evitare incongruenze e massimizzare i benefici fiscali.

LE MOSTRE DI MODA DA NON PERDERE NEL 2025 | FARI ACCESI IN TUTTA ITALIA

L’Italia ha un legame indissolubile con la moda, una connessione che affonda le radici nella storia e si sviluppa fino a diventare un pilastro della cultura, dell’economia e del prestigio del paese nel mondo. Già durante il periodo rinascimentale ,l’Italia era il centro culturale e artistico d’Europa. Oggi , soprattutto in città come Firenze, Venezia e Milano la moda è considerata una forma d’arte e una parte essenziale dell’identità nazionale, celebrata e riconosciuta in tutto il mondo. La moda italiana rappresenta il perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, artigianalità e tecnologia, locale e globale. Questo mix unico ha reso l’Italia un leader indiscusso nell’industria della moda mondiale tanto da ospitare ogni anno le mostre dei più grandi marchi .
Quest’anno la nostra Italia ospiterà una serie di mostre dedicate alla moda, offrendo agli appassionati e non, l’opportunità di esplorare diverse sfaccettature di questo affascinante mondo.
Vediamone alcuni:

Gianfranco Ferrè dentro l’obiettivo
Gianfranco Ferrè, uno degli stilisti italiani più iconici e influenti, noto per la sua capacità di unire l’eleganza classica con un approccio architettonico al design, ha scelto la Valle d’Aosta (forte di Bard con precisione) per la sua mostra dal titolo ‘Gianfranco Ferrè dentro l’obiettivo’ accessibile fino al 9 marzo 2025. La mostra esplora il rapporto di Gianfranco Ferré con la fotografia, un mezzo fondamentale per raccontare la sua visione stilistica e creativa. Presenta una selezione di immagini iconiche, incluse campagne pubblicitarie e scatti editoriali, firmati da alcuni dei più grandi fotografi del mondo della moda, come Gian Paolo Barbieri, Guy Bourdin e Peter Lindbergh. Oltre alle fotografie, la mostra include una selezione di abiti originali, accessori e disegni, che mettono in evidenza l’approccio architettonico di Ferré al design. Un’intera sezione è dedicata alla camicia bianca, simbolo distintivo di Ferré, reinterpretata in infinite varianti. Questa icona rappresenta il suo equilibrio tra semplicità ed eleganza strutturale.

En Scène: Yves Saint Laurent. Costumi e Scene per Balletto, Teatro e Music-hall
La Fondazione Nicola Del Roscio a Roma fino al 7 marzo 2025 ospiterà la mostra dal titolo ‘En scène : Yves Saint Laurent’, esposizione che celebra il rapporto tra moda e arti performative attraverso il lavoro di uno dei più grandi stilisti del XX secolo. La mostra è dedicata ai costumi e agli schizzi realizzati da Yves Saint Laurent per il balletto, il teatro e il music-hall, esprimendo il suo legame con il mondo delle arti sceniche. Parliamo di 60 creazioni originali che includono costumi di scena, bozzetti e materiali d’archivio provenienti dalla Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent. Particolare attenzione all’esplorazione del processo creativo dove schizzi e bozzetti illustrano come Saint Laurent traduce la sua visione di abiti che valorizzano il movimento e l’emozione delle arti performative. Tra le opere esposte ci sono costumi per produzioni famose, come i balletti di Roland Petit, grande pioniere della danza classica, e spettacoli per Zizi Jeanmaire.

The creation of a Diva|Guess
La mostra “The Creation of a Diva”, ospitata presso il MUDEC – Museo delle Culture di Milano dal 17 gennaio al 3 marzo 2025, celebra l’universo creativo di Guess attraverso le sue campagne pubblicitarie iconiche e il ruolo delle modelle nel costruire l’immagine di una “diva” moderna. La mostra esplora l’evoluzione del marchio Guess, focalizzandosi sulle sue campagne pubblicitarie iconiche, realizzate dal direttore creativo Paul Marciano. Il focus è sulle modelle, diventate ormai il volto del marchio (Claudia Schiffer e Anna Nicole Smith per citarne alcune). Sono presenti una selezione di fotografie iconiche scattate da celebri fotografi di moda, che raccontano il processo creativo dietro le campagne pubblicitarie. La mostra include disegni preparatori e documenti che illustrano il dietro le quinte della creazione delle campagne. La mostra non è solo una celebrazione del marchio Guess, ma anche un’analisi culturale e artistica di come la moda e la fotografia possano costruire icone e raccontare storie.

Elio Fiorucci
La Triennale di Milano fino al 16 marzo 2025 ospiterà la mostra dedicata a Elio Fiorucci, omaggio alla figura emblematica del designer e imprenditore milanese, che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della moda e della cultura pop. La mostra include un’ampia selezione di materiali d’archivio, tra cui abiti, accessori, campagne pubblicitarie e documenti che raccontano la storia del marchio Fiorucci. La voce di Elio Fiorucci, tratta da registrazioni personali, accompagna i visitatori in un percorso narrativo intimo e immersivo. Il focus è sull’innovazione e sulla cultura pop, ed in particolare come Fiorucci rivoluzionato la moda introducendo elementi di cultura pop, streetwear e spirito libero. L’allestimento invita i visitatori a immergersi nell’universo Fiorucci, con un mix di visivo, audio e design evocativo.

Balenciaga | Shoes from Spain Tribute
In programma a Palazzo Morando a Milano dal 21 febbraio al 2 marzo 2025 la mostra dal titolo “Balenciaga | Shoes from Spain Tribute” , che celebra i 130 anni dalla nascita di Cristóbal Balenciaga, il leggendario stilista spagnolo, noto come “l’architetto della moda”. L’obiettivo della mostra sarà quello di evidenziare come le sue creazioni abbiano influenzato non solo l’alta moda, ma anche il design funzionale e artistico delle scarpe. Tra le creazioni originali saranno esposti 25 pezzi iconici del guardaroba di Balenciaga, selezionati per rappresentare la sua estetica inconfondibile. In omaggio allo stilista, 25 paia di scarpe realizzate da celebri brand spagnoli saranno presentate accanto ai suoi abiti, per mostrare un dialogo tra passato e presente. La mostra inserisce Balenciaga in un quadro storico e culturale, sottolineando come il suo lavoro abbia incarnato l’eleganza e il rigore tipici del Rinascimento spagnolo, pur rivoluzionando le convenzioni della moda del XX secolo. Durante l’esposizione sono previsti incontri con esperti di moda e design per approfondire la figura di Balenciaga.

PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE LE MODIFICHE AL DECRETO 81 PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA

Disposizioni in materia di lavoro: modifiche al decreto 81 e nuova nota dell’ Ispettorato Nazionale del Lavoro. Il Governo con un disegno di legge, approvato prima alla Camera e poi al Senato, ha emanato nuove disposizioni sul lavoro che vengono a modificare in vari punti, non solo in materia di sorveglianza sanitaria, anche il decreto legislativo n. 81/2008. Il disegno di legge approvato è stato poi pubblicato, poco prima di fine anno (il 28 dicembre), in Gazzetta Ufficiale come Legge 13 dicembre 2024, n. 203 “Disposizioni in materia di lavoro con entrata in vigore del provvedimento il 12 gennaio 2025 appena trascorso”. Tra le principali novità apportate al Testo Unico, vengono fornite le prime indicazioni operative riguardanti la legge 203/2024 in tema di sorveglianza sanitaria e medici competenti. Infatti riguardo ai medici competenti all’articolo 38 del Testo Unico, dopo il comma 4 è stato aggiunto il comma 4-bis in cui si indica che il Ministero della salute, “utilizzando i dati registrati nell’anagrafe nazionale dei crediti formativi del programma di educazione continua in medicina, verifica periodicamente il mantenimento del requisito di cui al comma 3, ai fini della permanenza nell’elenco dei medici competenti di cui al comma 4”.

Riguardo alla sorveglianza sanitaria riprendiamo l’intero articolo 41 (Sorveglianza sanitaria) come modificato dalla legge 203/2024: La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente, nei casi previsti dalla normativa vigente, dalle indicazioni fornite dalla Commissione consultiva di cui all’articolo 6, qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi lavorativi. Inoltre la sorveglianza sanitaria comprende: visita medica preventiva, anche in fase pre-assuntiva, intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica, visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno. Tale periodicità può assumere cadenza diversa, stabilita dal medico competente in funzione della valutazione del rischio. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria differenti rispetto a quelli indicati dal medico competente, visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica, visita medica in occasione del cambio della mansione e verificare l’idoneità alla mansione specifica, visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente.

Visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi qualora sia ritenuta necessaria dal medico competente, al fine di verificare l’idoneità alla mansione. Qualora non ritenga necessario procedere alla visita, il medico competente è tenuto a esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. Inoltre il medico competente, nella prescrizione di esami clinici e biologici e di indagini diagnostiche ritenuti necessari in sede di visita preventiva, tiene conto delle risultanze dei medesimi esami e indagini già effettuati dal lavoratore e risultanti dalla copia della cartella sanitaria e di rischio in possesso del lavoratore stesso ai sensi dell’articolo al fine di evitarne la ripetizione, qualora ciò sia ritenuto compatibile dal medico competente con le finalità della visita preventiva. Le visite mediche non possono essere effettuate: se soppressa, per accertare stati di gravidanza, negli altri casi vietati dalla normativa vigente. Le visite mediche, a cura e spese del datore di lavoro, comprendono gli esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente. Nei casi ed alle condizioni previste dall’ordinamento, le visite sono altresì finalizzate alla verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti. Prima del 31 dicembre 2024, con accordo in Conferenza Stato-regioni, sono state rivisitate le condizioni e le modalità per l’accertamento della tossicodipendenza e della alcol dipendenza. Gli esiti della visita medica devono essere allegati alla cartella sanitaria e di rischio.

Quindi il medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche, esprime i seguenti giudizi relativi alla mansione specifica: idoneità, idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni, inidoneità temporanea, inidoneità permanente. Dunque, come ricordato nella Scheda di Lettura messa a disposizione sul sito della Camera, tra le varie modifiche operate viene previsto: “che l’ipotesi di visita medica preventiva in fase pre-assuntiva costituisce una delle modalità di adempimento dell’obbligo di visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro. L’obbligo di visita medica precedente alla ripresa del lavoro dopo assenza per malattia superiore a 60 giorni, sussiste solo qualora la visita è ritenuta necessaria dal medico competente. Qualora questi non ritenga necessario procedere alla visita, è tenuto a dichiararlo tramite il rilascio di apposito giudizio di idoneità alla ripresa della mansione specifica”. In conclusione riguardo alle modifiche del D.Lgs. 81/2008, operate dalla legge 203/2024, anche le novità dell’articolo 12 (Interpello) nel quale viene sostituito il comma 2 secondo il quale la Commissione per gli interpelli istituita presso il Ministero del Lavoro è composta, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, “da due rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di cui almeno uno con profilo professionale giuridico, da due rappresentanti del Ministero della salute, di cui almeno uno con profilo professionale giuridico, e da quattro rappresentanti delle regioni e delle province autonome, di cui almeno due con profilo professionale giuridico”.

BUONE INTENZIONI E GRANDI PROMESSE: IL GIURAMENTO DI DONALD TRUMP

ll giorno del giuramento di Donald Trump è stato un momento di grandi aspettative e ambiziosi annunci. Davanti a una folla in trepidazione, l’ex presidente ha delineato la sua visione di una nuova “Era dell’oro” per l’America. Un discorso intriso di promesse che hanno fatto sognare milioni di americani, proiettandoli verso un futuro luminoso.

Tra i punti salienti, Trump ha ribadito il suo impegno a riportare il Paese alla prosperità economica, ponendo l’accento sull’orgoglio nazionale e sulla supremazia tecnologica. Non è mancato uno sguardo rivolto verso le stelle: l’annuncio di un nuovo volo verso Marte ha catturato l’attenzione di tutti, strappando un sorriso a 36 denti a Elon Musk, il visionario imprenditore spaziale. Un segno che l’America non vuole più essere solo una potenza terrestre, ma anche cosmica.

Il punto più solenne del discorso, però, è stato l’impegno a porre fine alle guerre. Con parole cariche di gravità, Trump ha promesso di lavorare instancabilmente per un mondo più pacifico, chiudendo capitoli di conflitto che hanno segnato l’ultimo decennio. Un sogno di molti, che ora si traduce in una promessa politica: meno interventismo e più cooperazione globale.

Se queste parole si tradurranno in fatti, solo il tempo potrà dirlo. Per ora, resta l’immagine di un discorso carico di buone intenzioni, un messaggio di speranza per un’America che guarda al futuro con ambizione, determinazione e una visione oltre i confini del possibile.

CAPRI HOLDINGS VENDE VERSACE? PRADA ALL’ATTACCO!

Nel 2018 Capri Holdings, società multinazionale americana che opera nel settore della moda e del lusso, ha acquistato Versace per un valore di circa 2,12 miliardi di dollari. Prima dell’acquisizione, Versace era controllata principalmente dalla famiglia Versace, con Donatella Versace nel ruolo di direttore creativo e azionista, mentre il fondo americano Blackstone deteneva una partecipazione del 20%. Dopo l’acquisizione, Capri Holdings ha incorporato Versace nel suo portafoglio di marchi di lusso, che include anche Michael Kors e Jimmy Choo.
L’acquisizione aveva l’obiettivo di far crescere Versace, ampliandone la rete di negozi, migliorandone la visibilità globale e puntando a un fatturato di 2 miliardi di dollari all’anno, obiettivo che però non è stato completamente raggiunto.
Capri Holdings si posiziona come un concorrente dei grandi conglomerati del lusso, come LVMH, Kering e Richemont, ma con una struttura più focalizzata su un numero ristretto di brand. L’obiettivo è quello di bilanciare lusso accessibile (Michael Kors) e lusso di fascia alta (Jimmy Choo e Versace) per ottenere una maggiore diversificazione e crescita nei mercati globali.

Negli ultimi anni la società multinazionale americana ha affrontato diverse difficoltà, tra cui :
-un calo delle vendite di Micheal Kors, il suo brand principale
-prestazioni di Versace inferiori alle aspettative, nonostante la sua forte identità di lusso
-La necessità di competere con conglomerati più grandi e diversificati.
Questi fattori hanno portato a speculazioni su possibili ristrutturazioni aziendali, incluse cessioni di asset come Versace. Pare che ci sia stato un calo delle vendite con successiva perdita di 3 milioni di dollari solo nel secondo trimestre del 2024. Tra i candidati all’acquisizione Prada sta mostrando parecchio interesse , tanto da collaborare con Citi , una delle principali istituzioni finanziarie a livello globale, per presentare un’offerta.

COSA SUCCEDEREBBE SE CAPRI HOLDINGS VENDESSE VERSACE E PRADA FOSSE L’ACQUIRENTE?
Questa è la domanda che molti si pongono. Dunque Se Capri Holdings decidesse di vendere Versace e Prada fosse l’acquirente, le conseguenze nel mondo della moda sarebbero significative, sia dal punto di vista strategico che economico. L’acquisizione rafforzerebbe il peso dell’Italia nell’industria del lusso globale, con Prada che consoliderebbe la sua posizione come uno dei maggiori gruppi italiani, accanto a LVMH e Kering. Sotto un punto di vista gestionale, Prada e Versace potrebbero collaborare per ottimizzare la produzione, condividere canali di distribuzione e sfruttare la presenza di Versace negli Stati Uniti, dove è già forte. Inoltre considerate le loro identità molto diverse, un’integrazione armoniosa dei due potrebbe essere una bella sfida. Una mossa di questo tipo attirerebbe l’attenzione degli investitori, rafforzando l’immagine di Prada come player aggressivo e innovativo. Per i consumatori, un’eventuale acquisizione potrebbe portare a collezioni più curate e una maggiore espansione di Versace in mercati emergenti.
D’altro canto se Capri Holdings vendesse Versace, potrebbe concentrarsi su Michael Kors e Jimmy Choo, ridefinendo la propria strategia e bilanciando i profitti con marchi più accessibili. Anche se bisogna essere onesti: la perdita di un brand iconico come Versace potrebbe indebolire il posizionamento di Capri nel mercato del lusso.

IMMIGRAZIONE E LAVORO: UNA RISORSA STRATEGICA PER L’ ECONOMIA ITALIANA

La carenza di forza lavoro e il calo delle nascite rappresentano da anni una seria minaccia per l’economia italiana. A questo si aggiunge un disallineamento tra le competenze richieste dalle aziende e quelle offerte dal mercato del lavoro, generando un gap che ostacola la crescita economica. In questo contesto, una soluzione concreta e sostenibile potrebbe essere rappresentata dall’immigrazione regolare e ben organizzata, offrendo nuove risorse umane provenienti da paesi terzi.

Un approccio strategico prevede non solo la regolarizzazione dei flussi migratori, ma anche la formazione delle risorse direttamente nei paesi d’origine. Questo metodo permetterebbe di colmare il disallineamento delle competenze, garantendo una forza lavoro qualificata e pronta ad affrontare le esigenze del mercato italiano. Le prospettive di successo di un simile modello sono significative, contribuendo sia al benessere dei lavoratori immigrati che alla competitività delle imprese italiane.

La confederazione Conapi Nazionale ha abbracciato questa visione, promuovendo una serie di iniziative per affrontare il tema dell’immigrazione in modo costruttivo e pragmatico. Tra gli eventi recenti, spiccano il convegno organizzato ad Avellino presso la Camera di Commercio e quello tenutosi a Milano, nella prestigiosa sede del Palazzo Pirelli della Regione Lombardia. Un altro importante appuntamento è previsto per il 26 marzo prossimo a Roma, nella Sala Marco Biagi del CNEL, dove interverranno autorevoli relatori per discutere soluzioni innovative in materia di immigrazione e lavoro.

Un ulteriore passo avanti è rappresentato dal protocollo d’intesa siglato tra Conapi Nazionale e Confintesa, finalizzato alla promozione congiunta di progetti formativi nei paesi nordafricani. Questo accordo mira a sviluppare un modello di immigrazione controllata e di qualità, utile sia per i paesi di origine che per il mercato del lavoro italiano.

Investire in progetti formativi e immigrazione regolata non significa solo colmare la carenza di lavoratori, ma anche costruire un ponte di crescita economica e culturale. È il momento di riconoscere che l’immigrazione non è un problema da risolvere, ma una risorsa da valorizzare, per un’Italia più competitiva e inclusiva.

“CASE IN VENDITA A 3 EURO IN SICILIA”: L’INIZIATIVA PRESA IN CONSIDERAZIONE GRAZIE ALLO SMART WORKING

Sta attirando l’attenzione internazionale l’iniziativa intrapresa dalla regione siciliana, in collaborazione con i sindaci di diversi piccoli comuni, di mettere in vendita case a prezzi simbolici, spesso a partire da soli 3 euro. Lo scopo è chiaro: ripopolare borghi periferici che negli ultimi decenni hanno visto un progressivo spopolamento, incentivando nuovi residenti, investimenti e attività economiche. Un progetto ambizioso, che ha risvegliato in molti il desiderio di una vita più semplice e a contatto con la natura.

Questa straordinaria offerta abitativa ha già spinto numerose famiglie, soprattutto straniere, a trasferirsi in Sicilia, attratte dalla bellezza dei paesaggi, dal clima mite e dall’opportunità di ristrutturare antiche abitazioni con costi contenuti. Ma non solo: l’avvento dello smart working ha contribuito in modo significativo al successo di questa iniziativa. Grazie alla possibilità di lavorare da remoto, sempre più persone stanno scegliendo di lasciare le grandi città per vivere in luoghi più tranquilli e meno costosi, pur mantenendo il proprio lavoro a distanza.

Il nuovo paradigma del lavoro, rappresentato dallo smart working, sta portando a cambiamenti radicali nella vita di molti lavoratori. Conapi Nazionali, la confederazione che rappresenta le piccole e medie imprese, ha sottolineato l’importanza di questa modalità lavorativa, definendola uno strumento contrattuale altamente innovativo, ormai integrato in molti contratti collettivi firmati dalla confederazione. La possibilità di lavorare da casa o da luoghi lontani dalle tradizionali sedi aziendali offre un doppio vantaggio: da un lato, migliora il benessere dei lavoratori, riducendo lo stress e i costi legati agli spostamenti; dall’altro, consente alle imprese di ottenere risultati migliori grazie a collaboratori più motivati e soddisfatti.

La possibilità di scegliere dove vivere, senza essere vincolati a un ufficio fisico, sta trasformando non solo la vita di singoli lavoratori, ma anche quella di interi territori, come dimostra il caso della Sicilia.

Grazie a queste politiche innovative, i piccoli borghi dell’isola stanno lentamente rinascendo. Le case vendute a pochi euro diventano abitazioni accoglienti, i centri storici tornano a riempirsi di vita, e le comunità locali vedono nuove opportunità di sviluppo. In un mondo che cambia rapidamente, questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come tradizione e innovazione possano andare di pari passo, offrendo nuove prospettive per il futuro di territori finora dimenticati.

LEGGE DI BILANCIO: AGEVOLAZIONI PER I DATORI DI LAVORO PER INCENTIVARE NUOVE ASSUNZIONI

La recente Legge di Bilancio introduce significative innovazioni nell’ambito delle agevolazioni per i datori di lavoro, rivedendo gli strumenti già esistenti e aggiungendo nuove iniziative per incentivare l’occupazione, in particolare nel Sud Italia. Tra i provvedimenti principali, spiccano la revisione della Decontribuzione per il Mezzogiorno e il rifinanziamento di agevolazioni previste dal Decreto Coesione. Tuttavia, l’operatività di molte di queste misure dipende dal via libera della Commissione Europea, essendo classificate come aiuti di Stato.
Decontribuzione Sud: Un Nuovo Approccio agli Sgravi
Per il quinquennio 2025-2029, è stata introdotta una nuova formula per ridurre i contributi previdenziali a carico delle imprese che assumono personale a tempo indeterminato in regioni del Sud come Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Questo intervento sostituisce il precedente schema stabilito nel 2021 e prevede riduzioni graduali nel corso degli anni:
• 2025: Sconto del 25% sui contributi previdenziali INPS, fino a un massimo di 145 euro al mese per lavoratore assunto entro il 31 dicembre 2024.
• 2026-2027: Riduzione del 20%, con un massimo di 125 euro mensili.
• 2028: Taglio del 20%, con un tetto massimo di 100 euro mensili.
• 2029: Riduzione del 15%, con un limite di 75 euro mensili.

Questa iniziativa è accessibile esclusivamente per i lavoratori già in forza a tempo indeterminato e non si applica ai premi e contributi INAIL. Inoltre, le grandi aziende con oltre 250 dipendenti potranno usufruire del beneficio solo se dimostreranno un incremento dell’occupazione stabile rispetto all’anno precedente.
Rafforzamento degli Incentivi del Decreto Coesione
La Legge di Bilancio ha anche stanziato risorse aggiuntive per potenziare alcuni incentivi già esistenti:

Agevolazioni nelle Zone Economiche Speciali: Riduzioni contributive fino a 650 euro al mese per 24 mesi per le assunzioni di lavoratori over 35 disoccupati da almeno 24 mesi, effettuate da piccole imprese con sede in ZES.
Un elemento chiave che accomuna queste misure è la necessità di ottenere l’autorizzazione dell’Unione Europea. Essendo considerate aiuti economici da parte dello Stato, queste agevolazioni devono rispettare le normative europee in materia di concorrenza. Questo processo di approvazione può comportare ritardi nell’applicazione concreta dei benefici, con potenziali ripercussioni sulle imprese che pianificano le proprie assunzioni in base a tali incentivi.
La collaborazione tra il governo italiano e l’Unione Europea sarà determinante per garantire tempi certi e l’effettiva fruibilità delle agevolazioni.
Sebbene le intenzioni del legislatore siano lodevoli, il meccanismo delle autorizzazioni europee evidenzia una criticità strutturale.

La necessità di ottenere il nulla osta dalla Commissione Europea, oltre a generare incertezze sui tempi di applicazione, potrebbe creare un disallineamento tra gli obiettivi politici italiani e le normative comunitarie. Questo ritardo, unito alla complessità burocratica, rischia di disincentivare le imprese dal pianificare nuove assunzioni basate su sgravi fiscali di cui non conoscono l’effettiva disponibilità.
Un ulteriore punto critico è rappresentato dall’entità limitata degli sgravi rispetto al costo reale del lavoro, specialmente considerando le riduzioni graduali previste fino al 2029. Tali misure, se non accompagnate da una strategia più ampia di sviluppo infrastrutturale e industriale, potrebbero non avere un impatto significativo sul mercato del lavoro nel Mezzogiorno.
La Manovra 2025 conferma l’impegno del governo nel sostenere l’occupazione, con particolare attenzione al Sud Italia. Tuttavia, l’effettiva attuazione di queste misure dipenderà dall’ok dell’UE, evidenziando come la politica nazionale e quella comunitaria siano strettamente interconnesse nel definire gli strumenti di sviluppo economico.

Incentivi per i Giovani: Riduzione totale dei contributi per 24 mesi per le assunzioni di persone under 35 nelle regioni del Sud, con un limite massimo di 650 euro al mese.

Sgravi per l’Occupazione Femminile: Riduzione dei contributi fino a 650 euro al mese per le assunzioni di donne disoccupate da almeno 6 mesi in aree economicamente svantaggiate, o da 24 mesi in altre zone.