Da più parti arriva la voce di una crisi della manodopera nel settore della moda.
Purtroppo i segnali non sono affatto incoraggianti e gli operatori del settore hanno accelerato il passo con la speranza di poter ottenere nuovamente risultati positivi. Negli ultimi tempi purtroppo si registra un meno sempre più evidente davanti ai grafici di economia dell’attività produttiva della moda che peggiora notevolmente. A chi o cosa attribuire questo momento così delicato per il settore ? Sappiamo quanto siano importanti le imprese italiane per l’economia nazionale, ma non possiamo non evidenziare
un calo dello 0,9% della produzione manifatturiera solo nei primi tre mesi del 2024. Marco Landi, Presidente Nazionale CNA Federmoda, ha dichiarato “Dalla nostra indagine emerge una situazione preoccupante soprattutto per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa. Particolarmente critico risulta l’andamento dei laboratori che lavorano per conto terzi, vale a dire l’ossatura della filiera produttiva nazionale. È proprio questa la parte del settore moda che le politiche pubbliche sono chiamate a sostenere e stimolare se si vuole salvaguardare il comparto con le sue ricchezze in termini di occupazione, competenze, sostenibilità, valore aggiunto”conclude Marco Landi il quale avverte tutta la crisi e non nasconde la sua preoccupazione tanto da chiedere alle Istituzioni di intervenire presto ponendo in essere dei piani che vadano a tutelare ed aiutare il settore manifatturiero perché possa uscire da una situazione che potrebbe degenerare in una crisi senza precedenti.
Le lamentele delle imprese sono continue e riguardano costi dell’energia,
il costo del lavoro, il calo degli ordinativi. ll settore più a rischio è quello della pelletteria con ricavi sempre di più irrisori.
Pertanto si rende necessario un cambio radicale e il sollecito e’ richiesto dalle varie imprese che si sono appellate alla necessità di una riduzione dell’Iva per stimolare i consumi. Nello specifico alcune aziende propongono di sospendere per un limite di tempo dei versamenti al fisco con rientro graduale attraverso rateizzazioni a tasso zero, mentre altre risultano essere favorevoli ad una moratoria sul credito. In conclusione, è stato evidenziato che nel 2024 le imprese hanno perso 15 milioni di euro di ricavi al giorno e dunque la moda è il comparto manifatturiero in maggiore difficoltà nella delicata attuale fase congiunturale dominata dal calo degli scambi internazionali proprio per questo bisogna attuare strategie per arginare i rischi della geopolitica e dell’economia delle aziende italiane del settore manifatturiero .