E’ DA GARANTIRE ANCHE NEI PENITENZIARI A TUTELA DEGLI AGENTI
Indagare i fattori di rischio alla base del disagio del personale di Polizia penitenziaria che lavora nelle carceri e individuare i processi organizzativi per migliorare il benessere degli operatori e la salute dell’intero sistema, e’un importante passo in avanti per la sicurezza del personale ed è il frutto dell’Accordo di collaborazione scientifica sottoscritto qualche giorno addietro tra gli addetti al lavoro in tema di “ Sicurezza degli Istituti Penitenziari”. L’attuale Governo ha acceso un faro su tale problematica, sollecitando soluzioni a favore della sicurezza e tutela degli operatori nel luogo di lavoro fortemente a rischio. L’intesa è finalizzata all’attuazione della ricerca scientifica dal tema “Le scienze psicologiche per la salute mentale del personale di Polizia penitenziaria e il benessere organizzativo”. In particolare, il progetto si propone di analizzare in profondità quei fattori, come il ruolo professionale, l’ambiente e le relazioni del contesto lavorativo, che possono essere alla base dell’insorgenza del disagio sofferto dal personale.
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Si tratta di uno studio che prenderà
come modello una casa di reclusione e una casa circondariale individuate in ciascuna delle città di Milano, Roma e Palermo. Saranno 200, fra donne e uomini appartenenti a diverse figure professionali presenti negli istituti, le unità di personale coinvolte attraverso questionari e interviste in forma anonima. Non solo personale del Corpo, quindi, ma anche dirigenti penitenziari, funzionari giuridico-pedagogici, contabili e mediatori culturali.
Prima di procedere con la ricerca, sarà inoltre effettuata una ricognizione dello stato dell’arte in materia di interventi di prevenzione dei fattori di rischio di insorgenza del disagio psico-fisico.