TERMINATO L´USO DEL LAVORO AGEVOLATO DA CASA CHE POTRA´ CONTINUARE NEL SETTORE PRIVATO ATTRAVERSO PREVENTIVI ACCORDI INDIVIDUALI.
Dal 31 marzo 2024 e´terminato l´uso dello smart working, ma dal primo aprile l´accesso al lavoro agevolato da casa può essere continuato da tutti i dipendenti nel settore privato, compresi fragili e i genitori lavoratori con almeno un figlio di età inferiore ai 14 anni conviventi oppure e´consentito solo con preventivi accordi individuali. Dopo Covid, lockdown e simili, uno dei termini più ascoltati negli anni della pandemia è stato “Smart Working”, in italiano “lavoro agile”, una forma di telelavoro che ha permesso ai dipendenti di lavorare da casa, o comunque non dal posto di lavoro. Questa modalità, già esistente, si è fortemente sviluppata con il Covid, rimanendo anche dopo la fine della pandemia. Ora, lo Smart Working concepito durante la pandemia, non ci sarà più. E ´finito quello garantito dalle procedure semplificate attivate in pandemia per chi era affetto, ad esempio, da alcune patologie. Si cambia: sarà possibile soltanto affidarsi agli accordi individuali tra azienda e lavoratori e scade contestualmente la proroga dello smart working nel privato per i genitori di minori under 14. Si apre una nuova fase: in questo scenario infatti “si torna quindi al modello stabilito nel 2017. Il Covid aveva comportato un utilizzo massivo dello strumento, che dall’innovazione organizzativa è migrato verso una finalità emergenziale.
Ciò ha generato due effetti di sistema:
da un lato sganciando lo smart working dalla finalità propriamente imprenditoriale, ma dall’ altro ha dimostrato la sua ampia praticabilità e i suoi benefici anche sul piano sociale. Infatti, alla prima fase di scetticismo, è seguita una fase di ottimismo eccessivo, che ha per certi aspetti sottovalutato la necessità di coniugare lo smart working con lo stile organizzativo delle imprese. Per questo si discute della necessità di un restyling normativo della legga del 2017, anche se la criticità maggiore pare essere quella che riguarda l’adattamento dell’organizzazione aziendale allo strumento, in quanto è emersa un´ istanza sociale che individua nello smart working uno strumento molto efficace di conciliazione dei tempi di lavoro, di cura e di vita, che si spinge fino a invocare un ‘diritto’ allo smart working. In conclusione si è trattata di una nuova fase per un fenomeno che e´stato sempre piu´in crescita: dopo i picchi della pandemia e una graduale riduzione negli ultimi due anni, nel 2023 i lavoratori da remoto nel nostro Paese si assestano a 3,585 milioni, in leggera crescita rispetto ai 3,570 milioni del 2022, ma ben il 541% in più rispetto al pre Covid. Nel 2024 si stima saranno 3,65 milioni gli smart worker in Italia.
Dal 31 marzo 2024 e´terminato l´uso dello smart working, ma dal primo aprile l´accesso al lavoro agevolato da casa può essere continuato da tutti i dipendenti nel settore privato, compresi fragili e i genitori lavoratori con almeno un figlio di età inferiore ai 14 anni conviventi oppure e´consentito solo con preventivi accordi individuali.